DISCERNERE

Uno sguardo profetico sugli eventi

Santi in famiglia. Brani dalle lettere di Gianna Beretta Molla al marito Pietro, durante il fidanzamento e il matrimonio

11 marzo 1955
(...) Pietro, potessi dirti tutto ciò che sento per te! Ma non sono capace, supplisci tu. Il Signore proprio mi ha voluto bene. Tu sei l’uomo che desideravo incontrare, ma non ti nego che più volte mi chiedo: «Sarò io degna di lui?». Sì, di te, Pietro, perché mi sento così un nulla, così capace di niente che pur desiderando grandemente di farti felice, temo di non riuscirvi. E allora prego così il Signore: «Signore, tu che vedi i miei sentimenti e la mia buona volontà, rimediaci tu e aiutami a diventare una sposa e una madre come Tu vuoi e penso che anche Pietro lo desideri». Va bene così, Pietro?
Con tanto tanto affetto ti saluto, tua Gianna


Sestrière, 23 marzo 1955, mercoledì sera
Carissimo Pietro,
oggi a mezzogiorno, di ritorno dalla mia gita sciistica, ho trovato il tuo espresso (...).
Ieri ed oggi giornate di sole splendide. Mi alzo al mattino alle ore 8 (che lazzarona! Tu sei già in ufficio!) perché alle 8.30 c’è la S. Messa. Credi, non ho mai gustato tanto la S. Messa e la S. Comunione come in questi giorni. La chiesetta, tanto bella e raccolta, è deserta. Il celebrante non ha nemmeno il chierichetto, quindi il Signore è tutto per me, e per te, Pietro, perché ormai dove ci sono io, ci sei anche tu. (...)


13 settembre 1955
(...) Pietro carissimo sono certa che mi renderai sempre felice come lo sono ora e che il Signore esaudirà le tue preghiere, perché chieste da un cuore che lo ha sempre amato e servito santamente.
Pietro, quanto ho imparato da te! Mi sei proprio di esempio e ti ringrazio. Così con l’aiuto e la benedizione di Dio faremo di tutto perché la nostra nuova famiglia abbia ad essere un piccolo cenacolo ove Gesù regni sopra tutti i nostri affetti, desideri ed azioni.
Pietro mio, mancano pochi giorni e mi sento tanto commossa ad accostarmi a ricevere il sacramento dell’Amore. Diventiamo collaboratori di Dio nella creazione, possiamo così dare a Lui dei figli che lo amino e lo servano.
Pietro, sarò capace di essere la sposa e la mamma che tu hai sempre desiderato? Lo voglio proprio perché tu lo meriti e perché ti voglio tanto bene.
Ti bacio e ti abbraccio con tutto l’affetto, tua Gianna

16 luglio 1957, martedì sera
Pietro mio carissimo, sono le 20.30 e già abbiamo terminato di cenare. Il nostro tesoro si è addormentato in questo momento, dopo essersi lamentato un poco prima di trovare la posizione giusta. Tu invece sarai purtroppo ancora a Milano. Pietro caro, sarebbe troppo bello poter essere assieme; quando tu sei quassù ogni cosa mi sembra più bella: anche le ansie e le preoccupazioni per Pierluigi sono divise con te. Pazienza, tutto offriamo al Signore perché aiuti il nostro tesoro a sopportare questa prima sua sofferenza e lo faccia guarire perfettamente. Alla Madonna della Guérison ho promesso un Rosario intero ogni giorno per il nostro caro angioletto. Cosa si farebbe per non vederlo soffrire! Oggi però è riuscito a dormire un paio d’ore con il suo apparecchio: speriamo in bene.
Ciao, mio carissimo Pietro, buona notte
tua Gianna


1 giugno 1959
Pietro mio carissimo,
ricevo in questo momento le tue cartoline (...). Sei proprio, si può dire, più in cielo che in terra. Quanti viaggi!
(...) Noi sempre tutti bene. I bruciori non mi lasciano mai, ma almeno ho qualche sofferenza da offrire al Signore per te, mio tesoro, perché tu torni presto e sano e salvo.
I nostri meravigliosi bambini giocano, si divertono in giardino tutto il giorno! Mangiano con appetito e dormono. Ti mandano sempre i loro saluti e bacini, ad ogni apparecchio che sentono passare.
Ciao, Pietro mio, grazie che non mi lasci mai mancare tue notizie; le aspetto sempre con tanta ansia e tanta gioia.
Bacini grossi grossi, tua Gianna


27 giugno 1960, lunedì sera
Pietro mio carissimo,
(...) il tempo è bello, perciò i bambini sono tutto il giorno fuori nel prato. (...)
Sono proprio tre tesori. Peccato che manca il mio quarto grande tesoro, il mio amatissimo e affettuosissimo Pedrin. Ti penso tante e tante volte, ti sono vicina col cuore e con la preghiera. Non stancarti troppo (...).
Ora ti faccio la nota: mele, arance, banane, carne kg 2, la solita che prendo a Mesero, cuscino del lettino di Gigetto, perché questi sono troppo alti per lui, dischi brutti nella borsetta rossa, per Marilina, dischi 33 giri, grandi, il tuo soprabito, un cuscino piuma per te, seggiolone. (...)
Saluti a mamma, ad Adelaide da noi tutti. A te un forte abbraccio e un grosso bacione dai tuoi tesori e dalla tua affezionatissima Gianna