DISCERNERE

Uno sguardo profetico sugli eventi

PAPA BENEDETTO XVI E I MOVIMENTI ECCLESIALI E LE NUOVE COMUNITÀ. di S. E. Mons. Stanislaw Rylko

Papa Benedetto XVI segue da molti anni, con passione di teologo e di pastore, il fenomeno dei movimenti e delle nuove comunità cresciuti nella Chiesa dopo il Concilio Vaticano II. I suoi primissimi contatti con queste realtà ecclesiali risalgono alla metà degli anni Sessanta, quando era ancora professore a Tübingen.1 Poi, con il passare del tempo, questi rapporti si sono intensificati e approfonditi, tramutandosi in una vera amicizia. Così ricordava l’allora cardinale Ratzinger: «Per me personalmente fu un evento meraviglioso la prima volta che venni più strettamente a contatto – agli inizi degli anni Settanta – con movimenti quali il Cammino Neocatecumenale, Comunione e Liberazione, il Movimento dei Focolari, sperimentando lo slancio e l’entusiasmo con cui essi vivevano la fede e dalla gioia di questa fede si sentivano necessitati a partecipare ad altri ciò che avevano ricevuto in dono».2 Erano gli anni del post-Concilio, anni difficili per la Chiesa, ma quelle nuove realtà si rivelano subito agli occhi del teologo e del pastore come un dono provvidenziale: «Ecco, all’improvviso – egli scriveva –, qualcosa che nessuno aveva progettato. Ecco, che lo Spirito Santo, per così dire, aveva chiesto di nuovo la parola. E in giovani uomini e in giovani donne risbocciava la fede, senza “se” né “ma”, senza sotterfugi né scappatoie, vissuta nella sua integralità come dono, come un regalo prezioso che fa vivere».3
A fianco del servo di Dio Giovanni Paolo II come Prefetto della Congregazione per la Dottrina della Fede, il cardinale Ratzinger è stato interprete autorevole del suo magistero sui movimenti ecclesiali e le nuove comunità, divenendo per loro un punto di riferimento sicuro. Egli vede nei movimenti, dei quali è sempre stato interlocutore attento e prodigo di saggi consigli, «modi forti di vivere la fede»,4 una provocazione salutare di cui la Chiesa ha sempre bisogno, una specie di profezia che preannuncia il futuro. Scriveva anni fa: «Ci sono oggi dei cristiani “tagliati fuori”, che si pongono fuori da questo strano consenso dell’esistenza moderna, che tentano nuove forme di vita; essi, indubbiamente, non richiamano particolare attenzione a livello dell’opinione pubblica, ma fanno qualcosa che davvero indica il futuro».5 In altre parole, essi assumono il ruolo di quelle “minoranze creative” che secondo Arnold Toynbee sono determinanti per l’avvenire.
La conferenza “I movimenti ecclesiali e la loro collocazione teologica”, pronunciata all’apertura del Congresso mondiale dei movimenti ecclesiali, convocato a Roma dal Pontificio Consiglio per i Laici nel maggio 1998, è una preziosa lezione che presenta in modo articolato ed esaustivo la visione teologica che il cardinale Ratzinger ha dei movimenti ecclesiali e delle nuove comunità.6 La conferenza, che allo straordinario spessore teologico unisce una forte valenza pastorale, fu accolta dai partecipanti al Congresso con calorose espressioni di gratitudine. Nelle magistrali e autorevoli parole del cardinale Ratzinger, che aveva aperto ai loro occhi orizzonti teologici nuovi e affascinanti, essi vedevano riflessa e confermata la loro esperienza di fede, la loro identità ecclesiale più profonda.
Per impostare correttamente un discorso teologico sui movimenti ecclesiali – secondo il cardinale Ratzinger – non basta la dialettica dei principi: istituzione e carisma, cristologia e pneumatologia, gerarchia e profezia, perché la Chiesa è edificata non dialetticamente, bensì organicamente. Egli propone quindi un’altra strada, cioè quella dell’approccio storico, individuando nella “successione apostolica” e nell’“apostolicità” la giusta collocazione teologica dei movimenti nella Chiesa. Una prospettiva che rivela la stessa ragion d’essere di movimenti ecclesiali e nuove comunità: la missione che oltrepassa i confini delle Chiese locali per arrivare “fino ai confini della terra”. E, dunque, il vincolo che li unisce al ministero del Successore di Pietro nella Chiesa universale. «Il papato non ha creato i movimenti – afferma il cardinale Ratzinger –, ma è stato il loro essenziale sostegno nella struttura della Chiesa, il loro pilastro ecclesiale [...] Il Papa ha bisogno di questi servizi, e questi hanno bisogno di lui, e nella reciprocità delle due specie di missione si compie la sinfonia della vita ecclesiale».7 Il fenomeno dei movimenti, una costante della vita della Chiesa, è presente lungo tutta la sua storia. E l’interessante rassegna storica cui egli procede dimostra come essi abbiano dato forma ai tempestivi interventi dello Spirito Santo per suscitare santi e carismi nuovi in risposta alle sfide alle quali la Chiesa ha dovuto far fronte in ogni epoca. L’appassionante lezione si conclude con alcuni pratici criteri di discernimento, utili per i pastori e per gli stessi movimenti. Da un lato, infatti, il cardinale Ratzinger mette in guardia queste nuove realtà contro i rischi che derivano da una condizione ancora per certi versi “adolescenziale” quali, forme a volte eccessive di esuberanza, unilateralità di vario tipo, erronee assolutizzazioni. E, dall’altro, mette in guardia i pastori che invita a «non [...] indulgere ad alcuna pretesa di uniformità assoluta nella organizzazione e nella programmazione pastorale [...] meglio meno organizzazione e più Spirito Santo!».8 I carismi hanno, infatti, bisogno di un necessario spazio di libertà per potersi sviluppare pienamente. A entrambe le parti, dunque, egli rivolge un pressante appello a lasciarsi educare e purificare dallo Spirito.9
Un altro testo, di carattere totalmente diverso dal primo al quale è però sicuramente complementare, riporta il dialogo del cardinale Ratzinger con un folto gruppo di vescovi giunti da tutti i continenti per partecipare al Seminario di studio sul tema: “Movimenti ecclesiali e nuove comunità nella sollecitudine pastorale dei vescovi”, promosso a Roma nel mese di giugno 1999 dal Pontificio Consiglio per i Laici in collaborazione con la Congregazione per i Vescovi e la Congregazione per la Dottrina della Fede.10 La formula del colloquio, in luogo di una relazione, riscosse grande favore tra i vescovi grati per l’opportunità di potersi confrontare direttamente con il Prefetto della Congregazione per la Dottrina della Fede su questioni dottrinali e pastorali per loro importanti. Lo scambio, che parte dalla personale esperienza dell’autorevole interlocutore con i movimenti, spazia in un raggio assai vasto per toccare tematiche quali, il rapporto tra vecchi e nuovi carismi, la dimensione istituzionale e la dimensione carismatica della Chiesa, l’aspetto mariano e l’aspetto petrino della Chiesa, i movimenti ecclesiali e le parrocchie, i movimenti e la missione della Chiesa in una società non cristiana, gli elementi costitutivi di una ecclesiologia dei movimenti, il futuro della religione... Fra tanti pensieri, tutti stimolanti, una formulazione mi tocca specialmente ed è l’idea dei movimenti come “luogo” che aiuta i cristiani a “sentirsi a casa” nella Chiesa: «I movimenti, mi sembra, hanno questa specificità di aiutare a riconoscere in una grande Chiesa, che potrebbe apparire soltanto come una grande organizzazione internazionale, la casa dove si trova l’atmosfera propria della famiglia di Dio e nello stesso tempo si rimane nella grande famiglia universale dei santi di tutti i tempi».11 Oggi più che mai, rileggendo questo dialogo desta impressione la serietà con cui il cardinale Ratzinger prende ogni domanda, l’ampiezza e la consistenza delle sue risposte che vanno sempre fino in fondo non tralasciando alcuna dimensione dei quesiti posti. E desta impressione la saggezza pastorale con cui tratta questioni complesse e nodali, oltre che la carica di speranza che irradia dalla sue parole.
Eletto papa, Benedetto XVI non ha cessato di manifestare il proprio affetto e la propria attenzione pastorale nei confronti di queste nuove realtà. Basti qui ricordare, le parole rivolte ai giovani giunti a Colonia nell’agosto 2005 per celebrare la ventesima Giornata mondiale della gioventù: «Formate delle comunità sulla base della fede! Negli ultimi decenni sono nati movimenti e comunità in cui la forza del Vangelo si fa sentire con vivacità».12 E quelle che sempre sul tema dei movimenti ha detto ai vescovi tedeschi: «La Chiesa deve valorizzare queste realtà e al contempo deve guidarle con saggezza pastorale, affinché contribuiscano nel modo migliore, con i loro diversi doni all’edificazione della comunità», aggiungendo un inciso importante: «Le Chiese locali e i movimenti non sono in contrasto fra loro, ma costituiscono la struttura viva della Chiesa».13
Proprio da questa profonda sollecitudine pastorale è scaturita l’iniziativa del Santo Padre di convocare a Roma nella vigilia di Pentecoste di quest’anno i movimenti ecclesiali e le nuove comunità di tutto il mondo per dare ancora una volta insieme una testimonianza di unità nella diversità dei loro carismi. A distanza di otto anni dallo storico incontro del 30 maggio 1998 con papa Wojtyla – un evento che per movimenti e comunità ha segnato l’inizio di una nuova tappa verso la “maturità ecclesiale” – l’invito di Benedetto XVI è stato da essi accolto con gioia, entusiasmo e profonda gratitudine. L’incontro di papa Ratzinger con i movimenti ecclesiali e le nuove comunità si colloca in perfetta continuità con quello da essi avuto con Giovanni Paolo II. E siamo sicuri che, come quello, grazie alla forte e luminosa parola del Successore di Pietro, diverrà importante pietra miliare nella loro vita e nella vita della Chiesa.

1 Cfr. I movimenti, la Chiesa, il mondo. Dialogo con il cardinale Joseph Ratzinger, in: PONTIFICIUM CONSILIUM PRO LAICIS (a cura di), I movimenti ecclesiali nella sollecitudine pastorale dei vescovi, Libreria Editrice Vaticana, Città del Vaticano 2000, p. 224.

2 J. RATZINGER, I movimenti ecclesiali e la loro collocazione teologica, in: PONTIFICIUM CONSILIUM PRO LAICIS (a cura di), I movimenti nella Chiesa. Atti del Congresso mondiale dei movimenti ecclesiali. Roma 27-29 maggio 1998, Città del Vaticano 1999, pp. 23-24.

3 Ibidem, p. 24.

4 J. RATZINGER, Il sale della terra. Cristianesimo e Chiesa cattolica nella svolta del millennio, Edizioni San Paolo, Milano 1997, p. 18.

5 Ibidem, p. 146.

6 Cfr. ibidem, p. 32.

7 Ibidem, pp. 39 e 46.

8 Ibidem, p. 50.

9 Cfr. ibidem, p. 49.

10 Gli atti del seminario sono stati pubblicati in: PONTIFICIUM CONSILIUM PRO LAICIS (a cura di), I movimenti ecclesiali nella sollecitudine pastorale dei vescovi, Libreria Editrice Vaticana, Città del Vaticano 2000.

11 I movimenti, la Chiesa, il mondo. Dialogo con il cardinale Joseph Ratzinger, cit., p. 239.

12 BENEDETTO XVI, Omelia durante la solenne concelebrazione eucaristica nella spianata di Marienfeld, “L’Osservatore Romano”, 22-23 agosto 2005, p. 11.

13 BENEDETTO XVI, Discorso ai presuli della Conferenza Episcopale Tedesca, “L’Osservatore Romano”, 24 agosto 2005, p. 5.