Un sabato Gesù era entrato in casa di uno dei capi dei farisei per pranzare, e la gente stava ad osservarlo. Gesù, vedendo come gli invitati sceglievano i primi posti, disse loro una parabola: “Quando sei invitato a nozze da qualcuno, non metterti al primo posto, perché non ci sia un altro invitato più ragguardevole di te e colui che ha invitato te e lui venga a dirti: Cedigli il posto! Allora dovrai con vergogna occupare l’ultimo posto.
Invece quando sei invitato, va’ a metterti all’ultimo posto, perché venendo colui che ti ha invitato ti dica: Amico, passa più avanti.
Allora ne avrai onore davanti a tutti i commensali. Perché chiunque si esalta sarà umiliato, e chi si umilia sarà esaltato”.
IL COMMENTO
C'è chi corre al primo posto del tavolo della vita. Ma anche chi sembra disinteressarsene. Ah io no.... Io sempre in disparte.... Appunto. C'è un modo particolare e del tutto personale di mettersi al primo posto. E' quello che ciascuno di noi, per carattere, vicende della vita e quant'altro, escogita per sé stesso. Per essere primo, per trapassare il cuore dell'altro ed essere amato, ricordato, considerato. Anche le pseudo-umiltà grasse d'orgoglio ne sono chiari esempi.
L'ultimo posto sorge da una semplice consapevolezza. Guardarsi le mani, abbassarsi sul proprio cuore, rivedere i pensieri e riconoscersi senza alcun merito. Senza alcun diritto. Per nulla. Nei confronti di nessuno. Santa umiltà, santa verità. Seduti al proprio posto, quello che ci spetta, l'ultimo, perchè peccatori, perchè siamo quello che siamo... Lì, al nostro posto ci raggiunge, gratuito e del tutto inaspettato, l'amore di Dio, la Sua misericordia, come fu per Matteo, per farci sedere al Suo fianco, coeredi del Regno. Sollevati dall'immondizia e fatti sedere tra i principi. Questo il destino degli umili, di quelli che vivono nella verità, la propria povera realtà.
L'ultimo posto sorge da una semplice consapevolezza. Guardarsi le mani, abbassarsi sul proprio cuore, rivedere i pensieri e riconoscersi senza alcun merito. Senza alcun diritto. Per nulla. Nei confronti di nessuno. Santa umiltà, santa verità. Seduti al proprio posto, quello che ci spetta, l'ultimo, perchè peccatori, perchè siamo quello che siamo... Lì, al nostro posto ci raggiunge, gratuito e del tutto inaspettato, l'amore di Dio, la Sua misericordia, come fu per Matteo, per farci sedere al Suo fianco, coeredi del Regno. Sollevati dall'immondizia e fatti sedere tra i principi. Questo il destino degli umili, di quelli che vivono nella verità, la propria povera realtà.