DISCERNERE

Uno sguardo profetico sugli eventi

Un'agghiacciante sperimentazione. Per discernere sulla decisione della Gran Bretagna sulla multi-genitorialità biologica


Assuntina Morresi

Avvenire 4 febbraio 2015

Il primo caso di ingegneria genetica su larga scala», che porterebbe il Regno Unito «dalla parte sbagliata della storia, con conseguenze orribili»: è il commento di autorevoli scienziati che già nei mesi scorsi si erano espressi contro le manipolazioni che faranno nascere bambini col Dna di tre persone, due donne e un uomo. Eppure il Parlamento inglese ieri ha approvato questa procedura, seguendo il solito mantra "terapeutico": si eviterebbero in questo modo – così si dice – malattie incurabili. Ma le cose non stanno in questo modo, e non sono affatto semplici. In breve: si tratta di una tecnica di manipolazione genetica, analoga a quella che ha fatto nascere Dolly, la pecora clonata. Si può fare sul gamete femminile – l’ovocita – ma anche sull’embrione ai primi stadi. L’ovocita è una cellula che ha la maggior parte del Dna nel nucleo e una piccolissima percentuale al di fuori, dentro alcuni corpuscoli che si chiamano mitocondri. 

Esistono malattie ereditarie dovute ad anomalie del Dna di questi mitocondri. L’idea è di eliminare i mitocondri anomali e sostituirli con quelli sani, di un’altra persona. E lo si fa, come per la pecora Dolly, trasferendo il nucleo dall’ovocita di una donna (portatrice di malattie ereditarie) a quello di un’altra (sana). I contributi femminili al Dna sono due e dopo la fecondazione, con il patrimonio genetico del maschio, si ha dunque un embrione con il Dna di tre persone. Il problema è in primis di sicurezza. A tutt’oggi non esistono evidenze scientifiche che escludano malformazioni su bambini nati da queste procedure: anzi, al contrario, sono interventi altamente invasivi, che alterano in radice la procreazione umana e dei quali sono sostanzialmente ignote le conseguenze. 

Esperimenti analoghi fatti in cliniche statunitensi fra la fine degli anni ’90 del Novecento e l’inizio di questo secolo furono bloccati dalla Fda, l’autorità americana di farmacovigilanza, viste le malformazioni in feti abortiti spontaneamente e volontariamente. Pochi mesi fa Evan Snyder, a capo della commissione della Fda che esaminò il problema, ha dichiarato la propria contrarietà a procedere negli esseri umani perché i dati in vitro e sugli animali sono scarsi e non sufficienti a garantire un grado accettabile di sicurezza sanitaria. È bene sottolineare che si tratta di una imponente manipolazione genetica applicata alla fecondazione assistita, e che la procedura si può considerare più o meno riuscita a seconda della "qualità del prodotto", cioè del grado di salute dei bambini che ne nasceranno. Un esperimento agghiacciante, che ha ben poco di scientifico e molto dell’apprendista stregone, con l’unico, vero obiettivo di spingere le frontiere della sperimentazione sugli esseri umani sempre più oltre. Non si tratta di contrapporre orientamenti di credenti e no, ma di fermarsi e domandarci, tutti, se veramente riteniamo che ogni essere umano abbia un valore in quanto tale, o se qualcosa è cambiato dal tempo del Codice di Norimberga.




IN GRAN BRETAGNA INVENTANO I #BIMBI CON TRE GENITORI

La Croce 5 febbraio 2015


di Raffaele Dicembrino

Il principio di bigenitorialità è il principio
etico in base al quale un bambino ha una
legittima aspirazione, ovvero un legittimo
diritto a mantenere un rapporto stabile con
entrambi i genitori, anche nel caso questi
siano separati o divorziati, ogni qual volta
non esistano impedimenti che giustifichino
l’allontanamento di un genitore dal proprio
figlio. Tale diritto si basa, in questa impostazione,
sul fatto che essere genitori è un impegno
che si prende nei confronti dei figli e non
dell’altro genitore, per cui esso non può e non
deve essere influenzato da un’eventuale separazione.
Né su di lui si può far ricadere la responsabilità
di scelte separative dei genitori.
Ora, tutto questo in Gran Bretagna viene
messo a tacere. È infatti di queste ore l’ennesimo
attacco all’innocenza dei bambini con
l’intenzione di “donare” ai bambini non più
due ma addirittura tre genitori biologici. Alle
prime avvisaglie di quanto stava accadendo
nel Regno Unito abbiamo avuto il dubbio che
si trattasse esclusivamente di uno scherzo di
carnevale (seppur di pessimo gusto), ma con
il passare delle ore quella che sembrava “una
boutade” è divenuta realtà, tutt’altro che una
notizia spiritosa o al massimo di una battuta
pungente. Infatti il voto della Camera dei Comuni
britannica, ha approvato la legge che
consentirà l’utilizzo del Dna di tre persone
nella fertilizzazione in vitro, giustificando la
presa di decisione con l’intento di prevenire
diverse malattie mitocondriali.
382 voti favorevoli e 128 contrari. Questi i fati
sul voto riguardo ad una tecnica che permette
di creare un embrione con “tre genitori”,
ovvero combinando il DNA dei due genitori
a quello mitocondriale di una donatrice (che
andrebbe a costituire lo 0,1% del genoma del
nascituro).
Il premier inglese, David Cameron, ha suggerito
di considerare questa tecnica come una
donazione di un organo e non come qualcosa
di manipolatorio e tracotante (non che
le donazioni siano automaticamente escluse
dall’accusa di giocare a fare Dio).
La metodologia prevede l’unione dei gameti
di padre e madre con l’apporto extra di Dna
mitocondriale da una terza persona, una donna.
I primi bambini “tecnologici” potrebbero
nascere già nei primi mesi del 2016. Si calcola
che circa 150 coppie all’anno potranno beneficiare
delle nuove metodologie anche se
vi è una strenua opposizione da una parte del
mondo scientifico e della politica. Il rischio
secondo gli oppositori è che si arrivi in futuro
a “designer baby”, bambini progettati su
misura. Un’altra parte della scienza sostiene
invece come questo sia l’unico modo per prevenire
pericolosissime malattie genetiche. La
donazione dei mitocondri, si stima, potrebbe
aiutare in teoria circa 2.500 donne che nel
Regno Unito presentano difetti genetici e che
possono trasmettere malattie quali diabete o
distrofia muscolare.
Ma per arrivare alla decisione odierna, l’iter
nel Regno Unito è stato lungo e disseminato
di ostacoli: già nell’ottobre del 2013 la possibilità
di poter effettuare la fecondazione in
vitro con tre genitori biologici aveva suscitato
l’indignazione di 34 membri dell’assemblea
parlamentare del Consiglio d’Europa che in
una dichiarazione formale argomentarono
di pratica eugenetica. L’allora presidente
dei giuristi per la vita, Gianfranco Amato,
dichiarò a Radio Vaticana che laa prestigiosa
rivista Science ha definito la conclusione
cui giunta l’Hfea incompleta e infondata. Tra
l’altro, è stata la stessa Food and Drug Administration
americana che ha proibito questo
tipo di procedure dieci anni fa visto che a
una prima sperimentazione era seguito un
numero elevato di malformazioni e di conseguenti
aborti”. Tale pratica inoltre contrasta
con le normative internazionali (Dichiarazione
Universale sul Genoma e i Diritti Umani
dell’UNESCO, Convenzione sui Diritti Umani
e la Biomedicina, Carta dei Diritti Fondamentali
dell’Unione Europea) che definiscono
«contrari alla dignità umana gli interventi
sulle cellule germinali”, vietano “qualunque
pratica eugenetica” e “qualsiasi intervento
finalizzato alla modifica del genoma umano
dei discendenti”. Senza considerare poi le
conseguenze sotto il profilo antropologico
che la creazione di bambini geneticamente
modificati comporterà. Il rischio è quello di
creare una sorta di ‘super razza’ destinata a
soppiantare nel futuro questi “umani di serie
B” che finora conosce la nostra civiltà. Si
rischierebbe anche uno sconquasso rispetto
alla rete parentale che la nostra civiltà conosce
da migliaia e migliaia di anni. D’altronde
il concetto di bigenitorialità o di genitorialità
condivisa è chiaro e suffragato dalla Convenzione
sui Diritti del Bambino di New York, 20
novembre 1989, si è diffuso sempre di più il
concetto che un bambino ha diritto ad avere
un rapporto continuativo con entrambi (
e non con tre) genitori. Un concetto analogo
esiste anche in Biologia e Genetica ma si riferisce
all’eredità genetica di un essere vivente
da entrambi i suoi genitori. La deriva ormai
sembra non avere più confine. Prima la devastazione
della famiglia (troppo spesso scardinata
dalla supremazia dell’EGO sull’Amore),
poi il tentativo di distruggere la figura di padre
e madre (ricordate la faccenda Genitore 1
e Genitore 2), quindi il rifugiarsi nella ricerca
degli animali domestici (più comodi e meno
capricciosi dei bambini) ed ora addirittura
giungere ad una vera e propria clonazione
degli esseri più indifesi del mondo! Indubbiamente
il traguardo è quello di crearsi un figlio
su ordinazione scegliendone tratti somatici e
carattere a seconda del piacere del genitore.
Ricordate gli Spartani? A quei tempi i genitori
non avevano diritto di allevare i figli, ma dovevano
portarli in un luogo chiamato tesche,
dove gli anziani esaminavano il bambino: se
lo vedevano sano e robusto ne disponevano
l’allevamento e gli assegnavano in anticipo
una porzione di terreno demaniale; se invece
lo trovavano gracile e malfatto, ordinavano
che fosse gettato in una voragine del monte
Taigeto, detta Apotete. Non conveniva infatti
né alla polis né al bambino stesso che fosse
lasciato crescere per restare sempre debole
e dal fisico infelice.
Martin Luter King sosteneva: non posso pensare
a quello che voglio io ma a quello che
vuole Dio, soltanto noi possiamo dissipare la
fitta nebbia. Quando ci saremo riusciti, allora
soltanto avremmo trionfato”.
In Italia sul piano delle ragioni costituzionali
il divieto si raccorda con tutele basilari, che
discendono appunto da principi di civiltà giuridico-
costituzionale: la tutela del nascituro
per lesione della sua integrità psico-fisica e
la tutela da derive di carattere etico-sociale
contrarie alla dignità umana. Sotto il primo
aspetto ove, infatti, si consentisse la generazione
di un figlio con un donatore estraneo
alla coppia, nessuna legge potrebbe precludere
al figlio, al pari di qualsiasi altra persona,
di conoscere i dati sanitari, fisici e anagrafici
del padre naturale. Ma con il diritto inalienabile
a conoscere le proprie origini, e quindi la
paternità naturale, la conseguente rivelazione
della doppia paternità si rivelerebbe devastante
– come già emerso in casi accaduti
in altri ordinamenti, che sono perciò ritornati
sui loro passi – in quanto gli equilibri affettivi
vengono inesorabilmente minati all’interno
della famiglia in cui il figlio cresce (si pensi al
forte squilibrio emotivo tra due coniugi, una
genitrice biologica, l’altro no) e nei confronti
del padre biologico, donatore del seme, con il
quale è sostanzialmente reciso ogni legame
affettivo pur essendo egli in vita e pur potendo
un giorno essere chiamato in causa dal figlio
(e questo la legge 40 ovviamente non ha
potuto escluderlo).
L’unica alternativa percorribile sarebbe immaginare
una famiglia triadica, ma ciò, come
ricordato, in Italia andrebbe contro la carta
Costituzionale che tutela la famiglia-società
naturale (e non dunque artificiale) composta
da un solo padre e una sola madre. Sul piano
etico-sociale, l’ammissibilità della fecondazione
eterologa comporterebbe il rischio di
selezione eugenetica. La fecondazione eterologa
è infatti preceduta da esami sul codice
genetico dei possibili donatori e della donna
ricevente: il risultato di tali esami diventa nella
prassi elemento determinante, preliminare
alla fecondazione, nella scelta del donatore.
Clonazione, 3 genitori biologici, provette? No
grazie: i bambini necessitano di essere seguiti
ed apprezzati. L’importante è rammentare
che gli adulti hanno il compito di crescere i
bambini ed aiutarli nel loro cammino di vita
e non sono i bambini a dover sollazzare l’Ego,
i desideri o le necessità (spesso la solitudine)
degli adulti. 



Tre genitori, Miriano: “Stiamo togliendo la radice di felicità. Neanche le bestie sanno essere così feroci”


Marco Guerra


Ieri la Gran Bretagna si è fatta apripista di un altro di quei miti di progresso a cui l’Occidente guarda senza porsi alcun interrogativo, ovvero la multi-genitorialità biologica. La Camera dei Comuni ha infatti votato in favore della storica introduzione nel Regno Unito di una tecnica che prevede la creazione di embrioni «con tre genitori». Lo scopo è consentire alle donne portatrici di malattie mitocondriali gravi la possibilità di avere bambini sani. Tuttavia sono molti gli scienziati che evidenziano che i rischi sono maggiori dei benefici, e parlano di alte probabilità di malformazioni e complicazioni. Ma la ‘poligenitorialità’ quali ripercussioni può avere – al livello umano, sociale e psicologico – sulla coppia e sull’identità frammentata del nascituro? IntelligoNews ne ha parlato con la giornalista Costanza Miriano, autrice di diversi bestseller.

Un bimbo con il patrimonio genetico di tre genitori. In Gran Bretagna c’è l’ok su questa tecnica di procreazione. Cosa ne pensa?

Secondo me siamo su un terreno rischiosissimo, il patrimonio genetico è una cosa carnale che uno sente in modo istintivo e animale. Quando uno guarda i propri figli guarda le proprie radici, vede qualcosa che continua e si mischia per sempre con il patrimonio genetico di un’altra persona anche se il legame tra i due finisce. Insomma toccare questo terreno ancestrale smuove delle cose di cui non possiamo immaginare la portata. E parlo solo della dimensione umana e psicologica e non di quella religiosa. Molte ricerche evidenziano infatti che i genitori di figli avuti con l’eterologa hanno un tasso di separazione più alto, poiché al momento di una crisi  nella coppia o all’emergere di problemi del bambino spesso avvengo dei distinguo o delle accuse da parte del genitore che non ha partecipato al corredo genetico del bambino, della serie “questo figlio è tuo e io non c’entro niente…”. Insomma ripeto siamo su un terreno delicatissimo, in fondo siamo stati programmati per trasmettere la vita a un’altra persona”.

La tecnica inglese,  mette in crisi anche l’identità del figlio, che viene così triplicata, e dunque frammentata…

Credo proprio che tutti hanno bisogno di appartenere a qualcuno, è un’esigenza profondissima che sente ogni persona. Sapere di venire da una storia. Quante volte abbiamo chiesto ai nostri nonni di raccontarci della loro vita, dei loro familiari, magari dei loro luoghi di origine. Sapere da dove si viene è importante sia per confermare la propria identità sia eventualmente per rifiutarla, perché magari non ci piace”.

Molti scienziati si sono detti preoccupati per gli effetti a lungo termine sulla salute. Altri parlano di notevoli  rischi di complicazioni. E negli Stati Uniti la Food and Drug ha informato che sono già nati 23 bambini con queste tecniche e tutti e 23 avevano delle malformazioni…

“È una cosa mostruosa, ora voglio proprio vedere chi si prenderà cura di questi bambini ma anche di questi genitori”.

Dal momento che, come afferma Papa Francesco, viviamo nell’epoca della cultura dello scarto, queste coppie potranno provare e riprovare finché non avranno un feto sano…

Quindi potranno continuare ad uccidere questi bambini, visto che negli Usa è consentito abortire fino alla 20.ma settimana e spesso vengono estratti vivi dal grembo. Guardi non c’è bisogno di scomodare il discorso religioso e Dio, qui stiamo parlando di pratiche che vanno contro la natura, siamo di fronte alla pura bestialità, anzi neanche le bestie sanno essere così lucidamente feroci”.

Se è per questo si sta studiando anche l’ipotesi di concepire un figlio con due gameti provenienti dalla medesima persona. In questo caso siamo al compimento dell’individualismo assoluto?

No, speriamo proprio che non ci riusciranno mai. Neanche la fantascienza più fantasiosa ha mai potuto immaginare una cosa del genere. L’origine primigenia di ogni essere umano sta nel dono reciproco della vita tra due persone. È già un’impresa l’amore tra due persone, spesso mancano le forze e siamo disorientati davanti ad una sfida che comunque sta nel comunicare la bellezza della vita ai propri figli. È nell’amore che i bambini trovano il coraggio di dire che la vita è bella, perché vedono due persone che si amano. I bambini prima della purezza genetica vogliono sapere che la vita è bella e che tra mille difficoltà due persone provano ad amarsi. Siamo tutte famiglie imperfette, insomma ci si prova ad essere i migliori compagni di viaggio possibili, ma se al bambino togliamo anche questa notizia viene meno l’amore. L’uomo è chiamato a donare se stesso per dare la vita, se togli questa radice di felicità togli ai figli la possibilità di essere felici”.






Tre genitori, Savarese (Manif): “E’ società di Hitler ma c’è una differenza. Sarà come nel film Gattaca. Appello a Mattarella”


Sarà possibile avere bambini con tre genitori biologici e il Regno Unito sarà il primo Paese al mondo a farlo. La Camera dei Comuni britannica ha detto sì e ha approvato la legge che consentirà l’utilizzo del Dna di tre persone nella fertilizzazione in vitro, in modo da prevenire diverse malattie mitocondriali. Almeno questo dicono i sostenitori della scienza per la scienza. Abbiamo contattato laManif Pour Tous Italia per chiedere di commentare la notizia. E a IntelligoNews ha parlato il portavoce Filippo Savarese. 

Dunque, nel Regno Unito si potrà avere genitori biologici per prevenire diverse malattie mitocondriali. E’ così o è una giustificazione che sa di alibi? 

“La giustificazione è umanamente comprensibile. Chi di noi, pensando che possa esistere un modo -il più sicuro possibile- per evitare tanti problemi e sofferenze a chi nascerà, non si sentirebbe speranzoso e nel cuor suo non sarebbe concorde? D’altro canto però bisogna pensare a tutti gli elementi rilevanti: e uno è che non sulla bilancia non si pesa e non viene considerata più la dignità della persona umana nascitura. E questa scelta è grave anzi gravissima, perché si conferma così un principio sbagliato: quello della disponibilità di un altro essere umano e in particolare delle future generazioni. Sostanzialmente passa il trend che una generazione possa decidere gli elementi essenziali dell’identità delle generazioni successive”.

La battaglia contro le pericolosissime malattie genetiche, a suo modo, non l’aveva fatta anche Hitler?

“Qual è la differenza però? Nella società ideale di Hitler la società doveva essere composta di ariani eliminando coloro che non erano ariani, nella società eugenetica in cui stiamo entrando la differenza è che solo ariani potranno nascere. Perché se noi ammettiamo il principio che si possa modificare il patrimonio genetico di un nascituro, ci sono due problemi. Primo: perché posso farlo solo in presenza di malattie gravissime e non anche di malformazioni non gravi o di elementi genetici positivi per il suo bene come l’altezza e la muscolatura forte? E secondo: quando potrò farlo, se non lo faccio la società come mi guarderà? Male, perché non starò dando al bambino la possibilità di avere le migliori condizioni per la sua vita. E’ come nel film Gattaca – La porta dell’universo che parla di una società che può programmare la vita futura di un figlio e chi cerca di fare un figlio dal rapporto sessuale e secondo le regole naturali è guardato male perché non assicura al figlio il meglio”.

382 voti Vs 128 contrari. E’ segno di un cambiamento?

“Certo. L’unica speranza che posso avere è che chi mantiene ancora i piedi per terra e non si lascia portare la testa tra le nuvole (spesso per interessi economici) sappia riportare a terra anche chi gli sta accanto”.

Passiamo al discorso di insediamento del nuovo presidente Mattarella. Un commento sul passaggio relativo alla famiglia e quell’accenno ai diritti affettivi…

“Intanto noi apprezziamo che abbia parlato di sostegno alla famiglia come risorsa della società, passaggio inevitabile essendo un punto fondamentale della nostra Costituzione, e apprezziamo il fatto che abbia separato il tema della famiglia rispetto a quello dei diritti civili  anche nell’ambito affettivo. Su quest’ultimo punto noi sappiamo che il presidente Mattarella si espresse favorevolmente sui Dico del governo Prodi, ma voci particolarmente informate ci dicono che il presidente personalmente non sarebbe favorevole ad una forma di unione civile di rilievo pubblico ma più ad un patto di convivenza di tipo privato. Ma tanto è il governo che porterà avanti questo discorso! Quello che mi sentirei di chiedere come garanzia al Presidente, avendo lui stesso separato il discorso sulla famiglia da quello sui diritti civili personali, è di non avvallare modifiche al diritto di famiglia che contrastino con la nostra Costituzione. E questo per impedire che il ddl Cirinnà che equipara le unioni civili al matrimonio e alla famiglia possa procedere in questo senso. Tra l’altro aggiungo e ricordo che Renzi su Avvenire aveva parlato di una proposta del governo, ma temo fosse una risposta di comodo sul giornale dei Vescovi e che vedremo invece il governo benedire il decreto Cirinnà. A quel punto vedremo come reagirà il governo che è composto da più anime. Noi stiamo scaldando i motori per rispondere ad un eventuale attacco alla famiglia”.