sul New York Times che quattro anni
fa il cardinale Christoph Schönborn,
arcivescovo di Vienna e principe
della chiesa cattolica, scagliò una
dura critica all’evoluzionismo darwiniano
dall’interno del vertice dell’alto
clero internazionale, aprendo anche
alla teoria del “disegno intelligente”.
“L’evoluzione nel senso di una
ascendenza comune può essere vera,
ma l’evoluzione nel senso neodarwiniano,
come processo non pianificato,
non guidato, di variazione a caso e selezione
naturale, non lo è”, scrisse
Schönborn.
Pochi mesi dopo il cardinale pubblica
un secondo saggio in inglese dal
titolo “I disegni della scienza” sulla
rivista cattolica americana First
Things. Nel suo intervento, Schönborn
spiegava che la ragione umana è
qualcosa di più di una conoscenza
scientifica di tipo positivistico. “La
teoria moderna dell’evoluzione deve
essere liberata dai suoi ceppi ideologici.
Per far questo, dobbiamo consentire
l’esercizio del criticismo contro
gli aspetti riduzionisti del darwinismo”.
A esprimere dubbi profondi
sull’evoluzionismo darwiniano era
stato in verità anche Giovanni Paolo
II, che i partigiani del neodarwinismo
considerano un “Papa evoluzionista”
a differenza del suo successore. In un
messaggio all’Accademia delle scienze
dell’ottobre 1996, Karol Wojtyla
aveva infatti dichiarato incompatibili
con la dignità dell’uomo le teorie dell’evoluzione
che “considerano lo spirito
come emergente dalle forze della
materia viva o come un semplice epifenomeno
di questa materia. Esse sono
inoltre incapaci di fondare la dignità
della persona”. Benedetto XVI
è un noto sostenitore dell’interpretazione
critica dell’ideologia darwiniana
e del falso clivage creazione/evoluzione.
In una lezione del 1969 dal titolo
“Fede nella creazione e teoria dell’evoluzione”,
l’allora teologo Joseph
Ratzinger scriveva che “l’istante dell’umanazione
(l’emergere dell’essere
umano, ndr) non può essere fissato
dalla paleontologia: l’umanazione è
l’insorgenza dello spirito, che non si
può dissotterrare con la vanga”. Anche
il paleontologo “ufficiale” del Vaticano,
Fiorenzo Facchini, ha scritto
che “l’armonia dell’universo considerato
nel suo insieme e nel percorso
realizzato dall’evoluzione cosmica e
biologica rimanda a una causalità superiore,
almeno per quanto si riferisce
alle leggi che lo regolano. E’ ragionevole
pensarlo”. Sempre Facchini
ha spiegato che “Darwin vede solo
una parte della verità, quella riguardante
i meccanismi biologici. Ci sono
invece fondamentali domande di significato,
circa la natura dell’uomo,
cui si può rispondere solo ponendosi
su un piano differente, di carattere filosofico
e religioso”. Il 18 aprile 2006
Papa Ratzinger spiegava in una lezione
che “la nostra scienza, che rende
finalmente possibile lavorare con le
energie della natura, suppone la
struttura affidabile, intelligente della
materia, il ‘disegno’ della creazione”.
Poteva essere più chiaro di così? (gm)
Il Foglio 4 dicembre 2009