DISCERNERE

Uno sguardo profetico sugli eventi

Cl: l’uomo vecchio rinasce nell’incontro con Gesù

DI GIORGIO PAOLUCCI
P
uò un uomo nascere di nuovo quando è vecchio? Lo chiese Nicodemo a Ge­sù in uno dei dialoghi più affasci­nanti dei Vangeli. Duemila anni dopo, la domanda è risuonata con lo stesso sapore di provoca­zione nei saloni della Fiera di Ri­mini: è il titolo scelto dalla Fra­ternità di Comunione e libera­zione per gli annuali esercizi spi­rituali, ai quali hanno partecipa­to da venerdì a domenica 26mila persone e altre migliaia in colle­gamento da 74 Paesi. Per 'nasce­re di nuovo' occorre anzitutto la­sciarsi provocare dalla realtà, ha ricordato don Julián Carrón, pre­sidente della Fraternità. E allora si scopre che è piena di segni che ri- mandano all’esistenza di qualco­sa di più grande della pura razio­nalità, qualcosa che l’uomo non è capace di costruire da sé. L’uo­mo quando è leale con se stesso si scopre desideroso di cose gran­di e insieme incapace di conse­guirle. Così come in questo pe­riodo, di fronte alla vicenda della pedofilia, ci si sente sgomenti per l’incapacità di rispondere all’esi­genza di giustizia che viene dal profondo del cuore, un’esigenza infinita che nulla sembra in gra­do di soddisfare. Anni fa don Giussani ricordava che «senza la prospettiva di un ’oltre’, di una ri­sposta che sta al di là delle mo­dalità esistenziali sperimentabi­li, la giustizia è impossibile. Se ve­nisse eliminata l’ipotesi di un ’ol­tre’, quell’esigenza sarebbe inna­turalmente soffocata». Nella let­tera ai cattolici irlandesi il Papa indica la via di uscita da questo buco nero: guardare a Cristo, l’u­nico che può salvare questa u­manissima esigenza di giustizia. Lui che è stato vittima di ingiu­stizia e di peccato è capace di ab­bracciare le vittime e di offrire mi­sericordia a loro e ai carnefici. Per questo, chiosa Carrón, «fare ap­pello a Cristo non è cercare un sotterfugio per scappare davanti all’esigenza di giustizia, ma è l’u­nico modo per realizzarla. Solo il divino può salvare l’umano, solo da Colui che ne è il senso ultimo possono essere salvare e valoriz­zate tutte le esigenze».
La rinascita dell’io, la rigenera­zione che salva, è resa possibile dall’alto, cioè dall’Altro: incon­trando la novità di vita portata nella storia dall’avvenimento del­l’incarnazione di Dio che ci ren­de creature nuove. La novità co­mincia con il Battesimo – come ha ricordato il cardinale Scola ce­lebrando la messa sabato matti­na – che inaugura una nuova pa­rentela, più forte di quella della
carne e del sangue, rendendoci figli di Dio. E continua nella sto­ria attraverso la Chiesa, attraver­so i testimoni che seguono Gesù, diventato il centro affettivo della loro esistenza. Testimoni come Giussani, il cui carisma a cinque anni dalla morte continua a por­tare frutto e a generare persone e opere che documentano la 'con­venienza umana' del cristianesi­mo. L’unità col Papa e la missio­ne a tutto campo, ha ricordato il patriarca di Venezia, sono i due poli su cui continua a crescere l’e­sperienza di Cl, fatta di persone che non si piccano di essere im­peccabili ma che amano la vita nuova, quella che anche Nicode­mo cercava, perché riconoscono anzitutto di essere amati da Dio. Seguendo il percorso tracciato dalla vita e dagli scritti di Giussa­ni, Carrón ha esaltato il ruolo del­la ragione e della libertà come e­lementi che permettono di sana­re la frattura tra il sapere e il cre­dere che caratterizza l’uomo mo­derno. E ha esortato a lanciarsi in mare aperto per conoscere e far conoscere a tutti la novità del cri­stianesimo, a superare come i compagni di Ulisse le Colonne d’Ercole nella certezza che «è il rapporto con l’aldilà che rende possibile l’avventura dell’aldi­qua ». In un affettuoso telegramma in­viato al Papa – «testimone affa­scinante dell’uomo nuovo che nasce dallo Spirito, che con la pa­rola e i gesti ci mostra la perti­nenza della fede alle esigenze del­la vita» – Cl sottolinea l’impor­tanza dell’incontro convocato dalla Consulta delle aggregazioni laicali in piazza San Pietro per il 16 maggio, in vista del quale il movimento si sta mobilitando con inviti diffusi a tutto campo, dalle parrocchie ai luoghi di la­voro e di studio.
In 26mila a Rimini per gli esercizi spirituali, migliaia in collegamento da 74 Paesi Il presidente della Fraternità ricorda il carisma fecondo di Giussani. Mobilitazione per l’incontro dei movimenti con il Papa il 16 maggio