DISCERNERE

Uno sguardo profetico sugli eventi

Dentro un convento di clausura


"Io suora grazie a YouTube"


Mentre il Papa compie la sua “rinuncia”, c’è chi segue la via assoluta della fede. Come Lauren, oggi suor Maria Teresa, che a 21 anni si è chiusa per la vita in un convento di clausura nel New Jersey. Ha scelto usando il web. Le immagini 

di Katie Breen, foto di Toni Greaves - 25 febbraio 2013
Io suora grazie a YouTube
Eccole le due facce della modernità cattolica (e della contemporaneità in generale): il Papa “rinuncia”, facendo scricchiolare, in un Occidente sempre più relativista, l'istituzione più antica e sottraendo certezze alla crescente disaffezione nei fedeli più semplici; dall’altra parte storie di rinuncia, intrise di eternità e di mistero, come questa di Lauren Franko, la quale trascorre una normale adolescenza nella provincia americana, tra flirt e studi svogliati, finché al college sente la chiamata di Dio attraverso YouTube, strumento della sua generazione, e a 21 anni decide di consegnarsi per la vita alla disciplina della clausura in un convento del New Jersey, lo Stato che più rappresenta nell’immaginario l’America consumista e materialista. 

Due vicende che s’intrecciano con un altro elemento che potrebbe segnare il futuro della Chiesa cattolica: dagli Stati Uniti infatti, stando alle analisi di alcuni esperti, potrebbe arrivare il prossimo Papa e negli Stati Uniti, grazie soprattutto alla vorticosa crescita demografica dei Latinos, quello cattolico è l’unico gruppo religioso in aumento (dai 68 milioni attuali si prevedono 110 milioni di praticanti nel 2050), nonostante il forte calo delle vocazioni: solo le suore, che nel 1965 erano 180 mila, oggi sono solo 54 mila. Ho avuto modo d’incontrare a lungo Lauren, oggi Suor Maria Teresa, grazie alla fotografa Toni Greaves, la quale ha seguito la vita claustrale della novizia sin dal 2008 - cioè dall’entrata al monastero di Nostra Signora del Rosario, da dove non uscirà mai più. Ho incontrato la sorella per ore nel frugale e spoglio parlatorio, e la mia immaginazione ha cercato di costruire, attraverso le sue parole, la vita straordinariamente semplice delle quindici domenicane oltre quella stanza. Inizialmente era presente all’incontro una sorella anziana, Maria Caterina, ed entrambe ispiravano serenità, con le loro guance rosee e il sorriso radioso. Poi sono rimasta sola con Maria Teresa, il suo racconto è stato intenso, ma anche ironico e spiritoso. «Quando avevo sette anni già desideravo essere una suora.

Frequentavo una scuola cattolica, avevo una maestra suora straordinaria e volevo essere come lei, ma ho subito capito che era meglio non farlo sapere; e quando ci hanno chiesto di vestirci come la persona che avremmo voluto diventare mi sono vestita da mandriano». Poi Lauren, da teenager, ha esplorato altre fedi e, come le sue amiche, non si è sottratta alle relazioni: «Diciamo che non ero particolarmente casta» sottolinea. «Ma nemmeno felice. Sentivo un senso di vuoto». Così è ritornata a frequentare la Chiesa e a immaginarsi suora: «Al college uscivo con i ragazzi, ma sentivo questo desiderio di amore assoluto, e pregavo molto. Temevo in fondo di non ricevere mai la chiamata… Così ho detto a Dio: “Guarda che non hai proprio una fila di donne che vogliono sposarti, quindi ti conviene scegliere me!”. Una sera nella mia stanza stavo pregando, ma volevo anche ascoltare la mia canzone preferita, quindi sono andata su YouTube, ho infilato le cuffiette e anziché la musica ho sentito le parole che attendevo: “Vuoi sposarmi?”. Ho immediatamente spento il computer e ho risposto: “Sì”. Non si trattava di decidere, ma solo di confermare.