DISCERNERE

Uno sguardo profetico sugli eventi

La macchina del Big Bang si blocca. Per una briciola di pane

LE PAROLE DEL PAPA ALLA RECITA DELL’ANGELUS DOMINI IN PIAZZA PAOLO VI A BRESCIA

Al termine della Santa Messa celebrata in Piazza Paolo VI a Brescia, il Papa guida la recita dell’Angelus Domini. Queste le parole del Santo Padre nell’introdurre la preghiera mariana:

Lasciata cadere da un uccellino, manda in tilt l’acceleratore del Cern di Ginevra

Il Collider del Cern
Il Collider del Cern
Gli americani dicono «the devil is in the details», il diavolo sta nei detta gli. Ma anche Dio — diciamolo — non se la cava male, quando ci si mette. Il Large Hadron Collider (in italiano: grande colli sore di adroni) è un acceleratore di parti celle presso il Cern di Ginevra, il più grande e potente mai realizzato. Lungo 27 chilometri, costato 4,9 miliardi di eu ro, dovrebbe provare l’esistenza del «bo sone di Higgs», detto anche «la particella di Dio», che fornisce la massa alla mate ria nell’universo e simula il Big Bang Be’, si è fermato: ci hanno tro vato dentro mollica di pane. Nessuno sa come sia finita lì. Tecnicamente, essendo Ginevra nella Svizzera francese, si tratta va di mollica di baguette. Duran­te l’ispezione si è scoperto che aveva messo fuori uso una delle unità esterne di raffreddamen to che mantengono la tempera tura a 1,9 gradi sopra lo zero as soluto. Una portavoce del Cern ha detto:

L'UCCELLINO- «Supponiamo sia sta to portato da un volatile oppure sia caduto da un aeroplano di passaggio». Titola il sito www. smartplanet. com : « Uccel lino con Baguette 1 - Big Bang 0». Sembra un buon riassunto. Fin qui, la vicenda appare di vertente e paradossale. Una macchina studiata per accelera re protoni e ioni pesanti fino al 99,9999991% della velocità del la luce, e scoprire l’origine del l’universo, bloccata da una bri ciola. Il più grande e costoso esperimento della fisica mon diale sconfitto (temporanea mente) dalla panetteria quoti diana. Materiale per umoristi scientifici o scienziati dotati di senso dell’umorismo.

IL PRECEDENTE «INQUIETANTE» - C’è un precedente, però, che rende la faccenda fascinosa e/o inquie tante (fate voi). Quando il Large Hadron Colli der venne inaugurato, il 10 set­tembre 2008, un’esplosione di scintille, fumo ed elio refrigera to lo ha spento. Un incidente bizzarro, e mai del tutto spiega to. Dennis Overbye, sul New York Times , ha lanciato una supposizione (segnalata e tra dotta da Enrico De Simone sul sito L’Occidentale ). L’articolo del NYT è uscito lo scorso 13 ot tobre — quindi PRIMA che il vo latile, l’aeroplano, il caso, il de stino o Altro depositassero mol lica di pane nel sincrotrone. Leg gete, e stupitevi. Scriveva Overbye, tre settima ne fa: «... il Large Hadron Colli der è pronto per ripartire (...) Sa rà il momento per verificare una delle più bizzarre e rivolu zionarie teorie scientifiche mai sentite (...) Sto parlando del l’ipotesi secondo cui a sabotare il travagliato sincrotrone sareb be niente meno che il suo stes so futuro. Una coppia di affer mati fisici ha suggerito che l’ipo tetico bosone di Higgs, che gli scienziati sperano di produrre grazie all’LHC, potrebbe essere a tal punto scabroso per la natu ra che la sua creazione sarebbe sufficiente a produrre un ritor no al passato e a fermare il sin crotrone prima che ne produca uno. Come un viaggiatore del tempo che tornasse indietro ne gli anni per uccidere il proprio nonno » . I fisici in questione sono Hol ger Bech Nielsen, dell’Istituto Niels Bohr di Copenhagen, e il giapponese Masao Ninomiya, dell’Istituto Yukawa di fisica te orica di Kyoto. «È nelle nostre previsioni che ogni macchina che produca bosoni di Higgs ab bia cattiva fortuna», ha scritto il dottor Nielsen in una email. In un testo non ancora pubblicato — ma citato dal New York Ti mes — conclude: «Si potrebbe quasi dire che abbiamo un mo dello di Dio (...) Anche Lui odia alquanto le particelle di Higgs, e cerca di evitarle». Con la mollica di pane?! Per ché no: un Onnipotente col sen so dell’umorismo. Avendo a che fare con gentaglia come noi, Gli serve di sicuro.

Beppe Severgnini
Corriere della sera 08 novembre 2009