DISCERNERE

Uno sguardo profetico sugli eventi

Da oggi si possono adottare gli embrioni congelati anche in Italia

Roma. Possibilità di adottare embrioni
congelati abbandonati, così come accade
negli Stati Uniti, e attribuzione del costo
della loro crioconservazione ai centri di
procreazione medicalmente assistita: sono
queste le novità salienti contenute nella
relazione della Commissione di studio
sugli embrioni congelati, istituita nello
scorso giugno dal sottosegretario ai temi
bioetici, Eugenia Roccella, allo scopo di
“affrontare le questioni di carattere giuridico,
etico e scientifico relative alla conservazione
degli embrioni nei centri di
procreazione medicalmente assistita, e alla
formulazione del consenso informato
da parte delle coppie”. E’ confermato il divieto
assoluto di distruzione degli embrioni
non impiantati, come già prescritto dalla
legge 40. La crioconservazione può infatti
“essere interrotta solo in due casi:
quando si possa impiantare l’embrione
scongelato nell’utero della madre o comunque
di una donna disposta ad accoglierlo,
o quando sia possibile accertarne
scientificamente la morte naturale o la definitiva
perdita di vitalità come organismo”.
La commissione ribadisce inoltre
che “ogni eventuale indagine sugli embrioni
debba essere esclusivamente osservazionale
e non debba comunque avere
alcuna finalità selettiva e/o eugenetica”. Il
documento punta sulla responsabilizzazione
diretta dei centri per quanto riguarda
l’obbligo di creare il numero strettamente
necessario di embrioni per ogni impianto,
e così minimizzare il fenomeno dei
sovrannumerari. In questo senso va letta
anche la disposizione che attribuisce i costi
della loro conservazione ai centri stessi
e non alle coppie, come è avvenuto finora.
Questo particolare ha fatto immaginare
che sia definitivamente tramontato il
progetto di superbanca per gli embrioni
“orfani” avviato dall’ex ministro Girolamo
Sirchia nel 2005 presso l’ospedale Maggiore
di Milano. In realtà, la decisione in merito
sarà presa dal ministero della Salute
nei prossimi giorni. Il documento della
commissione ha avuto solo due voti contrari
su tredici. Sono quelli del biologo
Carlo Alberto Redi e del giurista Amedeo
Santosuosso, entrambi convinti che una
“donazione” alla ricerca dei sovrannumerari
sia più compatibile con il loro rispetto:
“Dietro consenso della donna e con
precise regole”, ha specificato Redi, mentre
Santosuosso sottolinea il permanere
dell’incertezza “sulla sorte da riservare ai
circa trentamila embrioni criopreservati”
in Italia. Dei quali, però, nemmeno tremila
sono da considerare davvero “orfani”,
perché degli altri sono i genitori a non
aver deciso l’abbandono.
La possibilità dell’adozione di embrioni
orfani da parte di coppie disponibili
era stata già sollecitata nel 2007 da un parere
del Comitato nazionale di bioetica. Il
quale ha trasmesso al Consiglio superiore
di sanità, che ne discuterà domani, il suo
parere su un altro tema diventato d’attualità
nelle ultime settimane, e cioè la possibilità
di donazione di reni da parte di cosiddetti
“samaritani”, cioè persone “disponibili
a dare un rene a strutture mediche
e a beneficio di sconosciuti”. Venerdì
scorso, il Cnb ha approvato a maggioranza
un documento che considera accettabile
quel tipo di donazione (contrari tre dei
componenti cattolici: Francesco D’Agostino,
Lucetta Scaraffia e Maria Luisa Di Pietro),
purché siano garantite in ogni modo
la “spontaneità, gratuità e rifiuto di qualunque
approccio a forme anche larvate o
indirette di mercato”. E purché sia assicurata
la totale assenza di contatti tra donatore
e ricevente, “analogamente a quanto
avviene in altre circostanze (assunzione
pubblica del dono di sangue o del midollo
osseo o di parte del fegato)”.

Nicoletta Tiliacos

© Copyright Il Foglio 28 aprile 2010