DISCERNERE

Uno sguardo profetico sugli eventi

“Gendercide” Il genocidio silenzioso del sesso femminile




Decine di milioni di bambine mancano all’appello nella popolazione mondiale, una guerra globale contro il genere femminile, un genocidio di genere, o come scrive l’Economist, un “gendercide” con conseguenze devastanti, per l’umanità.

Uccise, abortite o lasciate morire, sono almeno 100 milioni le bambine scomparse. In Cina e nell’India del nord, per ogni 120 maschi nascono 100 femmine. La media mondiale è di 103-106 maschi ogni 100 femmine. In molti stati, siamo a 130 maschi contro 100 femmine. Addirittura, secondo i dati della Conferenza asiatica sui diritti riproduttivi, sono 163 milioni le bambine mancanti in Asia”. Uno sterminio di massa portato avanti grazie all’aborto selettivo e alle tecniche pre-natali, che permettono fin dalla quinta settimana di stabilire il sesso del nascituro e abortirlo, se “sgradito”.

Cosa che succede anche in Occidente, infatti lo stesso squilibrio rilevabile in Cina si trova replicato, (in particolare per i terzogeniti,) nelle comunità cinesi in Italia. Ed è, a sua volta, molto simile a quello rilevato negli Stati Uniti nelle comunità cinese, coreana e indiana. Si tratta di uno squilibrio impossibile da spiegarsi in modo “naturale”. I ricercatori della Columbia citati all’inizio hanno scritto che i dati indicano come “nel segmento di popolazione considerato, le tecnologie vengono utilizzate per assicurarsi la nascita di maschi quando i parti precedenti hanno prodotto figlie femmine”.

Si è arrivati all’orrore, più grande, all’ aborto eugenetico di massa, una violazione dei diritti umani senza pari e un’emergenza umanitaria, di proporzioni bibliche, trascurata e coperta da un silenzio omertoso. Guai a toccare l’aborto ai patrocinatori del più vigliacco gesto che l’essere umano abbia mai concepito nella sua lunga lista di orrori, l’assassinio del più indifeso, fra gli indifesi: Il feto.

Dicono che è un grumo che si può aspirare con la “pompa di una bicicletta”, bene quel “grumo”, potrebbe segnare la fine del genere umano, se non si porrà un rimedio a questo massacro silenzioso.

Anche chi, come me non reputa la vita umana sacra fin dal concepimento, dovrebbe riflettere sui danni che provoca questa pratica nefasta. Perché non sono i più poveri ed emarginati a scegliere di abortire, ma come fa notare l’Economist “in Cina e in India le aree con le peggiori statistiche demografiche sono quelle più ricche e istruite”, ergo chi può permettersi ecografia, indagini pre-natali e aborto.

Si sta riscrivendo la storia dell’evoluzione, falcidiando a colpi di aborto una delle più fondamentali costanti biologiche della specie umana: la superiorità numerica, delle femmine sui maschi. Cosa produrrà tanta criminale insensatezza lo sapranno le future generazioni.

Orpheus



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