Vincere alla lotteria fa la felicità? Visto la quantità di gente che gioca a lotterie, concorsi e SuperEnalotto, si direbbe che molti sono convinti di sì. Ma non è certamente questo quello che racconterebbe (se fosse ancora vivo…) William “Bud” Post III, la cui vita è stata letteralmente rovinata (e secondo i medici, anche terminata) dalla vincita di oltre 16 milioni di dollari. L’uomo è deceduto per attacco cardiaco nel gennaio 2006.Post aveva vinto i 16 milioni di dollari nel 1988, e da allora non ha avuto altro che guai. A partire da un fratello che aveva tentato di assoldare un killer per ucciderlo e poterne ereditare la fortuna. Ma, meno drammaticamente, è stato al centro di una molteplicità di cause di gente (parenti, ex-mogli, debitori) che volevano una quota della vincita.
Ma Post è stato vittima anche della sua stessa incapacità di gestire la vincita, nonostante il fatto che in USA le grosse vincite siano consegnate ratealmente per evitare traumi troppo grossi al vincitore. Infatti, nonostante l’assegno annuale di quasi 500.000 dollari, Post è riuscito a trovarsi indebitato per quasi un milione di dollari a causa di una serie di acquisti a dir poco folli, a partire da un ristorante per un fratello (non quello che aveva tentato di farlo uccidere…) e una rivendita di auto usate per un altro fratello. Ma l’acquisto più folle è forse un aereo bimotore, considerato che Post non sa pilotare. La mega-villa che aveva comprato è finita in stato di semi-abbandono, con la piscina riempita di spazzatura, e la manutenzione anche più indispensabile, ignorata.
L’uomo ha a questo punto deciso di mettere all’asta le rimanenti rate che doveva ricevere dalla lotteria, nella speranza di ripagare i debiti e “non essere più un vincitore di lotteria”. In questo modo è riuscito a ripagare i debiti, ma poi è stato arrestato per aver cercato di sparare ad un uomo che gli aveva richiesto la restituzione di un debito. Dopo essere uscito di prigione, William Post è vissuto con una pensione di disabilità di 450 dollari al mese.
Un altro “vincitore” sfortunato: si suicida perché credeva di non avere giocato i numeri vincenti
Ricordiamo un’altra storia sfortunata legata al mondo delle lotterie, giusto per ricordare che non sempre i soldi portano la felicità.
Nel 1995, Tim O’Brien ed un collega avevano deciso di giocare assieme una schedina con gli stessi numeri per la lotteria nazionale, simile al nostro SuperEnalotto. L’accordo era che, una settimana ciascuno, avrebbero giocato la schedina con i numeri concordati, ed avrebbero poi diviso un eventuale vincita.
Ad un certo punto, però, O’Brien si è dimenticato di giocare la schedina, proprio la settimana che ha visto uscire i numeri vincenti. Il fatto lo ha gettato in depressione, vedendo sfumare una vincita da 2.700.000 sterline, tanto che l’uomo alla fine ha deciso di farla finita, suicidandosi, lasciando vedova la moglie ed orfani i due figli.
Ma l’aspetto più tragico è che in realtà O’Brian si era sbagliato: i numeri usciti non erano quelli che lui ed il suo collega giocavano di solito. O meglio, solo quattro su sei lo erano, che avrebbero portato loro una vincita di 54 sterline da dividere in due. E così, lo sfortunato Tim ha in realtà messo fine alla sua vita per 27 sterline.
Chiede il divorzio perché il marito le ha nascosto di avere vinto alla lotteria
Diciamocelo: in realtà sono in molti a fare quello che ha fatto Arnim Ramdass, ma è tutt’altro che facile nascondere alla propria moglie di aver vinto alla lotteria.
Eppure, Ramdass, meccanico aeronatuico della Florida, è riuscito, almeno per qualche tempo, a nascondere di avere vinto una grossa somma alla lotteria, vinta grazie ad un biglietto acqusitato assieme ad altri 16 colleghi di lavoro, con cui ha poi diviso il jackpot da 19 milioni di dollari.
La donna, Donna Campbell, era in effetti diventata un po’ sospettosa subito per lo strano comportamento del marito, che da un giorno all’altro aveva scollegato il telefono e la televisione, e soprattutto era sparito da casa.
Ma quando è arrivatra una cartolina che si contratulava con il marito per l’acquisto di una nuova casa, ha pensato bene di cercare su Google il nome del marito, ed ha trovato la verità grazie ad un articolo che raccontava proprio la storia dei 17 fortunati meccanici.
La donna si è quindi rivolta ad un avvocato per avere il divorzio, e metà della vincita, ma le è andata bene solo a metà: infatti il giudice ha sentenziato che non può vantare alcun diritto sulla somma vinta dal marito.