DISCERNERE

Uno sguardo profetico sugli eventi

La sterilizzazione forzata è nazi



La sterilizzazione forzata di una donna per “basso quoziente intellettivo” è nazismo.
Punto. Non c’è da aggiungere altro e se bisogna anche solo spiegare il perché, la
cosa diventa preoccupante. Ieri solo il nostro giornale raccontava in prima pagina
preoccupato le notizie provenienti dalla Gran Bretagna: nello stesso giorno in cui si dà
il via libera alla fabbricazione di un bambino ottenuto assemblando il dna di tre “genitori”,
così da garantire la creazione di un soggetto senza malattie ereditarie, si emette
la suddetta sentenza contro una donna di 36 anni. La vicenda è disperante e con dettagli
che evocano esattamente il reich hitleriano: a seguito della decisione giudiziaria la
trentaseienne potrà essere sterilizzata forzatamente dalle autorità sanitarie per evitare
“ulteriori drammi”. Non è molto chiaro come si possa commettere una così enorme violenza
spacciandola per un bene. Ma è lo stesso tic dei disonesti intellettualmente che
esaltano la soppressione di bambini e malati con aborto ed eutanasia, affermando che
uccidono per il bene degli uccisi. Il problema è che ormai si fa fatica a spiegare anche
l’ovvio e provare a motivare con la razionalità il perché non si possa neanche tentare
di chiedere la sterilizzazione forzata di una donna, in un paese che si considera civile,
appare un’impresa disperata. L’evocazione del nazismo fa sobbalzare tanti e riflettere
qualcuno, allora giochiamoci questa finale carta dialettica. E speriamo che serva a far

sì che sentenze come quella inglese non si ripetano negli ordinamenti dei paesi civili.

La Croce, 6 febbraio 2015