DISCERNERE

Uno sguardo profetico sugli eventi

Turchia: ragazza sepolta viva dalla famiglia. «Aveva amici maschi»

Il ritrovamento a dicembre: corpo seduto e con le mani legati in una buca dietro il recinto dei polli

Arrestati il padre e il nonno, rilasciata la madre

Turchia: ragazza sepolta viva dalla famiglia. «Aveva amici maschi»

Il ritrovamento a dicembre: corpo seduto e con le mani legati in una buca dietro il recinto dei polli

ANKARA - Una ragazza di 16 anni sarebbe stata sepolta viva dai familiari in un villaggio del sud-est della Turchia in quanto la famiglia non era contenta che frequentasse amici maschi. Il cadavere della ragazza, scrive l'agenzia France Press riportando notizie della turca Anadolu, è stato ritrovato nello scorso dicembre dalla polizia, 40 giorni dopo la denuncia della scomparsa di M. M., di cui sono state diffuse solo le iniziali.

SEPOLTA VIVA - Il corpo è stato rinvenuto seduto con le mani legate in una buca di due metri scavata nel giardino della casa di famiglia, sotto un recinto per i polli a Kahta, villaggio della provincia di Adiyaman. La polizia ha ritrovato il corpo in seguito a una segnalazione. La Anadolu spiega che solo in questi giorni la polizia scientifica ha concluso la sua autopsia, arrivando alla conclusione che la ragazza è stata seppellita viva, come proverebbero tracce di terra ritrovate sotto le sue unghie e nel suo stomaco. «Secondo i nostri esami, la ragazza, che non aveva lividi sul corpo o tracce di narcotico o veleno nel sangue, era viva e del tutto cosciente quando è stata seppellita», ha detto una fonte giudiziaria anonima.

ARRESTI - Per l'omicidio sono stati arrestati il padre e il nonno, che sono in attesa di giudizio. Durante un interrogatorio, il padre avrebbe ammesso che la famiglia era scontenta del fatto che la ragazza frequentasse amici maschi. Anche la madre, che ha altri otto figli, è stata arrestata e poi rilasciata. La fonte anonima che ha segnalato alla polizia dove rinvenire il corpo, ha spiegato che l'eliminazione della ragazza è stata decisa nell'ambito di un "consiglio di famiglia", composto dai membri anziani del nucleo familiare. Solo due mesi prima della sua scomparsa, M.M. si era recata dalla polizia per denunciare le percosse subite dal nonno a causa delle sue frequentazioni maschili. (fonte: Adnkronos)


04 febbraio 2010