Lc 19,45-48
In quel tempo, Gesù entrato nel tempio, cominciò a scacciare i venditori, dicendo: "Sta scritto: La mia casa sarà casa di preghiera. Ma voi ne avete fatto una spelonca di ladri!".
Ogni giorno insegnava nel tempio. I sommi sacerdoti e gli scribi cercavano di farlo perire e così anche i notabili del popolo; ma non sapevano come fare, perché tutto il popolo pendeva dalle sue parole.
IL COMMENTO
Siamo Suoi. Lui ha versato ogni Suo avere per riscattarci e farci, eternamente, suoi. Non è semplice comprendere la portata di quest'appartenenza. Proviamo a riflettere: Qualcuno ci ha amato veramente. Senza alcuna condizione. Gratuitamente. Sapendo in anticipo di che pasta siamo. Infedeli, perversi e adulteri. Si, adulteri nel cuore, allargato a dismisura per accogliere innumerevoli amanti a spintonare e a far fuori l'unico che davvero ha rischiato tutto per noi, l'unico che si è giocato la vita per noi. Per i "veri noi", non quelli che vendiamo truccati e agghindati di compromessi e di belle presenze. Ah, non preoccupiamoci, anche quando urliamo ai quattro venti d'esser coerenti, di dire le cose in faccia, d'essere liberi, di fatto stiamo indossando l'ennesima maschera, quella del "puro", del "sincero sino alle estreme conseguenze". Maschera buona di solito quando le latre, quelle più luccicanti e ammalianti, non hanno funzionato a dovere. O anche, perchè no?, quella di "chi non guarda in faccia a nessuno" è, spesso, una maschera che ci mettiamo anche d'acchitto, così, per identificarci e staccarci dalla massa informe dei proni ai piedi degli altri. Comunque maschere. Comunque carnevale. Comunque insegne luminose, cartelloni pubblicitari, spot ben lanciati nell'etere ad attirare l'attenzione su di noi. E far soldi, accumulare fascine d'affetto, di stima, "manager dei sentimenti" lanciati nella calca della "borsa dei sentimenti", sperando e travagliando perchè alla fine della giornata l'indice degli scambi mostri, finalmente, il segno "più". Una spelonca di ladri, rubiamo le persone, le mettiamo sotto chiave perchè possano saziare il nostro cuore. E soffriamo. Immensamente. Senza un bilancio in attivo. Sempre tutto in rosso. E sempre più soli. Ma noi siamo Suoi, Lui ha consegnato la Sua vita per questi "zombi" sperduti nel mondo che siamo noi, vomintati dall'infernale macchina del commercio di affetti e sentimenti. Siamo del Signore, nonostante tutto. Anzi proprio perchè soli, perduti, stanchi e feriti, siamo suoi, le Sue braccia distese, ora per noi. La Sua casa, la Sua famiglia, il Suo luogo, il Suo riposo, la Sua gioia, il "Suo", siamo noi. La nostra vita non è un affannato e tragico commercio. La nostra vita è stare con Lui, in Lui amare, donare, non rubare, in Lui perderci per essere persi in ogni "altro" si appresta alla porta della nostra casa. La Sua casa.