DISCERNERE

Uno sguardo profetico sugli eventi

ONU: il bacio di Giuda


Autore: Mangiarotti, Don Gabriele  Curatore: Saro, Luisella
Fonte: CulturaCattolica.it
giovedì 6 febbraio 2014

Ho letto allibito la denuncia dell’ONU alla Chiesa, in materia di pedofilia. E ho letto molte reazioni: alcune condivisibili, altre decisamente scontate e stupide.
Mi è tornata in mente la lettura (mia personale) della vicenda di Giuda, il traditore. Ho sempre pensato che la sua azione, la sua consegna di Gesù al Sinedrio, avesse lo scopo di costringere il suo maestro a rivelarsi per quello che era, cioè a mostrare il suo volto di Messia. Sappiamo che Gesù non ha abboccato al tranello, che avrebbe snaturato la sua missione, e che di fronte al suo silenzio e alla condanna del tribunale, Giuda per disperazione si è tolto la vita.
Perché questo paragone?
Da tempo il mondo laicista e massonico vorrebbe fare fuori l’«anomalia cattolica», usando tutti i mezzi immaginabili e possibili. Certo sembra che di «quinte colonne» nella Chiesa ce ne siano in gran numero: basta forse ricordare l’affermazione di un eminentissimo che, riguardo alla famiglia, si chiedeva se non fosse giunto il momento di cambiare la posizione della Chiesa, visto il mutare dei tempi, come se la Chiesa dovesse essere fedele allo spirito del mondo piuttosto che a Cristo stesso. E sappiamo che i vari mass-media danno a questi personaggi ampio spazio e risonanza.
Forse anche con questo pronunciamento dell’ONU (che, sia chiaro, non solo riguarda la questione dei preti pedofili, ma chiede che la Chiesa muti il suo Codice di Diritto Canonico sulle questioni di aborto, omosessualità ed eutanasia) questi oscuri e diabolici «esperti» internazionali vorrebbero suggerire a Papa Francesco la via per una sopravvivenza della Chiesa nel contesto del mondo di oggi. Così offrono, novelli Giuda, il suggerimento di adeguarsi al mondo indicando la via più breve e già percorsa dalla Chiesa di Papa Benedetto (ma con diversi intendimenti e risultati) riguardo alla pedofilia sacerdotale. «Suvvia, una condanna (ché del resto avete già formulato) e – di soppiatto – anche le altre modifiche. Entrerete così a fare parte del consesso delle nazioni civili, e otterrete il diritto di cittadinanza».

No, amici, papa Francesco non è un burattino nelle vostre mani: ama Cristo e la sua Chiesa. E ci ha detto una infinità di volte il suo desiderio di essere fedele alla tradizione. Del resto alcuni dei compari di questa combriccola radical-massonico-laicista se ne sono già accorti, se possono dire nei loro testi influenti: «Oggi sono tutti inginocchiati e adoranti a celebrare le meraviglie della “rivoluzione francescana”. Peccato che, guardando i fatti, di questa rivoluzione non si intravveda nemmeno l’ombra. Al netto dei larghi sorrisi e degli efficacissimi slogan ad uso dei media, il nuovo papa non sembra discostarsi molto dal magistero tradizionale».

Il bacio di Giuda dei vari funzionari dell’ONU servirà soltanto a indicare a Papa Francesco la via della missione e del martirio, che, tra l’altro, è già esperienza quotidiana per i cristiani fedeli.

Una riflessione interessante de «Il Foglio»