DISCERNERE

Uno sguardo profetico sugli eventi

Maria e i Padri della Chiesa: La Verginità della Madre di Dio

L’arianesimo, l’eresia secondo la quale il Figlio di Dio è solo una creatura, eccelsa, ma pur sempre una creatura né divina né eterna, continuava a prendere piede. Persino la maggior parte dei Vescovi, che si riunivano in numerosi sinodi, sembrava propendere per questa eresia, che finiva per distruggere l’originalità e la verità del Cristianesimo.

Il coraggio della fedeltà

In mezzo a tanti sconvolgimenti, si staglia, nobile e lungimirante, la figura di Sant’Atanasio di Alessandria. Egli, benché lasciato solo da quasi tutti i suoi confratelli Vescovi, continuava a difendere con fermezza d’animo e chiarezza di idee la divinità del Logos, cioè della seconda persona della Santissima Trinità, e ad illustrare, con argomenti sempre più convincenti, la solidità di questo articolo basilare della nostra fede. Atanasio pagò la sua fedeltà con l’esilio, che gli fu imposto per ben cinque volte e si meritò il titolo di “pilastro della chiesa” e “padre dell’ortodossia”. La sua tenacità e il suo coraggio, alla fine, come sempre accade nella vita dei santi, ebbero la meglio e l’arianesimo fu definitivamente sconfitto. Non ci sorprende che anche questo Padre della Chiesa, venerato come uno dei dottori della Chiesa, cioè come un maestro eccelso in materia di fede, abbia coltivato ed approfondito una riflessione teologica sulla Madonna di notevole importanza. Non ci sorprende perché, quando è in gioco l’ortodossia della fede ed una sua esatta formulazione in concetti e parole, la “mariologia”, cioè la dottrina sulla Beata Vergine Maria, è il test più sicuro per distinguere la verità dall’errore.

Il test della fede

Chi custodisce la vera fede, ha anche un pensare corretto sulla Madonna, concorde con la Rivelazione cristiana. Al contrario, chi aderisce ad opinioni erronee su qualsiasi aspetto della nostra fede, prima o poi finisce per prendere anche delle “cantonate” sulla Madre di Dio. Atanasio l’aveva compreso molto bene. Nel difendere la divinità del Verbo di Dio, che si fece carne nel seno della Vergine, egli mette bene in evidenza l’intima relazione tra questi due eventi straordinari della salvezza. Chi nega l’uno, nega pure l’altro e smentisce così il Vangelo.

Chi, invece, crede nella Verginità di Maria, non può che riconoscere la divinità di suo Figlio. Ecco il ragionamento lucido e persuasivo di Atanasio d’Alessandria, contenuto in uno dei suoi capolavori, intitolato L’Incarnazione del Verbo: “Quando venne tra noi, si formò un corpo prendendolo dalla Vergine per offrire una prova non trascurabile della sua divinità. Doveva apparire evidente che colui il quale ha creato quel corpo è pure il creatore degli altri corpi. Infatti, vedendo un corpo nascere dalla sola Vergine, senza intervento d’uomo, chi non capirebbe che colui che appare in quel corpo è il creatore e il padrone degli altri corpi?”.

Atanasio, insomma, ci fornisce un metodo per conservare un’autentica fede nel Signore Gesù, nella sua divinità e nella sua opera di salvezza: non sminuire mai la dignità, la grandezza della Madonna e i suoi privilegi, tra cui la sua verginità.

Maria: madre e modello

L’insegnamento di Atanasio si rivela sempre attuale perché, talvolta, nella Chiesa rinascono gli errori antichi. Non molti anni fa, per esempio, negli anni ’70, e persino dopo, alcuni teologi, pensando di essere moderni, hanno rinnovato le antiche eresie e hanno negato la divinità di Cristo.

nevitabilmente, hanno dovuto pure rifiutare la verginità di Maria. Non solo Atanasio ci dice “chi è” Maria e in questo senso non si stanca di ricordarci che è la Vergine Madre di Dio incarnatosi. Egli ci mostra pure “che cosa fa” Maria per noi. Ella, come già Origene, illustre concittadino di Atanasio, aveva insegnato un secolo prima, ci offre un modello sicuro, permanente ed insuperabile nella vita cristiana.

Con un’affermazione lapidaria, che sintetizza tutto il suo pensiero su questo punto, Atanasio scrive: “La Scrittura che ci istruisce e la vita di Maria, la Madre di Dio, sono sufficienti come ideale di perfezione e norma di vita celeste”. È interessante l’accostamento suggerito da Atanasio: la Scrittura e Maria.

Non si tratta di una giustapposizione: la santità della Madonna è la Parola di Dio tradotta in vita per mostrare la bellezza dei traguardi spirituali che si possono raggiungere mettendola in pratica. Viene in mente un paragone, già adoperato da Francesco di Sales: c’è una bella differenza tra una partitura musicale e l’esecuzione della stessa! La Bibbia è come uno spartito musicale, ma la vita della Madonna è l’esecuzione perfetta ed impareggiabile del concerto!

Maria: madre e modello

Quando parla della Madonna, Atanasio, a volte, ricorre a delle fonti diverse dai Vangeli canonici, che tutti conosciamo. Egli utilizza pure i cosiddetti “Vangeli apocrifi”, alcuni dei quali, pur non essendo Parola ispirata dallo Spirito Santo, contengono dei brani aggraziati ed animati da un autentico spirito cristiano. In questo modo, Atanasio vuole soddisfare la sete di conoscenza che noi tutti abbiamo sui particolari della vita della Madonna, che i Vangeli canonici non ci hanno trasmesso.

Ebbene, proprio ricorrendo ad un vangelo apocrifo, Atanasio scrive: “Ella non mangiò per il piacere del corpo, ma unicamente secondo le necessità della natura. Essa sedeva sempre con il volto rivolto ad oriente, perché pregava in continuazione. Siccome gli angeli la visitarono diverse volte, poterono osservare il suo esemplare stile di vita e l’ammirarono. Il Signore, che ben conosce la creazione intera, non vide nulla di simile in Maria.

Perciò la scelse come Madre”. Il racconto di questi particolari della Vita della Madonna, che affiorano negli scritti di Sant’Atanasio, così come accade per le cosiddette “rivelazioni private” approvate dall’autorità ecclesiastica, non hanno un valore storico, nel senso che non vogliono e non possono dirci con sicurezza ciò che è avvenuto nella vita della Madonna.

I Vangeli canonici ci dicono ciò che è sufficiente ed essenziale. Questi testi, come quello di Atanasio, aumentano la nostra confidenza nella Madre di Dio e la nostra ammirazione per Lei, l’unica tra tutte le creature che Dio si è scelto come Madre. Ed Atanasio non smise mai di incoraggiare i suoi fedeli ad avere venerazione per la Madre di Dio. È stato lui il primo, di un’interminabile schiera di predicatori, a redigere un’omelia per la Madonna.

I fedeli egiziani ne hanno gelosamente copiato il testo, per secoli e secoli. E così ancora oggi possiamo leggere, nell’antichissima lingua copta, la prima omelia dedicata interamente e solamente alla Madonna. La compose Atanasio per tessere l’elogio di Maria e non possiamo che essere d’accordo con lui che scrisse: “In futuro, ti loderà per tutta l’eternità ogni generazione”.

Roberto SPATARO

Studium Theologicum Salesianum / Gerusalemme