In quel tempo, la donna (Samaritana) disse a Gesù: “Signore, vedo che tu sei un profeta. I nostri padri hanno adorato Dio sopra questo monte e voi dite che è Gerusalemme il luogo in cui bisogna adorare”.
Gesù le dice: “Credimi, donna, è giunto il momento in cui né su questo monte, né in Gerusalemme adorerete il Padre. Voi adorate quel che non conoscete, noi adoriamo quello che conosciamo, perché la salvezza viene dai Giudei. Ma è giunto il momento, ed è questo, in cui i veri adoratori adoreranno il Padre in spirito e verità; perché il Padre cerca tali adoratori. Dio è spirito, e quelli che lo adorano devono adorarlo in spirito e verità”.
IL COMMENTO
E' giunto per noi, ed è proprio questo, il momento d'essere finalmente liberati dai vuoti riti che ci tengono schiavi di una fredda e triste ipocrisia. Spirito e verità, come dire la Grazia celeste che opera nella povera e reale carne di cui siamo fatti. Come è vero che Dio si è fatto uomo, in una carne del tutto simile alla nostra, eccetto il peccato. Come è verità che Gesù è vero uomo, e vero Dio. Adorare Dio così, nella vita d'ogni giorno, attraverso l'opera divina dello Spirito in noi.
In altre parole, lasciare che nella nostra carne lo Spirito Santo compia l'impossibile: amare il nemico. Non si tratta dunque d'una privata pietà, e neanche d'un volontarismo di opere forse anche meravigliose ma ma che restano semplici eroismi umani.
La CARITA', la Vita divina in noi è altra cosa. In ogni istante. Ed ogni istante diviene così un santo istante, un tratto della liturgia cosmica che adora Dio senza posa. E in ogni luogo, così che ogni luogo dove giungono i nostri passi diviene una cattedrale nella quale risuonano le lodi dell'Altissimo.
Forse dinnanzi ad un fornello, ad un computer, ai pannolini d'un bambino, sulle strade di un mercato, in mezzo al traffico sulle vie stanche di ritorno dal lavoro. Liberi d'essere una lode di gloria di Dio attraverso gli istanti d'ogni nostra vita. Oggi dunque è anche la nostra festa, dedicati a Dio nelle viscere della Chiesa nostra Madre, Leviti offerti per la salvezza del mondo.