DISCERNERE

Uno sguardo profetico sugli eventi

Sconfortante show con bimbi e genitori

Un tempo si parlava di programmi fotocopia (programmi di successo di una rete clonati senza troppi scrupoli da un'altra), ma da quando esistono i format pensavamo che casi simili fossero stati regolamentati. Adesso ci troviamo di fronte a una circostanza nuova e interessante da capire.

La scorsa stagione Raiuno ha messo a segno un successo serale con i bambini: «Ti lascio una canzone», condotto da Antonella Clerici, firmato da Roberto Cenci e prodotto da Bibi Ballandi. Lo show ricordava molto lo «Zecchino d'oro», «Bravo, bravissimo», ma più ancora «Piccoli fans», mini festival di Sanremo per baby artisti condotto da Sandra Milo dal 1984 al 1987, chiuso per le troppe proteste. Canale 5 ha ingaggiato a peso d'oro Roberto Cenci che ha confezionato il clone «Io canto», allestito una giuria in studio (Katia Ricciarelli, Claudio Cecchetto, Ornella Muti e Claudio Amendola) per strizzare l'occhio al talent show, fatto le cose in grande invitando Francesco Renga, Al Bano (che non perde occasione per reclamizzare il suo vino), Marco Carta e Karima, affidato il tutto alla bonomia di Gerry Scotti. La cosa divertente è che, in primavera, Raiuno potrebbe annunciare la

Gerry Scotti
Gerry Scotti
ripresa di «Ti lascio una canzone». Vedremo come andrà a finire.

Rispetto alla conduzione della Clerici, il programma è un po' meno kinderheim (la conduttrice cinguettava e chiamava i piccoli interpreti «passerotti», «stelline»), ma il risultato non cambia. La presenza in studio dei genitori che si beano delle interpretazioni dei pargoli (proiettati in un immaginario che non appartiene loro) è quanto di più sconfortante possa offrirci la tv. Per la cronaca, la migliore interpretazione per la giuria è stata quella di Cristian Imparato con «Adagio» di Albinoni-Fabian, mentre per il pubblico è stata «My heart will go on» eseguita da Benedetta Carretta.

Aldo Grasso
Corriere della Sera 12 gennaio 2010