Con una solenne celebrazione eucaristica a So Kien, nell’arcidiocesi di Hanoi, si è aperto oggi l’Anno giubilare della Chiesa vietnamita. L’evento celebra il 350.mo dei Vicariati apostolici del Tonchino e della Cocincina e il 50.mo dello stabilimento della gerarchia ecclesiastica nel Paese. L’apertura dell’Anno Santo, proclamata dal cardinale Jean-Baptiste Pham Minh Man, coincide con l’odierna festa liturgica dei Santi Martiri vietnamiti. Benedetto XVI si era soffermato sull’importanza di questo evento giubilare nell’udienza ai vescovi del Vietnam, lo scorso 27 giugno. Il servizio di Alessandro Gisotti:
Una Chiesa martire che guarda con rinnovata speranza al futuro: con una suggestiva processione illuminata da migliaia di candele portate dai fedeli e una grande Messa con decine di vescovi e centinaia, tra sacerdoti e religiosi, si è aperto a So Kien l’Anno Santo della Chiesa del Vietnam. Un evento giubilare incentrato sul tema: “La Chiesa cattolica in Vietnam: mistero, comunione, ministero”.
“Cette célébration qui sera marquée tout…”
Questa celebrazione, aveva sottolineato Benedetto XVI ricevendo i vescovi vietnamiti, nel giugno scorso, potrà permettere alla Chiesa “di condividere con entusiasmo la gioia della fede con tutti i vietnamiti”. In tale occasione, ha aggiunto, il popolo di Dio deve essere invitato a rendere grazie per il dono della fede in Gesù Cristo:
“Ce don a été accueilli généreusement, vécu et témoigné…”
“Questo dono - è stata la riflessione del Papa - è stato accolto generosamente, vissuto e testimoniato da molti martiri che hanno voluto proclamare la verità e l’universalità della fede in Dio”. Per questo, la Chiesa del Vietnam celebra l’apertura dell’Anno giubilare proprio nel giorno in cui si ricordano i 117 martiri vietnamiti canonizzati da Giovanni Paolo II nel 1988. Martiri come il sacerdote Andrea Dung-Lac e Pietro Thi, uccisi nel 1839, che preferirono morire piuttosto che rinnegare Cristo. Martiri come Paolo Le Bao-Thin, ricordato da Benedetto XVI nella Spe Salvi, quale esempio di uomo che non fuggì davanti al dolore, ma che, con la forza della fede, trasformò la sofferenza in speranza. Da queste testimonianze eroiche, è l’esortazione del Papa, la Chiesa del Vietnam può trovare la forza per affrontare le sfide attuali:
“L’Eglise ne peut jamais se dispenser de l’exercice de la charité…”
“La Chiesa - è il richiamo del Papa - non si può mai esimere dall’esercizio della carità” e d’altro canto, “non vi sarà mai una situazione nella quale non si avrà bisogno della carità di ogni cristiano, poiché l’uomo, al di là della giustizia, avrà sempre bisogno dell’amore”.
Un amore che feconda: negli ultimi cinque anni, le vocazioni sacerdotali in Vietnam sono aumentate di quasi il 50%. Una crescita permessa dall’ammorbidimento delle restrizioni imposte dal regime comunista alla Chiesa. L’Anno Santo, è l’auspicio dei vescovi vietnamiti, sia un’occasione di “pentimento, rinnovamento e riconciliazione, così da recare abbondanti frutti alle famiglie, alle comunità e all’intera Chiesa del Signore in Vietnam”. All'apertura dell'Anno Giubilare vietnamita - riferisce l'agenzia Asianews - hanno preso parte, tra gli altri, i cardinali Roger Etchegaray, André Vingt-Trois e Bernard Law.