In quel tempo, mentre camminava lungo il mare di Galilea, Gesù vide due fratelli, Simone, chiamato Pietro, e Andrea suo fratello, che gettavano la rete in mare, poiché erano pescatori. E disse loro: “Seguitemi, vi farò pescatori di uomini”. Ed essi subito, lasciate le reti, lo seguirono.
Andando oltre, vide altri due fratelli, Giacomo di Zebedeo e Giovanni suo fratello, che nella barca insieme con Zebedeo, loro padre, riassettavano le reti; e li chiamò. Ed essi subito, lasciata la barca e il padre, lo seguirono.
IL COMMENTO
Che cosa ha spinto Andrea, di cui oggi ricorre la festa, e Pietro, Giacomo e Giovanni a lasciare barca, reti e padre e seguire subito il Signore, senza indugio alcuno? Subito. Non v'è stato spazio per riordinare le idee, per fare due calcoli, neanche per discernere. Lasciare e partire. Lasciare e seguire. Che magnetismo negli occhi di Gesù. Poche parole, quelle giuste.
Gesù.
Forse non c'è molto da pensare, da scandagliare per cercare di capire come realmente sia andata. C'era Gesù. E questo basta. Lui passava quel giorno lungo il mare di Galilea. Lui vide quegli uomini, quei ragazzi. Lui li chiamò. La Sua voce, il Suo sguardo.
Per questo lasciarono tutto e lo seguirono. Perchè era Lui, il Signore Gesù. Solo Lui ha questo potere , solo nelle Sue parole c'è una forza così dirompente, capace di cambiare la vita in un istante. Solo Lui ama sino al più intimo d'ogni uomo. Solo Lui ha dato la vita per i Suoi carnefici. Solo nei Suoi occhi vi è la Misericordia infinita. L'amore senza condizioni. Gratuito. Solo Lui attende davvero il nostro cuore. Come il cuore di Andrea e dei suoi compagni.
Sono tantissime le reti con le quali ogni giorno cerchiamo di sfangarla. Le gettiamo a carpire un affetto, un po' di considerazione, a guadagnare un posto di lavoro e a difenderlo. Irretiamo e siamo presi nella rete. E reti di contatti, telefoni cellulari pieni di sms, brevi messaggi come reti gettate dal vuoto profondo delle nostre esistenze e dei nostri cuori. E Facebook e tutti i social network, e messenger e le chat room, ostrentazione e rincorsa spasmodica di amici. Network, reti, e tutti come pesci dimenandosi alla ricerca di libertà e verità perdute.
Ma in fondo, in tutto questo gettar reti, riassettarle, c'è un unico desiderio, un grido come strozzato in gola da giornate di pesca quasi sempre grame. Sempre più soli con le nostre debolezze, con i nostri peccati, insopportabili alla società e a chi ci sta intorno. E nostro padre sempre lì accanto a noi, la nostra storia, il nostro passato, spesso un peso che ci distrugge.
E lo sguardo di Gesù su tutto questo. Sui nostri fallimenti. Sulle nostre sofferenze. Sul nostro cuore e sulle nostre mani che ancora stringono una rete, la nostra unica speranza di vita. Le Sue Parole, quelle che abbiamo aspettato da sempre. "Seguimi, ti farò pescatore di uomini". Come dire. "Ti conosco, non temere, sono qui per farti libero, per dare senso alla tua vita, per rimettere ordine, per farti essere ciò per cui ti ho creato. Ti amo, infinitamente".
Gesù passa nella nostra vita, dove oggi ci troviamo. E ci ama. Infinitamente. Esattamente dove siamo. Di un amore che ci trasforma, che ci fa capaci di amare, di perdere la vita per gli uomini, di gettare tutto di noi per "pescare" anche un solo uomo. Lui passa e riscatta la nostra esistenza, ci ama e ci fa uomini, veri. Ci ridona dignità, ci fa liberi. Ci fa felici. Ci colma di quello che abbiamo sempre desiderato, di ciò che, pur facendo di tutto, non abbiamo mai ottenuto.
Lui è l'atteso del nostro cuore, la barca, le reti, nostro padre, seppur importanti, non ci hanno niente altro che preparati all'incontro. Ogni vita è santa e meravigliosa, ma è data per preparare ogni uomo all'incontro con il Signore. Quando appare Lui non resta altro che seguirlo, che l'infinita gioia di seguirlo, subito, senza pensarci.
Sono state fin troppo lunghe le giornate, gli anni senza di Lui. Senza guardarsi indietro, senza ripensamentei, con una gioia infinita che ti accompagna in tutti i giorni a seguire, anche quelli più duri, vicino a Gerusalemme. Felici perchè amati, sempre, come Pietro nel fondo del rinnegamento. Nella Parola di Gesù gettare la vita. Lui ci ama e ci fa sentire amati, perdonati. Realmente, profondamente. Il Suo amore fa nuove tutte le cose. Anche le nostre vite e i nostri cuori. Anche oggi.
Gesù.
Forse non c'è molto da pensare, da scandagliare per cercare di capire come realmente sia andata. C'era Gesù. E questo basta. Lui passava quel giorno lungo il mare di Galilea. Lui vide quegli uomini, quei ragazzi. Lui li chiamò. La Sua voce, il Suo sguardo.
Per questo lasciarono tutto e lo seguirono. Perchè era Lui, il Signore Gesù. Solo Lui ha questo potere , solo nelle Sue parole c'è una forza così dirompente, capace di cambiare la vita in un istante. Solo Lui ama sino al più intimo d'ogni uomo. Solo Lui ha dato la vita per i Suoi carnefici. Solo nei Suoi occhi vi è la Misericordia infinita. L'amore senza condizioni. Gratuito. Solo Lui attende davvero il nostro cuore. Come il cuore di Andrea e dei suoi compagni.
Sono tantissime le reti con le quali ogni giorno cerchiamo di sfangarla. Le gettiamo a carpire un affetto, un po' di considerazione, a guadagnare un posto di lavoro e a difenderlo. Irretiamo e siamo presi nella rete. E reti di contatti, telefoni cellulari pieni di sms, brevi messaggi come reti gettate dal vuoto profondo delle nostre esistenze e dei nostri cuori. E Facebook e tutti i social network, e messenger e le chat room, ostrentazione e rincorsa spasmodica di amici. Network, reti, e tutti come pesci dimenandosi alla ricerca di libertà e verità perdute.
Ma in fondo, in tutto questo gettar reti, riassettarle, c'è un unico desiderio, un grido come strozzato in gola da giornate di pesca quasi sempre grame. Sempre più soli con le nostre debolezze, con i nostri peccati, insopportabili alla società e a chi ci sta intorno. E nostro padre sempre lì accanto a noi, la nostra storia, il nostro passato, spesso un peso che ci distrugge.
E lo sguardo di Gesù su tutto questo. Sui nostri fallimenti. Sulle nostre sofferenze. Sul nostro cuore e sulle nostre mani che ancora stringono una rete, la nostra unica speranza di vita. Le Sue Parole, quelle che abbiamo aspettato da sempre. "Seguimi, ti farò pescatore di uomini". Come dire. "Ti conosco, non temere, sono qui per farti libero, per dare senso alla tua vita, per rimettere ordine, per farti essere ciò per cui ti ho creato. Ti amo, infinitamente".
Gesù passa nella nostra vita, dove oggi ci troviamo. E ci ama. Infinitamente. Esattamente dove siamo. Di un amore che ci trasforma, che ci fa capaci di amare, di perdere la vita per gli uomini, di gettare tutto di noi per "pescare" anche un solo uomo. Lui passa e riscatta la nostra esistenza, ci ama e ci fa uomini, veri. Ci ridona dignità, ci fa liberi. Ci fa felici. Ci colma di quello che abbiamo sempre desiderato, di ciò che, pur facendo di tutto, non abbiamo mai ottenuto.
Lui è l'atteso del nostro cuore, la barca, le reti, nostro padre, seppur importanti, non ci hanno niente altro che preparati all'incontro. Ogni vita è santa e meravigliosa, ma è data per preparare ogni uomo all'incontro con il Signore. Quando appare Lui non resta altro che seguirlo, che l'infinita gioia di seguirlo, subito, senza pensarci.
Sono state fin troppo lunghe le giornate, gli anni senza di Lui. Senza guardarsi indietro, senza ripensamentei, con una gioia infinita che ti accompagna in tutti i giorni a seguire, anche quelli più duri, vicino a Gerusalemme. Felici perchè amati, sempre, come Pietro nel fondo del rinnegamento. Nella Parola di Gesù gettare la vita. Lui ci ama e ci fa sentire amati, perdonati. Realmente, profondamente. Il Suo amore fa nuove tutte le cose. Anche le nostre vite e i nostri cuori. Anche oggi.