DISCERNERE

Uno sguardo profetico sugli eventi

Card. Scherer: Il Celam ha deciso: bisogna fare un lavoro mirato, metodico di iniziazione alla vita cristiana,


Bisogna fare un lavoro mirato, metodico di iniziazione alla vita cristiana, il cristiano venga fuori da un processo perseverante di evangelizzazione e di coltivazione della fede.


Gli oltre 300 vescovi partecipanti alla 33.ma Assemblea generale del Consiglio episcopale latinomericano (Celam), hanno terminato ieri a Montevideo, in Uruguay, i lavori della plenaria, che hanno visto anche la partecipazione del cardinale Marc Ouellet, prefetto della Congregazione per i Vescovi e presidente della Pontificia Commissione per l’America Latina. L’inviato della Radio Vaticana, Silvonei Protz, ha intervistato per un bilancio il cardinale Odilo Pedro Scherer, arcivescovo di San Paolo del Brasile:

R. – Un bilancio direi molto positivo. Da questa assemblea noi usciamo con un documento importante, che fissa le linee direttrici per l’evangelizzazione in Brasile per i prossimi quattro anni. Noi abbiamo puntato molto sulla questione della trasmissione della fede e della formazione cristiana: la fede non si trasmette automaticamente, bisogna fare tutto un lavoro mirato, metodico di iniziazione alla vita cristiana, perché il cristiano venga fuori da un processo perseverante di evangelizzazione e di coltivazione della fede. Inoltre, da questa assemblea plenaria emerge anche una nuova guida per la Conferenza episcopale nei prossimi quattro anni, con un nuovo presidente nella persona del cardinale Raymundo Damasceno Assis, arcivescovo di Aparecida, poi con il nuovo vice presidente, il nuovo segretario generale e i nuovi presidenti delle Commissioni episcopali e pastorali. Quindi, il volto della conferenza esce abbastanza rinnovato.

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Messaggio del CELAM: si rinnova l’impegno per la Missione Continentale e la chiamata per tutti a diventare discepoli missionari

Montevideo (Agenzia Fides) – "Quattro anni fa, la Parola ha segnato la rotta ad Aparecida, quando abbiamo scelto di promuovere il compito di diventare Discepoli missionari al servizio della vita; adesso confermiamo il nostro impegno per la Missione Continentale, come si vede nelle linee direttrici scelte, che sono al servizio di questo processo". E’ quanto afferma il Messaggio Finale della XXIII Assemblea Ordinaria del CELAM, tenutasi dal 16 al 21 maggio a Montevideo (Uruguay), di cui è pervenuta copia all'Agenzia Fides.
Nell'introduzione del messaggio si ricorda il recente invito del Santo Padre affinché la Parola di Dio “diventi sempre più il cuore di ogni attività ecclesiale” (Verbum Domini, 1), così, scrivono i Vescovi, "abbiamo riflettuto in comunione, affinché l'azione evangelizzatrice nel nostro continente sia lo stesso servizio di Gesù per i nostri fratelli, in special modo i poveri e i bisognosi".
Per illustrare questo impegno, i Vescovi hanno scelto l'episodio di Gesù all'ingresso di Nain (Lc. 7, 11-17), quando ridiede la vita all’unico figlio che una madre vedova stava portando a seppellire, accompagnata da molta gente della città. Si legge nel messaggio: “La processione guidata da Gesù evoca la strada aperta dal Vangelo nella nostra storia e le folle che hanno aderito alla fede e si sono impegnate, hanno scelto la cultura cristiana che ha contraddistinto il nostro popolo. Il Vangelo ci dice che al suo arrivo alle porte della città, Gesù incrocia un altro gruppo proveniente dalla direzione opposta, che portava un ragazzo morto. Anche noi troviamo sulla nostra strada ‘processioni di morte’. Siamo addolorati per la morte di numerose persone, vittime della violenza causata dal narcotraffico. Ci dispiace per le nostre giovani generazioni, deluse dalle istituzioni che hanno perso la loro credibilità a causa della corruzione evidente”.
“Questo incontro con Gesù è il punto di partenza per fare una nuova strada: i due cortei, quello della morte e quello della vita, diventano alla fine uno solo, quella della vita. Come Chiesa, portatrice della vita del Regno di Dio, siamo chiamati a svolgere una nuova evangelizzazione che risollevi quanti sono caduti, ma che accetti gli emarginati della nostra società, curi i feriti, risponda a chi chiede dove è Dio in mezzo alle calamità, restituisca la speranza di quella vita piena che scaturisce dal Risorto”. Il messaggio si conclude con l’invito a tutti per un maggiore impegno e invocando la protezione della Madonna dei “trentatré”, tanto venerata in Uruguay. Il documento porta la data del 20 maggio 2011.

(Agenzia Fides, 21/05/2011)


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