DISCERNERE

Uno sguardo profetico sugli eventi

Il Vangelo di oggi. Venerdì della I settimana del Tempo di Avvento

In quel tempo, mentre Gesù si allontanava, due ciechi lo seguivano urlando: “Figlio di Davide, abbi pietà di noi”.
Entrato in casa, i ciechi gli si accostarono, e Gesù disse loro: “Credete voi che io possa fare questo?”. Gli risposero: “Sì, o Signore!”.
Allora toccò loro gli occhi e disse: “Sia fatto a voi secondo la vostra fede”. E si aprirono loro gli occhi.
Quindi Gesù li ammonì dicendo: “Badate che nessuno lo sappia!”. Ma essi, appena usciti, ne sparsero la fama in tutta quella regione.

IL COMMENTO

La fede è conoscenza. La fede è esperienza. La Vergine Maria ha creduto non guardando a se stessa ma appoggiandosi alla Buona Notizia che le aveva recato l'Arcangelo Gabriele. Come Abramo che sperò contro ogni speranza. Come Pietro che professò la sua fede in Gesù quale Messia per la gratuita rivelazione del Padre. Carne e sangue non c'entrano. I due ciechi che seguono di Gesù hanno visto, un moto dello Spirito li ha sospinti alla sequela di quel Galileo sino alla sua casa. E' qui che gli si accostano e Gesù può porre loro la domanda decisiva: "Credete che io abbia il potere di farvi vedere?". I ciechi avevano camminato seguendo Gesù e i suoi discepoli, gridando e implorando, segno del catecumenato preparatorio al battesimo. Ed erano entrati nella casa, la Chiesa, la comunità. E' questo il luogo della fede. Qui si può sperare contro ogni speranza carnale, qui il sangue cede allo Spirito perchè qui ne viene impregnato. Si scorge al ridosso di questi due ciechi la figura di Tommaso, che fuori della comunità si trova spaesato e incredulo, mentre insieme ai fratelli si aprono i suoi occhi spirituali e può guardare oltre la carne ed il sangue che aveva reclamato quali prove credibili per credere nella risurrezione di Gesù. I ciechi nell'intimità della casa-comunità del Signore fanno la stessa esperienza per lo stesso miracolo: si schiudono i loro occhi. Credere al potere di Gesù è appoggiarsi ad un'esperienza, misteriosa certo, che proviene dal Cielo come pura Grazia, ma è pur sempre esperienza. Non è un gioco a dadi, non è puntare sulla ruota della fortuna. E' partire, è seguire, è entrare. E' percorrere un cammino di fede, un'iniziazione cristiana che, a piccoli passi, renda l'annuncio ricevuto credibile e apra alla fede, alla confidenza. Dal grido del proprio bisogno, dalla sofferenza e dalla morte di una vita cieca su se stessi, sugli altri e sugli eventi, alla vita piena di chi, appoggiato al potere del Signore, apre gli occhi su tutto ravvisandone l'amorosa volontà di Dio. E questo si tramuta "naturalmente" in annuncio, in missione. Guariti da Gesù i due ciechi ora guardano con i suoi occhi pieni di compassione e non possno trattenere la gioia e l'esperienza della fede.