DISCERNERE

Uno sguardo profetico sugli eventi

Legionari, la fiducia del delegato De Paolis ai capi. di Andrea Tornielli

Cari amici, nei giorni scorsi è stata resa nota una lettera del Delegato pontificio per i Legionari di Cristo, il neo-cardinale Velasio De Paolis, che appare in controtendenza rispetto alla notizia pubblicata in uno dei post precedenti. De Paolis, dopo aver affermato che “Le responsabilità del Fondatore”, padre Marcial Maciel, ”non possono essere trasferite semplicemente sulla stessa Legione de Cristo”, aggiunge un passaggio molto significativo sugli attuali responsabili. “Una difficoltà è ritornata più volte e da più parti secondo la quale gli attuali superiori non potevano non conoscere le colpe del Fondatore. Tacendole essi avrebbero mentito. Ma si sa che il problema non è tanto semplice. Le diverse denunce pubblicate sui giornali fin dagli anni 1990 erano ben note, anche ai superiori della Congregazione. Ma altra cosa è avere le prove della fondatezza e più ancora la certezza di esse. Questa è avvenuta solo molto più tardi e gradualmente. In casi simili la comunicazione non è facile. Si impone l’esigenza di ritrovare la fiducia, per la necessaria collaborazione”. Un passaggio nel quale il Delegato riafferma la sua fiducia sugli attuali dirigenti, cioè sui più stretti collaboratori di padre Maciel che guidano oggi la Legione. De Paolis ha quindi aggiunto che “Vi sono all’orizzonte tanti segni che fanno bene sperare per un approdo positivo al termine del cammino. Lo shock provocato dalle vicende del Fondatore è stato di un impatto terribile, in grado di distruggere la stessa Congregazione, come del resto tanti vaticinavano. Essa invece non solo sopravvive, ma è ancora quasi intatta nella sua vitalità. La grande maggioranza dei Legionari ha saputo leggere la storia della propria vocazione, non tanto in relazione al Fondatore, ma in relazione al mistero di Cristo e della Chiesa, e rinnovare la propria fedeltà a Cristo e alla Chiesa, nella Legione”. Quanto al punto discusso dell’obbedienza totale e incondizionata richiesta ai Legionari, il Delegato pontificio nella lettera osserva: “Nel cammino che rimane da percorrere, si annida forse un pericolo che va menzionato ed è tipico nelle situazioni di questo genere. Nella vicenda dei Legionari di Cristo si sta vivendo una specie di paradosso. Per gli Istituti religiosi in genere si lamenta che in nome del rinnovamento postconciliare richiesto dal Concilio, è venuta a mancare la disciplina e il senso dell’autorità, con una certa rilassatezza anche nella pratica dei consigli evangelici e con una crisi vocazionale impressionante, nonostante la ricchezza della teologia sulla vita religiosa che si è sviluppata in questo periodo; per i Legionari invece si tratta di aprirsi di più a questo rinnovamento postconciliare della disciplina e dell’esercizio dell’autorità”.