DISCERNERE

Uno sguardo profetico sugli eventi

Niente sesso siamo giapponesi. Le giovani donne nipponiche si astengono dai rapporti. Ma non ha niente a che vedere con la castità





Un dato su cui riflettere: secondo il ministero della salute del Sol Levante, comparsi sul settimanale Il Venerdì, in Giappone è verginequasi la metà (il 40, 1%) delle ragazze tra i 20 e i 24 anni e un quarto di quelle tra i 35 e i 39 anni. E non parliamo della possibilità di una relazione affettiva stabile, un tabù che non si può neanche menzionare. Perché?

Astensione totale
La risposta è servita fredda: avere successo nel lavoro. E diventa glaciale se l’invito ad allontanare le relazioni, come riportato suHuffington Post (17 ottobre) viene dal tuo capo. A raccontarlo è una donna, Sayaka Osabake, 37 anni: “Tornata al lavoro subito dopo il mio secondo aborto spontaneo le prime domande che mi sono sentita rivolgere dal capo sono state: Vuole ancora provare a sfornare bambini? Ha ricominciato ad avere le mestruazioni? Si astenga dai rapporti sessuali per due o tre anni e si concentri sul lavoro”.

Vade retro amore
Naoko Mikitani, 34enne dirigente di una ditta di Tokio allontana ogni possibile rapporto amoroso: “I tuoi genitori fanno debiti per mandarti alle dispendiose scuole d’élite per assicurarti un futuro da manager, dall’asilo al liceo, dall’università al master post-laurea. Tu studi da matti, consegui il dottorato, fai uno, due, tre concorsi. Poi una sera un sakè di troppo, cedi a un bel ragazzo e meno di un anno dopo ti ritrovi quasi trentenne davanti ai fornelli. Non se ne parla”.

Educazione alla sessualità
Dunque le giovani donne giapponesi sarebbero caste e pure? Va ricordato che questa scelta non è paragonabile con la castità o la dedizione della propria verginità a Dio. Tutt'altro. E' la scelta di eludere dai giochi una parte importante dell'essere umano. Non è un dare. E nemmeno un ricevere. E' una saracinesca davanti alla porta della realtà, una vera e propria "castrazione del desiderio" in cui non si considera la possibilità di un percorso chiamato educazione alla sessualità. Un cammino affascinante, dove la parola "dono" accompagna chi intraprende questa strada che la Chiesa, da sempre, propone a tutti.





sources: ALETEIA