In un bell’articolo di Gennaro Sangiuliano «Il Giornale» del 30 ottobre 2009 si parla delle carte dei servizi segreti inglesi riguardanti il soggiorno a Capri di Lenin e dei futuri capi bolscevichi. Lenin tra il 1908 e il 1910 trascorse due periodi a Capri, «in una delle ville più belle dell’isola, curato da una vasta servitù». Nel 1909 prese là il via la cosiddetta «Scuola di Capri», sintesi della più ampia sigla «Scuola della tecnica rivoluzionaria per la preparazione scientifica dei propagandisti del socialismo russo». Perché i servizi inglesi si interessavano ai soggiorni capresi di Lenin & soci? Perché nella «perla del Mediterraneo» ci andava il gotha internazionale del tempo. Pure gli esponenti della Germania imperiale che poi avrebbe finanziato l’impresa di Lenin in Russia. Particolarmente assiduo era il panfilo Germania, di Alfred Krupp, re dell’acciaio suicidatosi quando si era scoperta la sua predilezione per i ragazzotti locali. Sua figlia Bertha (che diede il suo nome al megacannone che nella Grande Guerra sparava su Parigi) ospitava spesso sul panfilo il generale Hindenburg (poi presidente del Reich). Una celebre foto mostra Lenin che gioca a scacchi con Gorkij attorniato da altri amici (la foto verrà più volte ritoccata ai tempi di Stalin, facendo sparire via via quelli che venivano eliminati). Ma diceva Lenin, coerentemente: «Tra gli uomini non può esistere alcun tipo di rapporto configurabile come “amicizia” che esuli dai rapporti politici, di classe e materiali». A Capri, scrive Sangiuliano, «venne spartita una parte del bottino della famosa rapina al treno blindato di Tiflis, organizzata da Stalin, che rese ricchi i bolscevichi». Ed ecco una cosa che non sapevo: «Una volta al potere, al Cremlino, Lenin diventerà un collezionista di orologi di lusso e di automobili».
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