Durante il viaggio verso Gerusalemme, Gesù attraversò la Samaria e la Galilea.
Entrando in un villaggio, gli vennero incontro dieci lebbrosi i quali, fermatisi a distanza, alzarono la voce, dicendo: “Gesù maestro, abbi pietà di noi!”.
Appena li vide, Gesù disse: “Andate a presentarvi ai sacerdoti”. E mentre essi andavano, furono sanati.
Uno di loro, vedendosi guarito, tornò indietro lodando Dio a gran voce; e si gettò ai piedi di Gesù per ringraziarlo. Era un Samaritano.
Ma Gesù osservò: “Non sono stati guariti tutti e dieci? E gli altri nove dove sono? Non si è trovato chi tornasse a render gloria a Dio, all’infuori di questo straniero?”. E gli disse: “Alzati e va’; la tua fede ti ha salvato!”.
IL COMMENTO
"Dove sei?" chiede il Signore ad Adamo mentre passeggiava cercandolo nel Giardino. Già, dove sono, dove siamo oggi? Ci siamo guardati? Oppure siamo talmente occupati dai nostri progetti o dalle nostre idee su noi stessi che abbiamo ormai perso di vista la verità? Probabilmente siamo già precipitati nella fantasia d'una vita sognata.
Eppure a guardar bene dentro noi stessi avremmo di che gioire. Scopriremmo peccati, debolezze, infedeltà a bizzeffe, lebbra insomma, a renderci impuri e impresentabili. Ma proprio nel fondo delle nostre fetenti infermità saremmo imprevedibilmente stupiti dall'incontro con la misericordia infinita di Dio.
La mano tesa del Signore sin dentro le nostre piaghe. La gratitudine scaturisce da questa esperienza, dall'essere toccati e guariti dal Suo amore. Non abbiamo paura allora di guardarci dritti negli occhi dell'anima sin dentro al più profondo di noi. Ci attende lo sguardo colmo di tenerezza del Signore. La fede che salva passa per questa discesa, negli abissi delle nostre indicibili debolezze sanate dall'incomprensibile amore di Dio.
Eppure a guardar bene dentro noi stessi avremmo di che gioire. Scopriremmo peccati, debolezze, infedeltà a bizzeffe, lebbra insomma, a renderci impuri e impresentabili. Ma proprio nel fondo delle nostre fetenti infermità saremmo imprevedibilmente stupiti dall'incontro con la misericordia infinita di Dio.
La mano tesa del Signore sin dentro le nostre piaghe. La gratitudine scaturisce da questa esperienza, dall'essere toccati e guariti dal Suo amore. Non abbiamo paura allora di guardarci dritti negli occhi dell'anima sin dentro al più profondo di noi. Ci attende lo sguardo colmo di tenerezza del Signore. La fede che salva passa per questa discesa, negli abissi delle nostre indicibili debolezze sanate dall'incomprensibile amore di Dio.