DISCERNERE

Uno sguardo profetico sugli eventi

I franchi-tiratori dell’esercito di Cristo


Autore: Mangiarotti, Don Gabriele  Curatore: Leonardi, Enrico
Fonte: CulturaCattolica.it
lunedì 4 luglio 2011

Ci sono dei libri che, anche dopo averli letti e riletti, lasciano un segno nella coscienza, per il forte richiamo che esercitano.

Mi è capitato di rileggere Il padrone del mondo di Robert Benson, e non nascondo l’emozione nell’avere trovato questa impressionante profezia, che sembra indicare quanto è necessario per ridare speranza alla Chiesa di oggi, e quindi al mondo.
La riporto brevemente: «Alla chiesa occorreva un nuovo ordine religioso. Gli ordini antichi erano delle regole-limite, per correggere gli errori e indurre a non commetterne più.
Ora si chiedeva un ordine senza tonsura od abito speciale, senza tradizione o abiti particolari. Un ordine: e i suoi membri non dovevano distinguersi se non per il totale e lieto sacrificio di se stessi. Un ordine alieno dal menar vanto dei privilegi, anche dei più santi; un ordine senza un passato storico di gloria o di infamia nel quale potersi comunque rifugiare. Dovevano essere ifranchi-tiratori dell’esercito di Cristo […]. Ma occorreva un fondatore. Chi? In nome di Dio, chi? Un fondatore nudus sequens Christum nudum. Sì, dei franchi-tiratori, preti, vescovi, laici e donne. Con i tre voti e una clausola speciale che vietasse in particolare e per sempre il possesso dei beni in comune. Ogni ricchezza doveva essere consegnata al vescovo della diocesi in cui la si era ricevuta. Al vescovo, infatti, toccava provvedere, per tutti, alla vita e al lavoro».

Ci vogliono proprio questi franchi tiratori dell’esercito di Cristo. Ma chi sono? A me l’esperienza del sito CulturaCattolica.it – con tutta quella serie di rapporti cui ha dato origine – suggerisce questa risposta: sono tutti quei movimenti e quelle persone che fanno della fede in Cristo e dell’incontro con la sua chiesa la ragione del vivere, senza complessi di inferiorità, capaci di incontrare chiunque sulla loro strada. E penso certo ai grandi movimenti che oggi rendono ancora possibile all’uomo contemporaneo di sentire parlare della chiesa come realtà viva, affascinante, capace di muovere le corde del cuore. E sono movimenti ed esperienze che abitano nel cuore degli uomini:
  • ho presente il tentativo di don Antonello Iapicca di portare i suoi giovani giapponesi ad incontrare il Papa alla giornata mondiale della gioventù, in Spagna.
  • Ho presente gli incontri che attraverso il sito abbiamo fatto con tanti genitori preoccupati della educazione dei loro figli, per non lasciarli in preda delle moderne tecniche di comunicazione di massa.
  • Ho presente il lavoro fatto nella Diocesi di San Marino – Montefeltro per preparare la visita del Santo Padre il 19 giugno di quest’anno (con il bellissimo momento di dialogo con i giovani di una scuola superiore di Sassocorvaro, partecipato e vissuto nella grande responsabilità di due loro insegnanti).
  • Non posso dimenticare la trasmissione di «A sua immagine» di questo mese di luglio, in cui la partecipazione di sr Maria Gloria Riva ha riproposto (e nelle prossime puntate riproporrà) l’Eucaristia come sorgente di vita nuova e di fascino per la vita.


Da ultimo però voglio ricordare la recente nomina del Card. Angelo Scola ad Arcivescovo di Milano, nomina che, come ricorda Andrea Tornielli in un articolo su La Bussola Quotidiana, «è destinata a chiudere per sempre un’epoca fin troppo lunga nella storia recente della Chiesa. Quella che ha visto contrapporsi la Chiesa come istituzione ai nuovi movimenti sorti negli ultimi decenni; quella della contrapposizione tra l’associazionismo tradizionale, rappresentato dall’Azione Cattolica, e il «movimentismo» di Comunione e Liberazione, Neocatecumenali, Rinnovamento nello Spirito, etc. etc.».

Chissà se questo «nuovo ordine religioso», fatto da questi volti e da queste esperienze, segnerà l’inizio di una autentica ripresa della fede nel popolo? È certo che se terminerà questa «apostasia da Dio» sarà anche la fine della «apostasia dall’uomo» che tanto umilia la nostra epoca attuale!


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