DISCERNERE

Uno sguardo profetico sugli eventi

Smartphone, chi è il più connesso del reame? Noi gli “estremisti” della connessione



di Francesco Martire.

Smartphone, smartphone delle mie brame, chi è il più connesso del reame?
È il tormentone della famosa fiaba che torna, questa volta, in chiave moderna e tecnologica. Cambia lo strumento dove veder riflessa la propria immagine che non è più il fatidico specchio bensì l’oggetto culto del momento ovvero lo Smartphone. L’apparecchio che ingloba in sé  le funzioni di un computer palmare e di un telefono cellulare.
Oggetto, acquistato e utilizzato, in tutto il pianeta da ormai miliardi di utenti di ogni età e che consente di connettersi a internet, navigare e comunicare. Il successo commerciale è determinato anche dalle ridotte dimensioni; un “tascabile”mdivenuto parte integrante del nostra vita relazionale. Guai infatti a dimenticarlo a casa, in tal caso poi si è costretti a rifare il percorso per recuperarlo.
Insomma ci stiamo scoprendo “estremisti” della connessione, irrefrenabili internauti sempre più numerosi, concentrati, assorti, immersi nel mare di cristalli liquidi luminosi del display: in ufficio, in casa, per strada e persino sui mezzi pubblici si cerca  il posto più agevole per l’uso, dove meglio articolare le braccia evitando di sedere a fianco di viaggiatori troppo corpulenti.
Ed ancora si deambula a capo chino ci si urta, si chiede scusa e si va avanti, si è comprensivi sapendo che il fastidio è alternamente vicendevole.
Ma, al di là dell’impeto consumistico hi-tech e del tripudio di selfie (autoscatti) conseguenti, viene da chiedersi se sussistano altri moti nobili e profondi che spieghino l’interazione compulsiva umano-web.
C’è da supporre di sì, e sull’argomento a darci lumi è  ancora una volta la mitologia, rappresentandoci come “assimilabili” i contemporanei  navigatori virtuali  agli eroici “Argonauti” navigatori di Giasone alla ricerca del magico “Vello d’oro di Crisomallo”!
È il mito che si rigenera, non solo sulle onde ma attraverso le fibre ottiche, è l’uomo che, assetato di conoscenza, getta lo sguardo oltre l’orizzonte del suo presente e accetta come sempre la sfida dell’ignoto futuro.

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