DISCERNERE

Uno sguardo profetico sugli eventi

Nobel per l'ignoranza a servizio della demagogia. Obama e la religione “Anche nelle Crociate ci furono crimini orribili”. Una risposta di Angela Pellicciari


NEW YORK.Lo Stato Islamico è «una setta della morte» e
«nessun Dio può tollerare il terrorismo». Al National
Prayer Breakfast, il tradizionale appuntamento di preghiera
multi-confessionale che da oltre sessant’anni
(venne istituito nel 1953 dal presidente Eisenhower)
riunisce il primo giovedì di febbraio la Washington politica,
Barack Obama condanna chi, nascondendosi dietro
alla fede, commette orribili azioni. Il terrorismo islamico
dunque, ma anche quelle religioni che nei secoli
passati si sono comportate in modo simile.
Non ci sono sconti per nessuno - «non riguarda solo un
gruppo o solo una religione, c’è una tendenza peccaminosa
che può traviare la nostra fede» - neanche per i cristiani
(«in nome di Cristo sono stati compiuti crimini orribili
»). Quelli di un passato ormai molto lontano, («ricordate
quanto successo durante
Inquisizione e Crociate») e
quelli di casa di un passato troppo
recente per essere dimenticato:
«In questo nostro Paese la
schiavitù e Jim Crow (le leggi
sulla segregazione razziale in vigore
dall’ultimo decennio dell’Ottocento
fino al 1965, ndr) sono
state troppo stesso giustificate nel nome di Cristo».
«Siamo chiamati a combattere quelli che manipolano
la religione per i loro fini nichilistici», ha aggiunto
Obama che (a scanso di equivoci) ha però voluto precisare
in diversi passaggi del suo discorso anche il ruolo
delle religioni come fattore positivo. «Questa tradizione
ci ha portato qui insieme, ricordandoci cosa condividiamo
in quanto tutti figli di Dio. E sicuramente per me è
sempre l’occasione per riflettere sul mio viaggio alla ricerca
della fede». Nonostante la precisazione non è mancata
qualche - piccola, per ora - polemica per le frasi sui
cristiani, guidate (in rete e sui social network) soprattutto
da gruppi evangelisti della destra conservatrice.
Pochi hanno protestato invece per il fatto che Obama
non abbia incontrato direttamente (in “omaggio” ai
rapporti con la Cina) il Dalai Lama, che pure era presente
in sala. Al leader spirituale (e non solo) del Tibet
il presidente americano ha rivolto parole molto cordiali
(«è un potente esempio di quello che significa esercitare
la compassione che ci ispira a parlare per la dignità e
della libertà di tutti») ma neanche una stretta di mano
per i fotografi. Unica concessione a chi accusa la Casa
Bianca di debolezza nei confronti di Pechino, il fatto che
il Dalai Lama (che aveva accanto Richard Gere) si sia potuto
sedere allo stesso tavolo di Valerie Jarrett, una delle
più strette collaboratrici di Obama. Un piccolo segnale,
sufficiente anche questo ad irritare la Cina.

La Repubblica 6 febbraio 2015



Obama: «Con le Crociate avete commesso crimini terribili»
di Angela Pellicciari e Luigi Santambrogio

Obama era al National Prayer Breakfast, una preghiera del mattino multi confessionale che da oltre sessant’anni (venne istituito nel 1953 dal presidente Eisenhower) riunisce il primo giovedì di febbraio circa 3.600 persone, tra cui diversi esponenti di diverse religioni. Occasione troppo ghiotta per Obama per non improvvisarsi esegeta della vera fede e severo fustigatore della devianze religiose compiute in nome di Dio. Un discorso basato sui soliti pregiudizi e vecchie falsità contro i cristiani che certamente sarà piaciuto agli islamici
di Luigi Santambrogio
Stupri, violenze e uccisioni: i turchi distruggono «quasi l’intera terra da Gerusalemme alla Grecia», le isole, e «adesso quasi nulla rimane eccetto Costantinopoli, che minacciano di strapparci prestissimo, a meno che l’aiuto di Dio e dei fedeli Cristiani Latini ci giunga velocemente». L’Occidente nel 1096 risponde all’appello disperato dell’imperatore bizantino Alessio Comneno, andando con grandi sacrifici e grande eroismo a liberare la terra di Gesù dalla barbarie musulmana all’epoca imperante. È la prima crociata.
di Angela Pellicciari