DISCERNERE

Uno sguardo profetico sugli eventi

Civitavecchia, a quindici anni dalla lacrimazione della Madonnina: il “diario segreto” di monsignor Grillo

di Giuseppe De Carli

“ANCHE IL PAPA SULLA MADONNINA E’ IMPAZZITO”. POI LA SORPRESA…

Giovanni Paolo II, Joseph Ratzinger, i cardinali Angelo Sodano e Camillo Ruini, l’esorcista padre Gabriele Amorth. E poi il significato di una statua della Madonna che lacrima sangue alle porte di Roma. Per la prima volta ,dalle pagine del “Diario” di monsignor Grillo il racconto di una vicenda che ha intrigato il mondo. Una partita a scacchi fra l’incredulita’ e lo scetticismo del vescovo e l’evidenza del fatto inspiegabile. E poi, l’atto di venerazione” di Papa Wojtyla.

“Che brutta storia quella della Madonne che piangono sempre. C’è sempre qualche burlone che si prende lo sfizio di imbrattare gli oggetti sacri. Poveri noi, dove siamo capitati! Con il parroco don Pablo Martin che va anche dietro a queste stupidaggini! Mater boni consilii, ora pro me!”. E’ la prima pagina del “Diario segreto” di monsignor Grillo, vescovo di Civitavecchia-Tarquinia. E’ del 5 febbraio 1995. Una statuina della Madonna, proveniente da Medjugorje, lacrima sangue da tre giorni. E’ collocata nel giardino della famiglia Gregori, una villetta nel quartiere Pantano a qualche chilometro di distanza dal centro di Civitavecchia. E’ la figlia dei Gregori, Jessica (allora aveva appena cinque anni e mezzo) a fare la scoperta. La cronaca di quei giorni di quindici anni fa è conservata nel “Diario del Vescovo”. Girolamo Grillo, l’unico vescovo della storia della Chiesa chiamato non solo a certificare un’apparizione o un fenomeno misterioso, ma lui stesso protagonista dell’evento, (inspiegabile o divino secondo i punti di vista) accaduto il 15 marzo del 1995. Dall’incredulità al dubbio. Dal tentativo, addirittura, di distruggere la Madonnina all’irrompere notturno, nella casa del vescovo, della voce del Papa, di Giovanni Paolo II. Dallo scetticismo ad una cauta apertura; dalla resistenza alla resa. Un ventaglio di sentimenti da lasciare senza fiato. Il “Diario” parte dal 5 febbraio per arrestarsi il 17 giugno. Quattro mesi densi di accadimenti e di colpi di scena. Alcuni, francamente inaspettati. Come una partita a scacchi fra l’uomo ed il divino, il linguaggio del cielo con quello della terra. Pagine inedite che lasciano turbati e sospesi.

6 febbraio 1995.
Monsignor Grillo non è soddisfatto del clamore che la stampa da’ ad una statuina che lacrima sangue e critica questa “specie di prurito di curiosità che prende le masse”. Ha già innalzato, da vescovo, tutte le difese del caso: “occorre tenere il polso fermo”, la “Chiesa deve saper attendere”.

8 febbraio 1995.

“Satana si può servire di qualunque espediente per trarre in inganno gli uomini”. E’ il suo mestiere. Grillo lo sa. Il dottor Vignati, vice-questore di Civitavecchia è incaricato di indagare sulla famiglia Gregori e di riferire segretamente.

10 febbraio 1995.
La Madonna è sottoposta a TAC all’istituto di Medicina legale del Policlinico Gemelli dal professor Angelo Fiori. Non vi sono marchingegni. La lacrimazione di sangue non è dovuta a cause meccaniche. Non c’è alcun trucco. La statuina non ha cavità. “ Non resta altro – annota il vescovo – di addebitare tutto a qualche burlone. Vergine Santa concedimi il dono del discernimento”.

11 febbraio 1995.
Il cardinale Angelo Sodano, Segretario di Stato, alle 23,00 telefona a monsignor Grillo invitandolo a non essere troppo scettico. Commento:”Anche in Vaticano non hanno altro da pensare; vedono pure la tv”.

16 febbraio 1995.
Il sangue della statuina è sangue umano. E da quando la Madonnina è a casa del vescovo si sentono ondate di un “profumo meraviglioso”. “Non ci capisco niente” aggiunge sconsolato il presule.

23 febbraio 1995.
Nuova telefonata del cardinale Angelo Sodano. A nome del Papa ringrazia Grillo per non aver escluso qualcosa di soprannaturale. La Madonnina di Pantano ha già fatto il giro del mondo come notizia. E’ intervenuto persino Enzo Biagi con la sua rubrica televisiva “Il fatto” E c’è la presenza di Giovanni Paolo II. “Sarà a conoscenza di qualche segreto?” si chiede il vescovo. “Oppure anche il Papa si è impazzito? ”.

27 febbraio 1995.
Il sangue della lacrimazione della Madonna è sangue umano, non di donna, bensì sangue maschile! Le certezze di Giordano Grillo cominciano a crollare. Se è sangue umano non potrebbe essere quello di Gesù Cristo?

1 marzo 1995.
Grillo, al dicastero della Dottrina della Fede in Vaticano, incontra il prefetto, il cardinale Joseph Ratzinger. Con Ratzinger il Segretario monsignor Bovone.

13 marzo 1995.
Padre Gabriele Amorth, noto esorcista, non esclude l’influsso satanico, ma precisa – parlando con Grillo – che una sua figlia spirituale, una infermiera fiorentina, aveva avuto mesi prima locuzioni interiori. Una Madonna avrebbe pianto lacrime di sangue a Civitavecchia con tristi presagi per il futuro dell’Italia. Elezioni nel giugno del 1996, vittoria di Prodi, uccisione del premier, guerra civile. “Bisogna pregare per impedire questo” dice Amorth a Grillo. La donna, assistita dall’esorcista, fa il cosiddetto “ voto di vittima” , offre la sua vita per impedire la violenza annunciata e si ammala gravemente.

15 marzo 1995.
E’ il momento culminante. Alle 8,15 del mattino, nella casa di monsignor Grillo ci sono la sorella Maria Grazia, il marito Antonio , il nipote Angelo e due suore romene. Attorno alla statuina pregano in silenzio e, in contemporanea, la Salve Regina. La statuina è in una cesta, fra le mani del vescovo: “Dopo qualche istante, mio cognato mi diede una spinta col braccio ed io aprendo gli occhi socchiusi, vidi che una lacrima scendeva dall’occhio destro come un filo di capello. La lacrima scendeva, ma fermandosi prima della gota formava come una piccola perla di rubino”. Grillo diventa bianco come la neve. La sorella grida “aiuto, aiuto”. Accorre il primario cardiologico dell’ospedale civile che constata lo stato di shock del vescovo, così come la “nuova lacrima di sangue ancora fresca”.

3 aprile 1995.
“La Madonnina comincia a farmi soffrire” . Interviene la Magistratura. “Satana si è scatenato”. Il “laico” professor Umani Ronchi del Gemelli, per difendersi da un attacco di Margherita Hack, rompe il segreto. “Da quel momento il mondo intero ha saputo dalla bocca di uno scienziato che la Madonnina aveva pianto nelle mani di un vescovo”.

6 aprile.
La Madonnina e’ sotto sequestro. “Incredibile a dirsi: la Madonna e’ in carcere. Da quel momento per il sottoscritto una lunga trafila di incredibili sofferenze”.

17 aprile 1995.
L’ordinario di Civitavecchia è nominato “custode giudiziario”. Viene insediata una commissione di teologi, fra cui i mariologi René Laurentin e Stefano De Fiores. “Nessuno potrà mai impormi di negare. Costi quello che potrà costare, anche la mia dignità personale. Qui c’è di mezzo la verità, la quale va sempre difesa, anche a costo della vita….Ciò che più conta è rispondere a Dio, alla propria coscienza e alla Chiesa”.

20 aprile/24 maggio 1995.
Il vescovo di Civitavecchia, su consiglio di monsignor Stanislao Dsiwisz, segretario del Papa, si consulta col cardinale Camillo Ruini. “Il cardinale Sodano mi ha chiaramente detto che il Papa e il cardinale Ratzinger sono con me.” Il presidente della Camera, Irene Pivetti, va a Civitavecchia a recitare il rosario davanti alla Madonnina.

25 maggio 1995.
I vescovi italiani incontrano Giovanni Paolo II. Domanda se la Madonna piange ancora. Grillo esita. Tagliente la battuta di Karol Wojtyla, riportata nel Diario: “Ah ! voi altri vescovi italiani avete la testa dura e siete sempre dubbiosi”.

9 giugno 1995.
Giornata indimenticabile. “Sono stato invitato a cena dal Santo Padre, il quale ha voluto che gli portassi la Madonnina…. Egli si è messo a parlare del significato di questo pianto. Ha citato più volte il teologo Von Balthasar….Abbiamo pregato davanti alla Madonnina e il Santo Padre le ha imposto sul capo una corona d’oro e sulla mano una corona del rosario…. Sarà questo il sigillo Pietro su quest’evento? D’ora in poi mi aspetto molte grazie : conversioni, guarigioni dell’anima e del corpo e, soprattutto, un grande risveglio di fede…Il Papa mi ha imposto il silenzio, aggiungendo però queste parole: “Un giorno lo farà sapere al mondo” e “ mettiamo tutto nelle mani di Ratzinger….”.

10 giugno 1995.
La statuetta fa ritorno, fra migliaia di fedeli, nella parrocchia di Sant’Agostino al Pantano: “Ero terribilmente commosso quando ho racchiuso in un’apposita teca la Madonnina. E’ stato come se mi fossi privato di qualcosa di carissimo….Ed ora qualcosa dovrà cambiare nella mia vita, specialmente per quanto riguarda la forza di guardare sempre in Alto… Offro ogni cosa a Te o Mamma Celeste. Amen!”

LA CHIESA TACE, MA INTANTO PENSA DI COSTRUIRE UN NUOVO SANTUARIO

<>. Non dice molto di più il vescovo emerito di Civitavecchia-Tarquinia, monsignor Girolamo Grillo, che firma da anni una rubrica su “Il Tempo”. Lasciata Tarquinia, ora vive accanto alla basilica romana di Santa Maria Maggiore. Accanto alla “chiesa madre” di tutti i santuari mariani del mondo. Operato alla colonna vertebrale nel 2008 al Gemelli, il venerdì santo nell’ora in cui Gesù è morto sulla croce, ha superato di slancio una diagnosi infausta : “Per bene che vada resterà in carrozzella”, gli comunico’ il medico curante. Ora si è ripreso: “Grazie a Dio – esclama Grillo – ora cammino; è una grazia della Madonna”. È felice il vescovo – emerito perché ha appena saputo dall’ordinario di Civitavecchia, il vescovo Carlo Chenis, salesiano, che è in dirittura d’arrivo il progetto per realizzare, accanto alla chiesa di S. Agostino al Pantano, un santuario. È stato lo stesso Chenis, che fra l’altro è architetto, a disegnarlo. Anche qui c’è qualcosa di misterioso e indecifrabile. E c’è di mezzo una storia di sofferenza, quella dello stesso Chenis (56 anni) che ha rivelato ai suoi fedeli di essere gravemente ammalato. Intanto, alla chiesetta di S. Agostino il pellegrinaggio non ha conosciuto flessioni. Per una parrocchia di 1.500 anime, si distribuiscono seimila comunioni al mese. Nei fine settimana, davanti al piazzale, si contano 40/50 pullman. Una media all’anno di 200/250mila fedeli. Si recita il rosario, si partecipa alla messa, soprattutto ci si confessa. Il parroco, don Elio Carucci, ha dovuto chiedere rinforzi. La questione del riconoscimento del fatto “miracoloso” della lacrimazione di sangue, si è arenata. La commissione teologica insediata dal vescovo Grillo si è pronunciata favorevolmente a maggioranza. Di fronte al clamore internazionale, la Congregazione per la Dottrina della Fede, guidata fino al 2005 dall’allora cardinale Joseph Ratzinger, ha avocato a sé il verdetto definitivo. Il risultato è stato un “non constat de supernaturalitate” (non siamo di fronte ad un fenomeno soprannaturale), ben diverso da un “constat de non supernaturalitate” che avrebbe chiuso definitivamente il caso con un esito negativo. La questione è perciò aperta. Non c’e’ ne’ un si’, ne’ un no. Attendiamo.Inoltre, c’e’ l’ <> e la lettera di giuramento di monsignor Girolamo Grillo inviata a Karol Wojtyla e siglata a margine dallo stesso Papa. Il pontefice ha perciò accettato la versione del vescovo e “certificato” l’autenticità della lacrimazione. Nei secoli scorsi, un gesto simile avrebbe spalancato le porte ad un riconoscimento ufficiale. Ora la Santa Sede si muove con più circospezione. La statuina della Madonna viene da Medjugorje. E questo non può essere solo una fortuita coincidenza. Perché, poi, il “sangue umano maschile” non è stato messo a confronto, ad esempio, con la reliquia della Sindone? Scartate tutte le ipotesi di marchingegni, trucchi, telecinesi, allucinazioni, sostituzioni di statuine, rimane il fervore della fede che si apre alla conversione dei cuori. << Il fatto – dice uno dei più noti mariologi italiani, padre Stefano De Fiores – è ineccepibile. È innegabile. Non si può privare la Chiesa di un luogo di pellegrinaggio che rappresenta la possibilità di un incontro vero, autentico con Cristo e i fratelli, nella Casa della Madre>>. Perché si continua ad andare alla Madonnina di Pantano? Monsignor Grillo non ha dubbi: <<«Inizialmente si andava per curiosità. Oggi per pregare>>.

Giuseppe De Carli


PARLA IL MARIOLOGO. PADRE DE FIORES: BISOGNA CREDERE NELLA REALTA’ DEL MISTERO

“La mia impressione sul miracolo della Madonnina di Civitavecchia è sempre stata ed è tuttora più che positiva. Voglio anzi dire a chiare lettere che è giunto il momento di abbandonare le passività e le titubanze, di approfondire quindi gli studi e di confidare nella evidenza della manifestazione del mistero”. Stefano De Fiores, noto mariologo, docente alla Pontificia Facoltà di Teologia “Marianum”, è un fiume in piena: per lui la Madonnina di Civitavecchia è una nuova, sorprendente rivelazione del dogma.
Padre De Fiores, l’entusiasmo dei fedeli le appare dunque del tutto giustificato?
“Senz’altro, perché qui non siamo di fronte a un fenomeno osservato da una sola persona, la veggente, ma constatiamo un fatto attestato da macchine fotografiche e cineprese, un dato registrabile che non consente a nessuno di parlare di allucinazioni e tantomeno di truffe”.
Già, perché in casi come questo spesso si tende a sminuire la vicenda miracolosa alludendo all’ipotesi di un inganno, da parte di un singolo o di un gruppo di persone interessate…
“Niente da fare, con la Madonnina di Civitavecchia questo discorso non può funzionare: è molto piccola, una quarantina di centimetri, e non consente contraffazioni nascoste, cavità o altri marchingegni. Peraltro è stata esaminata a fondo e nulla del genere è stato riscontrato”.
Che cosa pensare, allora?
“Io mi limito a descrivere l’atteggiamento dello stesso monsignor Grillo, il quale all’inizio era strettamente rinserrato in una riserva di tipo illuministico e infine ha dovuto invece arrendersi al mistero di Maria. Il suo percorso ci insegna che non è utile ostinarsi nel recinto della mera ragione quando gli stessi fatti ci parlano di eventi soprannaturali”.
In effetti l’esame del sangue della Madonnina ha prodotto esiti oggettivamente straordinari!
“Le 15 ‘lacrimazioni’, di cui l’ultima avvenuta nelle mani del vescovo, risultano provenire sempre da uno stesso individuo, di sesso maschile”.
Come mai Maria si presenta col sangue di un uomo?
“Già in passato è stato spiegato (un’interpretazione affascinante) che noi non siamo direttamente redenti dal sangue di Maria, bensì dal sangue di Cristo”.
Come valuta la posizione della Chiesa?
“Mi attengo scrupolosamente ai dettami della Chiesa, che in questo momento è su una posizione del tutto legittima, di carattere ‘attendista’. Ma mi rivolgo ad alcuni tra i miei colleghi studiosi che tengono un atteggiamento a mio modo di vedere non del tutto appropriato”.
In che senso?
“Occorre impegnarsi a fondo per aiutare la Chiesa a dare un giudizio definitivo sulla questione, mentre noto che molti o evitano di pronunciarsi o rinunciano a studiare. Il nostro è un tempo di libertà, e perciò anche gli esperti devono esercitare appieno la loro libertà di indagine. Non si deve certo andare oltre il magistero della Chiesa, ma non è lecito tergiversare di fronte al mistero, perché esso può generare frutti meravigliosi”.

Rodolfo Lorenzoni



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