DISCERNERE

Uno sguardo profetico sugli eventi

Un milione di persone a Madrid per la Festa della Santa Famiglia

La Festa della Santa Famiglia a Madrid, promossa nella Plaza de Lima dall'arcidiocesi della capitale spagnola, ha visto la partecipazione di circa un milione di persone. Da Madrid il servizio di Roberto Piermarini:

Il futuro dell’umanità passa per la famiglia cristiana – aveva detto, in questa Piazza nel 1982, Giovanni Paolo II, nel corso della sua visita a Madrid – e ricordando questa frase, che ha fatto da sfondo all’incontro, il cardinale vicario Agostino Vallini, che ha portato ai presenti il saluto di Benedetto XVI, ha sottolineato che “la famiglia in Europa non si può relegare nella sfera privata, ma è un fatto pubblico. Davanti alla crisi della famiglia e alle istituzioni pseudo familiari – ha detto il cardinale Vallini – vogliamo annunciare l’amore di Cristo”.

La celebrazione è stata preceduta da una serie di testimonianze e dai saluti del presidente del Pontificio Consiglio per la Famiglia, il cardinale Ennio Antonelli, dal presidente del Pontificio Consiglio per i laici, il cardinale Stanislaw Rylko, dal presidente dei vescovi polacchi, mons. Józef Michalik, dal cardinale Josef Cordes, presidente di Cor Unum, e dall’arcivescovo di Berlino, il cardinale Georg Sterzinsky.

L’iniziatore del Cammino Neocatecumenale Kiko Argüello, che è stato uno dei promotori dell’incontro, insieme all’arcidiocesi di Madrid, ha detto che “solo la famiglia cristiana può salvare l’Europa”. Il cardinale di Madrid, Antonio Maria Rouco Varela, ha celebrato con numerosi vescovi e cardinali spagnoli su un grande palco, sovrastato da una gigantesca croce bianca. Ai lati, la statua della Vergine dell'Almudena e la Croce della Giornata Mondiale della Gioventù, che si svolgerà qui a Madrid nel 2011.

All’omelia, il cardinale Rouco Varela ha ricordato il dono immenso della famiglia cristiana: “altri modelli entrano nella mentalità corrente – ha detto – ma sono incapaci di risolvere i fallimenti della famiglia. Solo nella famiglia cristiana, immagine della Famiglia di Nazareth, i bambini, gli ammalati, i disabili, riscoprono il dono della vita”. “In questo senso – ha proseguito il cardinale Rouco Varela – gli Stati sono chiamati a difendere l’istituzione del matrimonio. Il panorama della famiglia in Europa ci preoccupa, perché è sempre più attaccata dalla facilità di divorzi, dalle politiche contro la natalità. “Voi famiglie qui presenti – ha detto l’arcivescovo di Madrid – siete il santuario della società. Senza di voi l’Europa rimarrebbe senza figli e senza un futuro di amore”.

Nonostante il freddo intenso per questo incontro sono giunte famiglie da tutta Europa, fra le più numerose quelle spagnole e circa 10 mila dall’Italia, per lo più del Cammino Neocatecumenale; ma anche di diverse diocesi francesi, tedesche, polacche. Il messaggio di Madrid non è stato solo per la famiglia della Spagna, laboratorio di numerosi strappi legislativi in contrasto alla famiglia tradizionale, ma è stata una risposta solida e decisa da parte della famiglia europea, affinché attraverso una natalità generosa possa mantenere la civiltà cristiana, che ha dato senso ai popoli del continente.

E ascoltiamo alcune voci raccolte a Madrid da Roberto Piermarini. Iniziamo con il cardinale Ennio Antonelli, presidente del Pontificio Consiglio per la Famiglia:

R. – Io vedo la famiglia come la cellula vitale del popolo di Dio, della Chiesa e dei popoli dell’Europa. Questo è, quindi, secondo me, un avvenimento di speranza sia per la Chiesa, sia per l’Europa stessa. Certamente si tratta di una speranza fondata sulla presenza del Signore, che si vede anche nella vicinanza, nella partecipazione di tante famiglie, spesso generosissime e con tanti figli. Qui si vede che la vita e la gioia di vivere esplode da tutte le parti e in questo mondo piuttosto invecchiato vediamo rifiorire la primavera.

D. - Giovanni Paolo II ha detto che il futuro dell’Europa ed anche dell’umanità passa per la famiglia…

R. – E’ profondamente vero. Io credo che anche un’analisi molto sociologica e molto obiettiva della situazione dell’Europa di oggi non può che portare a queste conclusioni: o nell’Europa ci sarà una ripresa dell’unità della famiglia, della missione procreativa della famiglia, della missione educativa e quindi un nuovo slancio di speranza, di coesione per lo sviluppo stesso dell’Europa, e non solo dello sviluppo economico ma dello sviluppo integrale, questo patrimonio immenso e glorioso di civiltà e di fede di cui l’Europa è portatrice e che ha donato al mondo, o sarà triste vederla inaridire, vederla diventare un deserto. L’Europa ha bisogno – secondo me – di una scossa, di una presa di coscienza con la grazia di Dio.

D. – Abbiamo con noi il cardinale Stanislaw Rylko, presidente del Pontificio Consiglio per i Laici: è un’anticipazione alla Giornata Mondiale della Gioventù questa Giornata della Famiglia di Madrid?

R. – Penso di sì. Tra la gioventù e la famiglia c’è uno stretto legame: i giovani nascono e crescono nelle famiglie e proprio oggi, anticipando per così dire – la Giornata Mondiale della Gioventù del 2011, preghiamo per le famiglie affinché siano veramente chiese domestiche, che sappiano trasmettere alle giovani generazioni questo grande tesoro della fede.

D. – Ci sono tanti giovani presenti qui a Madrid oggi, oltre alle famiglie. La famiglia può essere anche una culla per le vocazioni?

R. – Naturalmente. Io, essendo polacco, mi ricordo le parole di Giovanni Paolo II che ci diceva sempre: “La famiglia è il primo seminario; è un pre-seminario in cui nascono le vocazioni alla vita religiosa e al sacerdozio, ma anche al matrimonio, perché anche il matrimonio cristiano è una vocazione.

D. - Voi da dove venite?

R. – Veniamo da Roma.

D. – Con che spirito siete venuti qui?

R. – In spirito missionario, per far vedere al mondo l’importanza della famiglia cristiana.

D. – La famiglia è in crisi...

R. – E’ molto in crisi, molto. Noi siamo qui a dimostrare che si può vivere cristianamente il matrimonio e la famiglia.

R. – Noi veniamo da Viterbo ... con uno spirito bellissimo, quello della famiglia.

D. – Siete venuti anche con i figli?

R. – Sì, anche con i nostri figli.

D. – Che esperienza stanno facendo questi ragazzi?

R. – Un’esperienza bella, nuova e se la porteranno con loro per tutta la vita.

R. – Noi veniamo dalla Sicilia, dalla provincia di Agrigento.

D. – Che esperienza state vivendo qui a Madrid?

R. – E’ bello. I bambini vedono che c’è tanta gente come loro. Sono qui con quattro bambini: il più piccolo ne ha due e il più grande ne ha nove.

D. – Una famiglia aperta alla vita...

R. – Sì.

D. – E’ quella che salverà l’Europa...

R. – Certo, perché non c’è altro modo.

D. – Da dove vieni?

R. – Da Roma.

D. – Che esperienza state facendo qui a Madrid?

R. – Stiamo facendo un’esperienza bellissima. Ci siamo incontrati per celebrare questa festa in onore della Santa Famiglia e per annunciare al mondo che la famiglia cristiana è veramente la culla della cristianità e della speranza per l’uomo.

D. – Una testimonianza di una famiglia che viene dalla Germania dove è in missione ad gentes: Qual è l’esperienza che state facendo lì e quale l’esperienza qui a Madrid?

R. – Quello che abbiamo vissuto in questi tre anni di missione è vedere la situazione di famiglie distrutte e abbiamo visto che nella Germania dell’Est la famiglia non esiste. Siamo venuti qui a Madrid per dare una testimonianza e per dire che l’unica cosa che salva la società in questo tempo è rimanere uniti nella famiglia, moglie, marito e figli. Abbiamo fatto un lungo viaggio, ma siamo sicuri che anche nella Germania dell’Est l’unica realtà è restare uniti nel Signore e nella famiglia.

D. – Voi siete figli di questa famiglia, che difficoltà incontrate in Germania?

R. – La difficoltà maggiore è quella di riuscire ad incontrare ragazzi con la fede, ragazzi disposti a sposarsi, a rischiare e a credere nel matrimonio. Sappiamo però - perché a Dio tutto è possibile - che ci sono giovani sposati che sono contenti e sono aperti alla vita.

D. – Siete molti giovani presenti qui a Madrid oggi: è un’anticipazione della GMG del 2011?

R. –Sì, speriamo di essere ancora di più. Speriamo che ci saranno ancora più famiglie con bambini e che questo sia visibile a tutti.

Radio Vaticana



Madrid festeggia la famiglia

Un milione di persone è sceso nelle strade per partecipare alla Festa della Santa Famiglia a Madrid, promossa nella Plaza de Lima dall’arcidiocesi della capitale spagnola. Nonostante il freddo intenso per questo incontro sono giunte famiglie da tutta Europa; fra le più numerose quelle spagnole ma anche circa 10mila dall’Italia, come pure molte altre francesi, tedesche, polacche.



Il messaggio di Madrid non è stato solo per la famiglia della Spagna, laboratorio di numerosi strappi legislativi in contrasto alla famiglia tradizionale; l’evento ha voluto essere anche un gesto solido e deciso da parte della famiglia europea, affinché attraverso una natalità generosa possa contribuire a mantenere la civiltà cristiana.



Il futuro dell’umanità passa per la famiglia cristiana: così aveva detto, in quella stessa Piazza, nel 1982, Giovanni Paolo II, nel corso della sua visita a Madrid. Ricordando quella frase, che ha fatto da sfondo all’incontro, il cardinale vicario Agostino Vallini ha sottolineato che «la famiglia in Europa non si può relegare nella sfera privata, ma è un fatto pubblico. Davanti alla crisi della famiglia e alle istituzioni pseudo familiari vogliamo annunciare l’amore di Cristo». Il cardinale ha poi portato ai presenti il saluto di Benedetto XVI.


La Messa è stata celebrata dal cardinale di Madrid, Antonio Maria Rouco Varela, con numerosi vescovi e cardinali spagnoli su un grande palco, sovrastato da una gigantesca croce bianca. Ai lati, la statua della Vergine dell’Almudena e la Croce della Giornata Mondiale della Gioventù, che si svolgerà a Madrid nel 2011.



All’omelia, il cardinale Varela ha ricordato il dono immenso della famiglia cristiana: «Altri modelli entrano nella mentalità corrente – ha detto – ma sono incapaci di risolvere i fallimenti della famiglia. Solo nella famiglia cristiana, immagine della Famiglia di Nazareth, i bambini, gli ammalati, i disabili, riscoprono il dono della vita». In questo senso – ha proseguito il cardinale di Madrid – gli Stati sono chiamati a difendere l’istituzione del matrimonio. «Il panorama della famiglia in Europa ci preoccupa, perché è sempre più attaccata dalla facilità di divorzi, dalle politiche contro la natalità». Voi famiglie qui presenti siete il santuario della società. Senza di voi l’Europa rimarrebbe senza figli e senza un futuro di amore».


La celebrazione è stata preceduta da una serie di testimonianze e dai saluti del presidente del Pontificio Consiglio per la Famiglia, il cardinale Ennio Antonelli, del presidente del Pontificio Consiglio per i laici, il cardinale Stanislaw Rylko, del presidente dei vescovi polacchi, mons. Józef Michalik, del cardinale Josef Cordes, presidente di Cor Unum, e dell’arcivescovo di Berlino, il cardinale Georg Sterzinsky. L’iniziatore del Cammino Neocatecumenale Kiko Argüello, che è stato uno dei promotori dell’incontro, insieme all’arcidiocesi di Madrid, ha dal canto suo suggellato l’incontro affermando che «solo la famiglia cristiana può salvare l’Europa».

In occasione della Festa della Santa Famiglia, papa Benedetto XVI, che ha mandato il suo saluto a Madrid, ha pranzato in compagnia degli immigrati e dei poveri nella mensa di Sant’Egidio a Trastevere. All’esterno del centro per bisognosi, Benedetto XVI è stato accolto da una folla festante. Stessa atmosfera all’interno dei due saloni, dove circa 150 commensali hanno salutato il loro ospite. Al tavolo con Ratzinger un rifugiato afghano, musulmano sciita che vive in Italia da dieci anni come rifugiato politico, un disabile abbandonato dalla famiglia, uno zingaro, una somala, alcuni barboni ed anche il fondatore della Comunità di Sant’Egidio, Andrea Riccardi. »l termine del pranzo sono stati distribuiti dolci offerti dal Papa ed è stato fatto un brindisi. Il pontefice ha osservato che è stato come «mangiare a casa, bello e dolce come tra fratelli». Prima di lasciare la mensa ha elargito complimenti ai cuochi e ai camerieri e ha consegnato dei regali ai bambini presenti.

Quotidiano del Popolo 28.12.2009


Spagna, un milione di sì
al «progetto» famiglia
Il manifesto che annunciava la cerimonia, il 27 dicembre a Madrid, rappresentava una famiglia – la Sacra Famiglia, ma anche un comune nucleo formato da padre, madre e figlio – sul classico sfondo blu-Ue, circondata dalle stelle dell’Europa. Lo slogan scelto dall’arcidiocesi di Madrid e dal Cammino neocatecumenale – «Il futuro dell’Europa passa per la famiglia» – si ispira a una frase pronunciata da Giovanni Paolo II, nel 1982, proprio nella stessa Piazza di Lima dove si celebrerà l’eucaristia. Ventisette anni dopo, quelle parole appaiono ancora più attuali.

La stessa Spagna che oggi è fanalino di coda della demografia europea e laboratorio di numerosi strappi legislativi in direzione opposta alla famiglia tradizionale, è stata ospite anfitrione di una Eucarestia della Famiglia che ha visto la partecipazione di quasi un milione di persone. Nonostante il freddo, nonostante la neve, a Madrid sono arrivate famiglie da tutta Europa: 10.000 italiani, per lo più del Cammino Neocatecumenale, ma anche di diverse diocesi, francesi, olandesi, tedeschi, polacchi. Da tutto il Paese iberico, sono attesi 800 autobus. Lontano dallo spirito delle manifestazioni, domenica a Madrid si pregherà.

«Non è una manifestazione né una concentrazione. È un momento di incontro e preghiera per ringraziare Dio e chiedergli di aiutare le famiglie, l’Europa, la Spagna», ha assicurato Maria Rosa de la Cierva, segretaria generale della provincia ecclesiastica di Madrid. «È una giornata di grande festa – come ha spiegato il presidente della sottocommissione episcopale Famiglia e Vita della Conferenza spagnola, il vescovo di Alcalà Juan Antonio Reig Pla – per promuovere una società degna per la persona umana, che rispetti la vita e l’amore dei coniugi». Un’orazione per oggi e per il futuro: «Nella misura in cui l’Europa avrà famiglie solide, un ambito dove può nascere la vita umana e dove questa può essere educata, custodita con la pedagogia propria dell’amore, allora l’Europa sarà forte e la Spagna sarà forte» ha detto monsignor Reig Pla. Il messaggio che verrà lanciato dalla Piazza di Lima sarà chiaro: «Ancorati alla fede di Gesù Cristo, con il senso di appartenenza alla Chiesa, i nostri coniugi, nonostante la precarietà e le difficoltà, vogliono vivere un amore fedele e aprirsi generosamente alla vita». La Spagna, il Paese con «la natalità più bassa di tutta Europa», ha bisogno «di una grande risposta solida e decisa da parte delle proprie famiglie, affinché attraverso una natalità generosa possiamo mantenere la civiltà cristiana che ha dato senso ai popoli spagnoli».

Una generosità che la madrilena Isabel Rubiales conosce bene. Sposata con Juan Carlos Cerdán, madre di quattro figli (di 10, nove, sette e due anni), Isabel spiega ad Avvenire perché è stato importante per la sua famiglia partecipare all’incontro del 27. «Nella nostra società, la famiglia ultimamente è colpita. In Europa ci dedichiamo a invecchiare, invece che fare figli. Ma noi ci crediamo profondamente: Gesù è in mezzo a noi, alle nostre famiglie. Partecipare alla cerimonia di domenica significa riconfermarlo. Senza di Lui, non sarebbe possibile andare avanti».

Quest’anno l’incontro ha avuto un significato ulteriore: «È l’Europa che si unisce e le famiglie che si sentono più protette». Una risposta positiva a tante occhiate critiche, a tanta sfiducia: Isabel racconta degli sguardi scettici che incassa per strada o a scuola, quando spiega che è madre di quattro bambini. Non importa, assicura. Ma è triste sapere che socialmente «chi non ha figli è ben visto» e chi ne ha quattro suscita immediatamente perplessità. Oltre a quaranta vescovi spagnoli e al cardinale Antonio Maria Rouco Varela, arcivescovo di Madrid, alla cerimonia hanno partecipato quattordici fra vescovi e cardinali provenienti da tutta l’Europa: fra di loro Ennio Antonelli, presidente del Pontificio consiglio per la famiglia; Agostino Vallini, vicario di Sua Santità per la Diocesi di Roma; Stanislao Rylko, presidente del Pontificio consiglio per i laici; Paul Josef Cordes, presidente del Pontificio consiglio Cor Unum.

Il collegamento con il Papa. Fondamentale e molto sentito il collegamen to con piazza San Pietro e con il Papa durante l'Angelus. Salvaguardare la famiglia basata sul matrimonio tra uomo e donna, "poiché essa è di enorme importanza per il presente e il futuro dell'umanita". È il messaggio che papa Benedetto XVI ha lanciato in occasione dell'Angelus in piazza San Pietro e che è stato ascoltato anche a Madrid dove in Plaza de Lima migliaia di persone stanno partecipando a una messa 'per la famiglià organizzata dai vescovi spagnoli. "I primi testimoni della nascita del Cristo, i pastori - ha detto il Papa - si trovarono di fronte non solo il Bambino Gesù, ma una piccola famiglia: mamma, papà e figlio appena nato". "Dio havoluto rivelarsi nascendo in una famiglia umana, e perciò la famiglia umana è diventata icona di Dio, che è Trinità, comunione d'amore", ha aggiunto il Pontefice."La famiglia ne è la prima e più immediata espressione - ricorda Benedetto XVI - L'uomo e la donna, creati ad immagine di Dio, diventano nel matrimonio 'un'unica carnè, cioè una comunione di amore che genera nuova vita". "La famiglia umana è dunque - ha concluso paap Ratzinger - icona della Trinità sia per l'amore interpersonale, sia per la missione di procreare la vita".

da Madrid Michela Coricelli

Avvenire 28 dic. 2009