Bangassou (Agenzia Fides)- L’Esercito di Resistenza del Signore (LRA) il gruppo ugandese che è stato accusato dal recente dossier di Human Rights Watch di gravissime atrocità nel nord-est della Repubblica Democratica del Congo, è attivo anche nel sud Sudan e nella Repubblica Centrafricana.
Il 21 marzo un gruppo dell’LRA ha colpito la città di Rafai nel sud-est del Centrafrica (vedi Fides 23/3/2010). Sua Eccellenza Mons. Juan José Aguirre Muños, Vescovo di Bangassou, ha inviato a Fides la seguente testimonianza sull’attacco.
“La città Rafai si trova a 150 km da Bangassou (Africa centrale), la diocesi dove da 12 anni, sono Vescovo. Se Raphael significa "medicina di Dio", Rafai domenica 21 marzo è diventata il preludio della brutalità. Ancora una volta sono stati i ribelli del LRA (Lord's Resistance Army), che non sono un esercito, non rappresentano nessuna resistenza, né sono del Signore, perché sono semplicemente dei barbari criminali che calpestano la mia gente, rapiscono i bambini, stuprano e uccidono persone inermi nelle totale impunità.
Quando il piccolo gruppo di gendarmi locali ha visto arrivare una quarantina di ugandesi esaltati, tatuati, ricoperti di amuleti “antiproiettile” che urlavano a pieni polmoni, è svanita in loro ogni volontà di resistere all'attacco. L'LRA a Rafai ha spazzato le vite e i beni delle persone come un rullo compressore schiaccia l'erba della strada. I guerriglieri hanno saccheggiato i granai, bruciato le case, finito i feriti a colpi di machete.
La notte dopo l’attacco, i sopravvissuti erano in preda all’isteria collettiva e alla disperazione. I pochi che non erano fuggiti nella foresta non sapevano se i dispersi erano nascosti o erano state rapiti. Il giorno dopo il padre francescano, che dirige la missione locale, ha organizzato il funerale delle vittime , cattolici e protestanti insieme, nella stessa tomba, perché i pastori di diverse chiese erano fuggiti nella giungla. Il padre francescano ha seppellito le 8 vittime da solo, ingoiando le lacrime e stando all’allerta per notare attività sospette.
Ho inviato una macchina per tirare fuori da quell'inferno 5 religiose congolesi della missione. È la seconda volta in due settimane che sono costretto a ritirare delle sorelle dall’area. La scuola dove insegnavano le suore è stata chiusa temporaneamente fino a quando lo vorrà l’LRA o coloro che possono risolvere questa situazione che da 3 anni ci sta mettendo in ginocchio”. (L.M.)