DISCERNERE

Uno sguardo profetico sugli eventi

ISLAM: in Spagna e in Italia si prepara il partito islamico

CR n.1119 del 28/11/2009

La Spagna sempre più islamicamente corretta. Dopo la più grande moschea d’Europa (inaugurata nel 1992 a Madrid dal re Juan Carlos) e l’ora di religione musulmana (facoltativa) dal 2005 in 4 delle 17 regioni, ora è nato il primo partito politico maomettano su scala nazionale, il Prune (Partido Renacimiento y Unión de España).

La sua ideologia si fonda sui principi del Corano. I suoi obiettivi sono chiarissimi: presentarsi alle amministrative del 2011 e fare il pieno di voti (“La Stampa”, 11 novembre 2009). Il bacino elettorale potenziale è notevole: i fedeli di Allah, nell’unica nazione d’Europa che è stata quasi 8 secoli (dal 711 al 1492) sotto occupazione araba, sono 1,3 milioni su una popolazione di 43 milioni; 500 mila sono spagnoli. In realtà, di partiti musulmani ce ne sono già due, nelle colonie spagnole sulla costa marocchina, Melilla e Ceuta, in cui la metà degli abitanti sono fedeli del Corano (Coalición por Melilla ha ottenuto il 21,7 % dell’elettorato nelle ultime comunali). Ma è la prima volta, in un Paese ove il terrorismo islamico di Al Quaeda ha causato finora la più grave strage d’Europa (191 morti alle stazioni ferroviarie di Madrid l’11 marzo 2004), che i maomettani aspirano a entrare nell’arena della competizione nazionale.

Anche in Italia l’Islam si muove e si organizza. Il programma politico si accinge a dettarlo l’Unione delle Comunità e delle Organizzazioni islamiche in Italia (Ucoi), la sigla che vanta al contempo le maggiori pretese di leadership e il più ampio numero di antipatizzanti fra i musulmani associati e non (“Libero”, 19 novembre 2009). Così si va alla conta dei consensi e «per le prossime elezioni, formazioni politiche di ispirazione islamica saranno, a livello nazionale, una realtà anche in Italia, nome e simbolo sono allo studio», annuncia su youtube, ospite del programma KlausCondicio, il portavoce dell’Ucoii Ezzeddine Elzir. Senza troppe pretese perché, spiega, «gli italiani di fede islamica sono 50.000 ed è giusto che chi lo desidera possa votare un partito che difenda le esigenze della comunità musulmana, come è avvenuto in Spagna con la nascita del Prune».