di Marta Lago Né ansia di notorietà né allegria di facciata. Tante famiglie d'Europa si sono date appuntamento a Madrid con sofferenze delle quali hanno parlato i loro vescovi, come pure dell'amore autentico che le sostiene perché si fonda sull'amore stesso di Dio, che è famiglia trinitaria. È stata questa la chiave di lettura della grande celebrazione della Santa Famiglia. Il freddo intenso non è stato un ostacolo per le centinaia di migliaia di famiglie giunte nella centrale Plaza de Lima, dove ventisette anni fa il venerabile servo di Dio Giovanni Paolo II celebrò la messa per le famiglie. La sua frase "Il futuro dell'umanità passa per la famiglia cristiana" era visibile ovunque.
L'arcidiocesi di Madrid, con il significativo sostegno del cammino neocatecumenale, ha organizzato l'incontro iniziato con l'accoglienza da parte delle famiglie spagnole. Le prime ad essere salutate sono state quelle dell'Austria, con i vescovi Küng e Fischer; poi del Regno Unito, d'Irlanda; quindi quelle del Portogallo, con il vescovo Clemente di Oporto. Molti bambini hanno intonato canti natalizi ai piedi dell'altare, accanto alla Croce e all'icona mariana della Giornata mondiale della gioventù. Il calore della festa cresceva in attesa delle parole di Benedetto XVI. Numerose le manifestazioni di affetto per le famiglie provenienti dalla Scandinavia, dall'Olanda - con il vicepresidente del suo episcopato, monsignor Wiertz - e del Belgio. Tre presuli dalla Francia hanno accompagnato le famiglie francesi: Cattenoz, Aillet e il cardinale Barbarin, parlando ai presenti, ha riconosciuto quanto si mescolino "l'amore e la sofferenza nella nostre vite umane dove tutto è così fragile". Ha poi chiesto una preghiera corale affinché tutta l'Europa "protegga nelle sue leggi" la famiglia, poiché "tutti meritano più amore di quello che il mondo può dare loro".
I vescovi hanno parlato in collegamento radio-televisivo e internet. Numerose famiglie sono giunte anche dalla Croazia, Slovenia, Serbia, Estonia, Lettonia, Lituania, Bielorussia e Ucraina, e dalla Polonia, insieme al cardinale Rylko, presidente del Pontificio Consiglio per i Laici. "Vale la pena - ha detto - testimoniare all'Europa che è possibile che marito e moglie si amino superando tutte le difficoltà". Il presidente dell'episcopato polacco, monsignor Michalik, si è commosso perché, in un mondo attanagliato da una profonda crisi morale, "si vede che la famiglia cristiana continua a essere realizzabile".
Alla festa erano presenti anche famiglie provenienti dalla Repubblica Ceca, da quella Slovacca, dall'Albania, da Malta e dall'Ungheria; le famiglie tedesche erano acompagnate dal cardinale Cordes - presidente del Pontificio Consiglio Cor Unum - e dal cardinale arcivescovo di Berlino Sterzinsky, che ha ammonito contro la mancanza di spazio vitale - fenomeno in temuta crescita in tutto il continente - per la famiglia. "Come vescovo, esigo che lo Stato e la società accrescano le condizioni necessarie affinché le famiglie possano adempiere ai loro doveri"; "ma non vogliamo solamente esigere, anche agire. Per questo - ha aggiunto - vi faccio un appello, coniugi cristiani: mantenetevi fedeli alle vostre promesse e confidate nella forza che Cristo vi ha donato con il sacramento del matrimonio, specialmente nei momenti di crisi"; "perdonatevi in ogni momento"; "proteggete le vite che Dio vi ha affidato"; "siate grati per essere stati chiamati a una dignità tanto grande".
Mentre i bambini tedeschi hanno coinvolto migliaia di persone a cantare "Notte di Pace", è stato accolto l'ingresso dei cardinali, arcivescovi e vescovi. Fra di essi i cardinali Rouco, Sistach, García Gasco e Amigo, oltre quaranta presuli della Conferenza episcopale spagnola e al nunzio apostolico monsignor Frattini.
Circa tredicimila famiglie italiane hanno ricevuto il benvenuto insieme al cardinale vicario del Papa per la diocesi di Roma Vallini. Un forte applauso ha accolto le sue prime parole: "Ho il grande onore di portarvi il saluto e la benedizione del Papa, che mi ha incaricato di comunicarvi la sua soddisfazione e la sua gioia per l'incontro europeo a Madrid nel giorno della Santa Famiglia di Nazaret. Il Santo Padre è spiritualmente in mezzo a noi e ci benedice". "Testimonianza, annuncio e gratitudine", sono state le proposte del porporato italiano nel suo saluto. Gratitudine per il dono della fede, che permette di capire il significato della vita e dell'amore; gratitudine per il dono della famiglia, culla della vita e dell'amore. "Dobbiamo testimoniare l'amore fedele fra marito e moglie, e dei genitori verso i figli", "ma siamo chiamati soprattutto a testimoniare quell'amore difficile che si chiama perdono". Il cardinale Vallini ha sottolineato il "valore pubblico" del matrimonio e della famiglia: "Vogliamo riaffermarlo con rispetto, ma con chiarezza e decisione". Ha poi chiesto l'impegno di "annunciare la bellezza della fede e della famiglia cristiana" "dinanzi a tanti presunti modelli di vita familiare; dinanzi alla crisi delle famiglie; dinanzi alla paura dei giovani per l'amore stabile". "Vogliamo annunciare - ha aggiunto - l'amore di Cristo che non ci abbandona mai" e che "la famiglia è possibile ed è il cammino della felicità umana".
Il presidente del Pontificio Consiglio per la Famiglia, il cardinale Antonelli ha detto: "Quando la moltitudine si fa una nell'amore si manifesta sulla terra il regno di Dio, un riflesso della trinità divina, della sua vita e della sua bellezza"; mistero di comunione che "si realizza nella Chiesa e in ogni vera famiglia"; "voi lo testimoniate".
Verso mezzogiorno le famiglie d'Europa hanno risposto all'accoglienza ricevuta dando il benvenuto alle famiglie spagnole, con un applauso che si è moltiplicato durante il collegamento televisivo con Benedetto XVI.
Nell'Eucaristia, il cardinale Rouco ha invitato le famiglie di Spagna e d'Europa alla scuola di Nazaret, indispensabile per le sfide, con copertura legale, delle rotture - assimilabili al ripudio - e del supposto diritto all'aborto. Tuttavia s'intravede "la speranza cristiana". "Con il "sì" gioioso del vostro matrimonio e della vostra famiglia" - ha affermato l'arcivescovo di Madrid - "state aprendo nuovamente il cammino per il vero avvenire dell'Europa del presente e del futuro. L'Europa, senza di voi, care famiglie cristiane, rimarrebbe praticamente senza figli o, il che è lo stesso, senza il futuro della vita".
Alle centinaia di bandiere della Spagna e di tutta Europa, si sono mescolati grandi palloni azzurri con il simbolo di due testate giornalistiche: "La Razón" e "L'Osservatore Romano", che, in allegato al quotidiano spagnolo - e con una tiratura congiunta di 250.000 copie -, è stato distribuito ai partecipanti.
(©L'Osservatore Romano - 28-29 dicembre 2009)