Così anche una briciola insignificante di pane caduta per caso si è permessa di bloccare il Large Hadron Collider (in italiano: grande collisore di adroni), l' acceleratore di particelle presso il Cern di Ginevra. E' il più grande e potente che sia stato realizzato, lungo 27 chilometri, costato 4,9 miliardi di euro, e dovrebbe provare l’esistenza del «bosone di Higgs», detto anche «la particella di Dio», che fornisce la massa alla materia nell’universo e simula il Big Bang.
Il pane. Lo stesso che, in fondo, ha fatto crollare il muro di Berlino giusto venti anni fa. La fame, il desiderio, la pancia. La stessa concupiscenza sembra essersi rivoltata contro se stessa, come una bomba che scoppi in mano all'attentatore. Scherzo del destino, o qualcosa di molto più serio?
Che cosa vi è oggi dietro le macerie del muro di Berlino? Droga, aborti, alcool, famiglie distrutte, e molto di più, l'Europa del 2009, invecchiata, dissipata, dissolta nelle sue radici più profonde. Il pane che avrebbe dovuto sfamare di libertà e benessere ha svelato il suo volto sinistro. Schiavitù e oblio dell'uomo. Non sono esagerazioni, l'Europa, la Germania ad esempio, ma potrebbero essere l'Olanda, la Svezia, il Belgio, la Spagna, l'Italia, su tutto e su tutti grava un cielo plumbeo di morte. Basta chiedere alle famiglie i missione del Cammino Neocatecumenale che in tutta Europa da più di vent'anni evangelizzano negli avamposti dell'apostasia.
L'Europa, come il suo acceleratore di particelle, è andata in tilt per una briciola di pane. L'Europa delle cattedrali e della fede ha cancellato orgogliosamente Dio dal suo destino, ha fatto del pane la sua ragione di vita, e ha dimenticato la Parola che, unica, genera la vita. Dietro al muro vi è solo odore di morte, quella figlia di decenni di dittatura comunista che ha seccato le anime, e quella figlia dell'opulenza che azzanna menti e cuori facendoli schiavi di un relativismo assassino della Verità.
Non è un caso se una briciola di pane sconvolge ancora la storia, quella reale e quella annotata tra i deliri di onnipotenza scientifica. Sì, perchè in un pezzettino di pane Dio ha voluto nascondersi nella storia di questo mondo, per giungere a ciascuno di noi, attraverso i secoli sino ad oggi, che ci trova imbarbariti e inebetiti dal mercimonio di carni e sesso. E' il pane da mangiare, quello vero, il dono del Cielo, l'unico capace di infrangere i nuovi e più pericolosi muri che ci tengono prigionieri. Nel pane è celata la vera Vita, Gesù Cristo stesso, incarnato proprio in quel pugno di farina e acqua per il quale invece noi abbiamo vergato di sangue questo mondo.
E' qui il paradosso di questo giorno di ricordi e di facili esaltazioni: la storia è riscattata da una briciola di pane, la Verità che ci fa piccoli, e poveri, e per questo davvero liberi. Come ci ricordava ieri il Papa a Brescia: La Chiesa, come la vedova del Vangelo, povera e libera. Come Cristo suo Signore, povero e libero come una briciola di pane, capace di posarsi, silenziosa, tra i congegni delle nostre pretese e ridurle al nulla, per aprirci all'amore che ci salva. Una briciola di pane, la sola capace di saziarci davvero.
Antonello Iapicca Pbro