DISCERNERE

Uno sguardo profetico sugli eventi

Dizionario (26)


FEDE

«Capita ormai non di rado che i cristiani si diano maggior preoccupazione per le conseguenze sociali, culturali e politiche del loro impegno, continuando a pensare alla fede come un presupposto ovvio del vivere comune. In effetti, questo presupposto non solo non è più tale, ma spesso viene perfino negato.» 

Benedetto XVI, Porta Fidei







GUARDATEVI DAL LIEVITO DI ERODE

Non esistono pasti gratis, diceva Milton Friedman. Perfino certi digiuni non sono gratis, dico io. Quanto sono costati all’Italia gli scioperi di Pannella? A colpi di aborto e divorzio il vecchio malthusiano abruzzese ha accelerato l’invecchiamento nazionale, ha aggravato il dramma delle culle vuote. Con le sue piazzate, con le sue cazzate che tanto piacciono ai potenti che fintamente attacca (l’abbraccio Pannella-Monti è una buona illustrazione di Luca 23,12: “Erode e Pilato diventarono amici”), ha indotto gli italiani a considerare magnifico e progressivo un destino di estinzione. Mentre la presente crisi prima che economica è demografica: le tasse sono strangolanti e recessive quasi solo perché un numero sempre minore di giovani deve pagare pensioni e ospedali a un numero sempre maggiore di vecchi. Giornalisti e commentatori vari, perfettamente ignari sia di morale sia di economia, garantiscono al pifferaio ancora ottima stampa, anche adesso che, esauriti i feti, se ne va a caccia di adulti (cos’altro è l’amnistia ai detenuti colpevoli se non il massacro dei cittadini innocenti?). “Guardatevi dal lievito di Erode!”.
© - FOGLIO QUOTIDIANO







CLONAZIONE (UMANA)

Clonare gli esseri umani: cosa c’è di più vicino a Dio nel decidere le fattezze di nuova creatura, magari facendo rivivere un figlio perso prematuramente e donandogli le stesse sembianze del compianto figlioletto? Una cosa meravigliosa secondo alcuni, inquietante secondo altri, ma in tutti i casi per nulla fantascientifica a sentir parlare Sir John Gurdon, vincitore quest'anno del Nobel per la medicina,  con il collega giapponese Shinya Yamanaka, grazie ai suoi studi sulle staminali pluripotenti indotte, che in una lunga intervista alla Bbc si è soffermato a lungo sulle varie ipotesi di clonazione umana, osservando che la clonazione riproduttiva comporta soprattutto problemi riguardo alla probabilità di anomalie, mentre quella terapeutica sarebbe un grande vantaggio per l’umanità, offrendo una sorta di clone a servizio dell’individuo originale.  Se la tecnica fosse messa a punto con raffinata precisione, cosa assolutamente possibile, secondo Sir John Gurdon la clonazione dell’essere umano sarebbe eticamente accettata tra non molto. Il Nobel sostiene che entro cinquant’anni potrebbe trattarsi di uno scenario reale e fa riferimento anche al decesso tragico di un figlio per giustificarlo e addirittura spingerlo. Basterebbero un ovocita della madre e alcune cellule epiteliali del bambino defunto per creare un clone. Parlando alla radio della Bbc lo scienziato dell’Università di Cambridge, che in passato ha lavorato sui primi progetti di clonazione riguardanti gli anfibi (molto prima della pecora Dolly), ha dichiarato che di per sé il meccanismo della clonazione è molto semplice: «Si tratta semplicemente di copiare ciò che la natura ha già prodotto». Lo scienziato, grande sostenitore e studioso della clonazione, fa poi notare di interpellare regolarmente a questo proposito i partecipanti alle sue letture pubbliche presso l’Università di Cambridge, rilevando che una media del 60 per cento tra gli uditori è favorevole a clonare l’essere umano. «Le ragioni del no - fa notare ancora il Nobel per la medicina - riguardano i sentimenti del nuovo bambino, che sentirebbe chiaramente di essere venuto al mondo per rimpiazzare qualcuno, ma non si può impedire a un padre e una madre colpiti da un dolore così atroce di seguire questa strada». In fin dei conti, come nota Gurdon, le innovazioni vengono sempre guardate con un certo sospetto: basta pensare alla fecondazione in vitro, che scatenò al tempo un’ondata di proteste e di lettere intimidatorie. Ma dopo la nascita di Louise Brown, la prima test tube baby, anche questa rivoluzione diventò largamente accettata. Attualmente in Australia è consentita la clonazione a fini terapeutici e la creazione di embrioni umani per la ricerca sulle cellule staminali. In Europa invece la convenzione europea sui diritti umani e la biomedicina ("European Convention on Human Rights and Biomedicine") proibisce la clonazione umana in uno dei suoi protocolli aggiuntivi, che però è stato ratificato solo dalla Grecia, dalla Spagna e dal Portogallo. La carta dei diritti fondamentali dell'Unione europea proibisce esplicitamente la clonazione umana riproduttiva, ma il capitolo non è vincolante giuridicamente. In America le legislazioni dei vari Stati sono disomogenee e si va dagli Stati che la proibiscono a quelli che vietano solo la clonazione riproduttiva. (corriere.it/salute/12_dice)

“Copiare” Dio, la firma del serpente. Tutto già visto, da quel giorno, in quel giardino, dinanzi a quell’albero. (A.I.)




INTEGRAZIONE

Recentemente, il governo olandese ha stabilito che, sempre in nome di una “migliore integrazione”, le scuole devono impartire agli studenti un certo numero di ore di lezione sull’omosessualità. Lo ha deciso il ministro dell’Istruzione, Marja van Bijsterveldt. Per combattere l’omofobia di gruppi di immigrati islamici Van der Laan ha inserito l’omosessualità nel curriculum scolastico. Non unione tra “un uomo e una donna”, ma “tra due persone, anche dello stesso sesso”. I libri di scienze hanno deciso di cambiare anche la definizione di “coppia”. L’iniziativa è della casa editrice scolastica Noordhoff che ha preparato testi di biologia per le scuole primarie e secondarie, in cui è riportata la nuova accezione. I primi a sperimentarli sono stati proprio gli studenti di Amsterdam, città che ha anche approntato le cosiddette “aree gay”. L’insolita indicazione compare sui cartelli installati agli ingressi di un parco di Amsterdam, Slotervaart. ( ilfoglio.it/soloqui/16251#)




IPOCRISIA (ANTI-FUMO)

Sigarette al gusto di vaniglia o menta vietate. Sigarette sottili vietate. Pacchetti "minacciosi", coperti al 75% da immagini choc dei danni alla salute prodotti dal fumo. Sono alcuni dei punti previsti nella proposta di direttiva messa a punto dalla Commissione Ue, che ora andrà per l'approvazione all'esame di Parlamento e Consiglio.  «Le cifre si commentano da sole: il tabacco uccide la metà delle persone che ne fanno uso e induce forte dipendenza. Dal momento che il 70% dei fumatori inizia prima dei 18 anni, l'obiettivo della proposta è rendere i prodotti del tabacco e il fumo di tabacco meno attraenti e scoraggiare in tal modo l'iniziazione al tabacco tra i giovani. I consumatori non devono essere ingannati: i prodotti del tabacco devono avere l'aspetto e il gusto di prodotti del tabacco e la presente proposta garantisce che aromi e confezioni accattivanti non siano utilizzati come strategia di marketing» (corriere.it/salute/sportel )

Ma allora perché non evitare che vi siano consumatori? Pecunia non olet, ovviamente neanche di tabacco. (A.I.)



IRLANDA

Svolta sull'aborto nella cattolicissima Irlanda: il Governo ha annunciato ieri che sarà definita una legge, attesa da vent'anni, per regolamentare l'interruzione di gravidanza, seppure nei casi limitati in cui la donna sia in grave pericolo di vita.
La decisione è figlia del pressing della Corte europea dei diritti umani, che insiste perché il Paese - unico insieme a Malta nell'Unione europea dove, di fatto, l'aborto non è mai ammesso - tuteli la salute della madre; ma è soprattutto il prodotto del dibattito interno, che si è fatto infuocato in seguito a un tragico fatto di cronaca: la morte per setticemia, in ottobre, di una trentunenne di origini indiane, Savita Halappanavar, una settimana dopo la richiesta di aborto - respinta - presentata alla clinica universitaria di Galway. (ilsole24ore.com/art/notizie/20).



ISLAMICAMENTE CORRETTO

Le chiamano le “case halal”, abitazioni islamicamente corrette. E’ l’ultima frontiera del multiculturalismo olandese. Dall’esterno gli appartamenti dei quartieri Bos e Lommer ad Amsterdam sembrano tranquilli caseggiati di periferia per giovani coppie sposate. Ma all’interno, il municipio le ha concepite e restaurate per coppie musulmane religiose. Le sale da pranzo e le cucine, per esempio, sono divise fra la stanza degli uomini e quella delle donne, in modo da non generare “promiscuità sessuale”. Gli alloggi dispongono anche di una grande hall che dà accesso a tutte le stanze per evitare che gli uomini e le donne si incrocino. Inoltre, all’ingresso, è stato previsto un armadio per le scarpe e apposite sale d’acqua per le abluzioni. Infine, antenne satellitari sui tetti permettono agli abitanti di collegarsi alle maggiori stazioni televisive del mondo arabo islamico. Le “case halal” sono l’ultimo progetto del municipio di Amsterdam per una cosiddetta “integrazione avanzata”. Ne sono un esempio le piscine con corsi separati per uomini e donne, o l’ammissione nelle sale da bagno comunali del “burkini”, una tuta da bagno per musulmane che copre tutto il corpo. Il costume si era fatto conoscere quando una piscina a Zwolle aveva bandito la tuta. La direzione sosteneva che non era igienico. Poi il governo ha dichiarato che “queste tute favoriscono l’integrazione”, poiché permettono alle musulmane religiose di nuotare. Il leader populista Geert Wilders è partito all’attacco contro l’iniziativa, parlando di “apartheid medievale”. Wilders ha detto che se per “integrare” si intende sottoporre la società più laica del mondo alle ingiunzioni coraniche, “beh, questo significa instaurare puramente e semplicemente la sharia in Olanda”. ( ilfoglio.it/soloqui/16251#)



LOTTA ALLA VIOLENZA

Il sindaco di Amsterdam, il giurista di sinistra Eberhard van der Laan, che si è fatto le ossa per anni come ministro dell’Integrazione, è intenzionato a fare della sua città un modello di multiculturalismo. Rientra in questa “logica” il trasferimento in “zone isolate” della città di persone ritenute socialmente pericolose o colpevoli di aver minacciato o intimidito i propri vicini. L’iniziativa promossa dall’amministrazione parte da un dato: ogni anno la polizia riceve circa tredicimila denunce per molestie e intimidazioni. La risposta di Amsterdam è stata quella di costringere i violenti per sei mesi a vivere in una sorta di campeggi o cittadelle di container dove saranno garantiti loro i servizi essenziali e dove saranno seguiti dai servizi sociali e all’occorrenza controllati da poliziotti. Le zone sono già state ribattezzate “villaggi della feccia”. ( ilfoglio.it/soloqui/16251#)



MATRIMONI

Nel 2011 ci sono stati quasi novemila matrimoni in meno del 2010. Il quoziente di nuzialità italiano è tra i più bassi del mondo: 3,6 matrimoni per ogni mille abitanti, contro una media europea di 4,7. In Europa solo Slovenia, Bulgaria e Lussemburgo hanno quozienti di nuzialità più bassi dell’Italia. Si smentisce così il mito secondo cui l’Italia è il Paese dei matrimoni a differenza del Nord Europa secolarizzato. In realtà, nell’Unione Europea, la Danimarca (5,6), la Finlandia (5,6) e la Svezia (5,3) hanno quozienti di nuzialità molto più alti del nostro, e anche la Germania (4,7) e la Gran Bretagna (4,4) ci sono nettamente davanti. Benché le statistiche sulle convivenze siano per definizione incerte, è probabile che il numero delle coppie conviventi sia già oggi più alto di quello delle coppie sposate. (lanuovabq.it/it/articoli-il)



(NON) RISCALDAMENTO GLOBALE

Giovedì scorso il sito stopgreensuicide.com ha pubblicato le bozze del report sui cambiamenti climatici che l’agenzia dell’Onu istituita per studiare l’impatto delle attività umane sul clima, l’Ipcc, pubblicherà tra un anno. Le pagine contenenti i “lavori in corso” del gruppo di scienziati che qualche anno fa vinse il Nobel per la Pace assieme ad Al Gore sono naturalmente provvisorie, ma indicative di cosa sta dicendo la scienza sull’argomento, anche perché non ancora intaccate da influenze politiche e aggiustamenti mediatici. Niente toni catastrofisti, insomma, solo (o quasi) dati, e qualche sorpresa:  secondo alcuni si dà maggiore importanza al sole come causa del riscaldamento globale e secondo altri no, rispetto all’ultimo report (2007) l’Ipcc corregge il tiro su diversi argomenti: a leggere la bozza che circola in rete siccità, alluvioni e cicloni tropicali non sarebbero in aumento, così come i cicloni extra tropicali intensi. Dati che in realtà non sorprendono chi da anni studia questi fenomeni, dato che la letteratura scientifica dice queste cose da tempo, ma che fanno a pugni con la letteratura più prosaica dei media, quella per cui ogni iceberg che si stacca dall’Antartide in estate è un chiaro segnale della fine del mondo. spulciando le molte pagine della bozza, il blogger scientifico americano Anthony Watts ha trovato un grafico che – scrivono i soliti malpensanti – difficilmente troverà spazio nel documento conclusivo, quando il lavoro dei climatologi sarà finito e a scrivere introduzione e conclusioni dello studio (le uniche parti che politici e giornalisti sfogliano) saranno altri. Nel grafico si vedono le anomalie delle temperature globali effettivamente registrate dal 1990 a oggi confrontate con le quattro principali previsioni fatte al computer dall’Ipcc: la media delle temperature reali in questi ultimi ventuno anni è inferiore alla più ottimistica delle previsioni. In altre parole, negli ultimi quindici anni non si sarebbe registrato alcun significativo aumento globale delle temperature. (ilfoglio.it/soloqui/16238#)




SPREAD (Demografico)

Come aveva previsto il Beato Giovanni Paolo II l’Europa e l’Italia avanzano a passo di corsa verso il «suicidio demografico». È questo il vero spread, che ci rende tutti più poveri. Il lievissimo aumento (da 1,40 a 1,41), statisticamente insignificante, del numero dei figli per donna non fa diventare meno drammatica la cifra dell’inverno demografico in cui vive la nostra nazione. Siamo lontanissimi dal tasso di sostituzione demografica, e anche dall’1,62 che rappresenta la media dell’Unione Europea. È vero che ormai alcuni Paesi dell’Europa dell’Est – Lettonia (1,17), Ungheria (1,25) e Romania (1,33), quest’ultimo il Paese con il record di aborti – ci stanno strappando la poca invidiabile palma del Paese del mondo dove si nasce di meno, e che anche Germania (1,39) e Spagna (1,38) fanno peggio di noi. Anche se – forse è più di una curiosità – se fosse uno Stato indipendente una nostra regione, la Sardegna, avrebbe il tasso di natalità più basso del mondo (1,15). È anche vero che gli aborti, grazie a Dio, sono lievemente diminuiti. Ma c’è poco da stare allegri. Il nostro tasso di natalità per mille abitanti rimane di 9,3, molto al di sotto della media – già bassa rispetto ad altre regioni del mondo – dell’Unione Europea, che è di 10,7. Questo ci porta al dato più preoccupante: l’indice di vecchiaia, cioè il rapporto tra chi ha più di 65 anni e chi ne ha meno di 14. L’Italia ha uno spaventoso indice di vecchiaia di 144,5, contro una media dell’Unione Europea di 111,3. È il secondo indice di vecchiaia più alto del mondo, dopo quello tedesco che è di 154. Come ha spiegato su queste colonne Ettore Gotti Tedeschi, è questa prevalenza dei vecchi sui giovani – destinata ad aggravarsi con il diminuire dei matrimoni e il persistente basso tasso di natalità – la vera radice della nostra crisi economica. Né deve ingannare il dato secondo cui i ricchi tedeschi sono i soli al mondo ad avere un indice di vecchiaia peggiore del nostro. Nei giorni scorsi, la Banca Mondiale li ha già avvisati: continuando con questa demografia, nel 2030 – che non è lontanissimo – la Germania starà peggio dell’Italia di oggi, per quanto efficiente sia la sua economia. (lanuovabq.it/it/articoli-il)







ARTICOLI

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