«Un racconto terrificante». Così il think tank francese «Liberté politique» ha definito un libro che sta facendo scalpore in Francia, dove ne hanno parlato il settimanale Express, il quotidiano Parisien, e alcune grandi tv.
Già, perché non è cosa di tutti i giorni ascoltare dalla viva voce di un convertito dall’islam la storia del suo incontro con il cristianesimo e le sue vicende per diventare cristiano sotto il peso di fortissime pressioni famigliari e sociali, che sono sfociate anche nella violenza.
È quello che fa Mohammed Moussaoui, uno sciita iracheno rifugiato da anni in Francia dopo aver incontrato il cristianesimo durante la decennale guerra contro il nemico Iran, ai tempi di Saddam Hussein.
Il suo libro «Le prix à payer» (Oeuvre) è scritto in prima persona, e racconta appunto «il prezzo da pagare» per lasciare l’islam e abbracciare Cristo.
A quel tempo – aveva 23 anni – Mohammed era in servizio nell’esercito a Bassora e casualmente (o provvidenzialmente) il suo vicino di stanza era cristiano, Massoud.
Un confronto reciproco sulle rispettive religioni spinse Mohammed a prendere in mano finalmente il Corano e a leggerlo di persona. «Il comportamento e la vita del Profeta non mi sembravano esemplari» spiega oggi in un’intervista.
Il confronto, prima discreto, poi aperto, con Massoud lo porta a leggere il Vangelo. E qui scopre, con sorpresa, la conferma di un sogno riguardante il «pane di vita» fatto nei giorni precedenti.
Ma la decisione di farsi cristiano resta per Mohammed un tabù in famiglia, dove non dice niente della sua nuova appartenenza religiosa. Sono i famigliari a scoprire la sua nuova identità cristiana, cosa che costringe il neo-cristiano a rifugiarsi in Giordania, dove però è raggiunto dai fratelli e dallo zio che cercano addirittura di ucciderlo.
La vicenda di Mohammed, ora diventato Joseph con il battesimo, non è un caso isolato: secondo le ultime cifre fornite dal Servizio nazionale per il catecumenato dei vescovi francesi, il 5% dei battezzati adulti (quest’anno 2903) vengono dall’islam.
In Italia – secondo le statistiche della Cei – sono circa il 2% dei 1500 catecumeni coloro che sono passati dall’islam al cattolicesimo.
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