Lc 21,29-33
In quel tempo, Gesù disse ai suoi discepoli una parabola: “Guardate il fico e tutte le piante; quando già germogliano, guardandoli capite da voi stessi che ormai l’estate è vicina. Così pure, quando voi vedrete accadere queste cose, sappiate che il regno di Dio è vicino. In verità vi dico: non passerà questa generazione finché tutto ciò sia avvenuto. Il cielo e la terra passeranno, ma le mie parole non passeranno”.
IL COMMENTO
La nostra vita subisce costantemente l'attentato di milioni di parole che cercano di prendere possesso dei nostri pensieri, dei nostri sentimenti, delle nostre azioni. Fuori e dentro di noi si scatena una guerra ogni volta più cruenta tra parole più disparate. E, normalmente, ne portiamo le tristi conseguenze: stanchezza psicologica, stordimento, incapacità di orientarsi e di comprendere. Uno sterminato esercito di parole si affaccia ai nostri padiglioni auricolari e si spintona violentemente per entrare. E siamo ogni volta più confusi. Politica, morale, vita, sport, parole a volontà su ogni aspetto della vita. Parole che dicono tutto e l'esatto contrario.
Ma è prorpio dentro l'estrema confusione di parole che accompagna gli stravolgimenti del mondo, in noi e fuori di noi, che possiamo ritrovare un segno, un'ancora di salvezza. Tutto passa. Tutto è destinato ad essere cancellato dal tempo. Un sms cancella immediatamente il contenuto, la "verità" del precedente. Così ogni parola è fagocitata dalla successiva, rivelandone l'assoluta provvisorietà con u ritmo incalzante.
Così nella nostra vita. Affetti, lavoro, svaghi, ideali, salute, ogni cosa è precaria. In ogni istante della nostra vita è nascosto il Mistero Pasquale del Signore, il Suo PASSAGGIO dalla morte alla vita. Per questo proprio le rivoluzioni, i fallimenti, le sofferenze della vita, anche le esperienze più drammatiche che ci lasciano tramortiti, forse moribondi, sono un segno del PASSAGGIO del Signore. Il cielo e la terra passeranno, ma le Parole del Signore non passeranno. Mai. La Sua Parola d'amore, capace di ri-crearci nella misericordia, è una Parola eterna. Lui non mente. Non tradisce. La Sua Parola si compie nella nostra vita. Proprio mentre tutte le altre parole segnano il passo rivelandosi effimere e transitorie.
Così se nella vita ogni cosa è destinata a passare, a sfuggirci, è per lasciar posto all'unica Parola che non passerà in eterno: la Parola fatta carne, il nostro Signore Gesù. Per questo, anche quello che sembra passare è misteriosamente ricapitolato, risanato e come reso eterno dal Suo amore. Il passare di tutto riverbera il passaggio pasquale del Signore nella storia. Il passare delle cose è cristallizzato nel passaggio del Signore, e, misteriosamente, ciò che è corruttibile è assorbito dall'incorruttibile.
Questo è il mistero della nostra vita, fatta di eventi, relazioni, storie che apparentemente fluiscono senza ritorno, mentre invece tutto è assorbito e santificato dal "passaggio che non passa"; silenziosamente, e spesso nascostamente, tutto di noi è innestato nella Pasqua del Signore nella quale ogni istante è un diadema incastonato nella corona della storia di salvezza che Dio fa con ogni uomo.
In Lui la vita perduta, e tutto quello che sembra smarrito, è ritrovato. Santificato. Non si butta nulla della nostra vita, perchè dove c'è il Signore c'è la vita. Tutto di noi è Grazia, dono di Lui, che proprio nell'estrema precarietà rivela la nostra unica Roccia: il Suo amore infinito.