Lc 12,35-38
In quel tempo, Gesù disse ai suoi discepoli: «Siate pronti, con la cintura ai fianchi e le lucerne accese; siate simili a coloro che aspettano il padrone quando torna dalle nozze, per aprirgli subito, appena arriva e bussa.
Beati quei servi che il padrone al suo ritorno troverà ancora svegli; in verità vi dico, si cingerà le sue vesti, li farà mettere a tavola e passerà a servirli.
E se, giungendo nel mezzo della notte o prima dell'alba, li troverà così, beati loro!».
"Insonnia d'amore", il titolo d'un romantico film di qualche anno fa. La beatitudine di chi non riesce a dormire perchè il cuore batte forte in gola in una passione travolgente. Beati coloro che amano Cristo d'un amore incorruttibile. Che stanno pronti ad aspettare, perchè ogni istante può essere quello buono. Ma noi quante volte, come i poveri discepoli al Getsemani, cadiamo distrutti dal sonno delle nostre fatiche senza risultati. Quante volte gli occhi si fanno pesanti senza speranza di nulla. Il nostro amore per il Signore, è, spesso, nella migliore delle ipotesi, una grigia routine. La Croce. Il sonno di Cristo sulla Croce, la sua morte per noi. Nel suo sonno la nostra salvezza. Nel Suo sonno d'amore possiamo trovare la pace. Il suo sonno a saziare i nostri vuoti. Nell'incontro del nostro accidioso dormire con il suo sonno fecondo d'amore l'unica possibilità di gioia, di pace e d'amore. Il Suo amore ci tiene svegli, il Suo amore accende il nostro cuore sveglaindolo dai peccati. Beato quel cuore immerso nel suo amore , in attesa tremante del suo sposo.