DISCERNERE

Uno sguardo profetico sugli eventi

Sakineh non verrà lapidata: per lei è già pronta la forca

Drammatico annuncio dall'Iran. Un procuratore islamico vicino a Khamenei afferma che l’impiccagione prevista per l’omicidio del marito "prevale sulla condanna per adulterio"
di Fausto Biloslavo
Tratto da Il Giornale del 29 settembre 2010

Secondo Gholam-Hos sein Mohseni-Ejei, procurato re degli ayatollah, Sakineh non sarà ammazzata a colpi di pietra, ma impiccata. Forse i duri e puri del regime vogliono spacciarlo per un gesto di 'buon cuore'. Nonostante le smentite del ministero degli Esteri iraniano, il figlio della di sgraziata in attesa del patibolo teme che la condanna a morte venga eseguita entro due setti mane. L'aspetto più assurdo del ca so di Sakineh Mohammadi Ashtiani è che l'Iran sia riusci to ad infilarsi, pochi mesi fa, nella Commissione delle Na zioni Unite che si batte per i di ritti delle donne in tutto il mon do. Ieri il giornale della capitale, Teheran Times, ha pubblicato le dichiarazioni del procurato re Mohseni-Ejei, che spiega in punta di diritto: «Lei è stata condannata per l'omicidio del marito, che ha la priorità sulla condanna accessoria che è quella riguardante l'adulterio. La questione non deve essere politicizzata, così come il giu dizio non deve venir influenza to dalla campagna propagan di stica lanciata dai media occi dentali» sostiene il procurato re degli ayatollah. Il portavoce del ministero degli Esteri, Ramin Meh manparast, si è affrettato a tira re il freno a mano annuncian do che «il procedimento lega le è a ncora in corso e non è sta ta emessa una sentenza defini tiva su nessuno dei due capi di imputazione». Il botta e risposta fra procura tore e governo fa emergere il braccio di ferro che si nascon de dietro al caso della donna di 43 anni, in galera da quattro. Mohseni-Ejei è un hojjatole slam, un magistrato con il tur bante religioso, vicino alla gui da suprema Alì Khamenei. Il presidente iraniano, Mah moud Ahmadinejad, ha recen temente smentito che Sakineh sia stata condannata a morte con sentenza definitiva. Una mossa per ribadire il potere lai co del suo governo in rotta di collisione con l'ala religiosa guidata da Khamenei. Sajjad Ghadarzadeh non cre de molto al gioco della parti e teme che la madre venga giu stiziata nel giro di due settima ne. Per questo motivo ha rivol to, ieri, un nuovo appello acco rato: «Chiediamo all'Italia di intervenire per salvare mia ma­dre». E Maurizio Massari, por tavoce della Farnesina, ha di chiarato: «La procedura legale è ancora in corso, comunque auspichiamo fortemente che la condanna alla pena capitale possa essere rivista». Il paradosso è che la scorsa primavera, quando comincia vano ad accendersi i riflettori su Sakineh, la diplomazia ira niana otteneva l'ennesimo seg gio in una commissione dell' Onu, secondo una strategia che punta ad allentare l'isola mento internazionale di Tehe ran. Stiamo parlando della Commissione per lo status femminile, dove l'Iran ha con quistato un posto a fine aprile, per quattro anni. Nonostante Teheran preveda la lapidazio ne per le adultere, il velo sia un obbligo e applichi leggi islami che discriminanti per le don ne. Ovviamente la commissio ne si batte per i diritti del gentil sesso e la sua attività confluirà nella 'UN women', la nuova struttura presieduta dal 2 lu glio dall'ex presidente del Cile, Michelle Bachelet, con l'impe gno di garantire l'uguaglianza fra i sessi e aumentare il potere delle donne. Non solo: Teheran è uno dei 36 membri del'Undp, la gran de agenzia per lo sviluppo del le Nazioni Unite. Lo scorso an no gli iraniani avevano ottenu to la presidenza della struttura creata per sviluppare «i siste mi di governo democratici» e «incoraggiare la protezione dei diritti umani e la valorizza zione delle donne». Le con traddizioni degli ayatollah all' Onu riguardano anche altre agenzie. Nel 2011 Teheran sa rà vicepresidente dell'Opcw, l'organizzazione per la messa al bando delle armi chimiche. L'Iran ha un arsenale di que sto genere, che minaccia di lan ci are su Israele in caso di attac co. I rappresentanti iraniani hanno un posto anche all'Uno dc, l'agenzia per la lotta alla droga ed al crimine. Un proble ma che in Iran risolvono con impiccagioni pubbliche dei narcotrafficanti. Discorso ana logo con l'Unicef, che si batte per salvare i bambini, dove Teheran fa parte del comitato esecutivo. Peccato che in Iran sembra siano un centinaio i condannati a morte per reati commessi da minorenni.