DISCERNERE

Uno sguardo profetico sugli eventi

E poi lo chiamano «libero pensiero»!

martedì 5 gennaio 2010

Accostando a volte per curiosità, a volte per un desiderio di confronto, le tesi di alcuni «Maîtres à penser» che si proclamano atei, agnostici o non credenti (a seconda del loro gusto) mi imbatto spesso in affermazioni gratuite, poco rispettose dei fatti e della verità, cariche di una presunzione che a volte fa il paio con l’ignoranza.
Ho letto, in un articolo di Odifreddi su Repubblica del 5 gennaio 2010 questo curioso inciso a proposito di Galileo: «non essendo un appassionato lettore della Bibbia, credeva che essa fosse degna di considerazione e di rispetto, e non gli passò per la mente di decostruirla o di ridicolizzarla…». Ecco, forse per la sua ingenuità Galileo ha potuto prendere in considerazione la Bibbia come qualcosa di serio, da non «ridicolizzare»! Oh, Piergiorgio, donaci i tuoi lumi per non essere ingannati come tutti coloro che ancora credono che la Bibbia sia qualcosa di serio!
E donaci quel savoir-faire che i siti che si definiscono del «libero pensiero» profondono a piene mani. Peccato però che di «pensiero» il più delle volte non si tratti. Quanto poi a libero!
Qui sotto una piccolissima antologia di quello che si trova in rete, su siti che hanno anche Odifreddi come Presidente onorario.

P.S.: ah, dimenticavo! Questi sono i valori che alcuni di loro affermano: «l’eudemonismo; la razionalità; il laicismo; il rispetto dei diritti umani; la democrazia; il pluralismo; l’uguaglianza; la valorizzazione delle individualità; le libertà di coscienza, di espressione e di ricerca; il principio di pari opportunità nelle istituzioni per tutti i cittadini, senza distinzioni basate sul sesso, sull’identità di genere, sull’orientamento sessuale, sulle concezioni filosofiche o religiose, sulle opinioni politiche, sulle condizioni personali e sociali».

Piccola antologia del «libero pensiero» in rete:

L’atrio dei gentili


Queste sono alcune (tra le tante) affermazioni che si trovano in rete, a mo’ di esempio, a proposito di «un’improvvisa (e comunque molto parziale) apertura ad atei e agnostici da parte di Benedetto XVI, che ha parlato della necessità di un “atrio dei gentili”», riportate così come si trovano scritte (errori compresi):

1. «Secondo me l’autore dell’articolo [Vittorio Possenti] non ha ben chiari alcuni concetti e si “nasconde” dietro a paroloni inutili e comprensibili soltanto da lui! Domande quali “possiamo produrre l’uomo con le biotecnologie? fare l’uomo così come ve ne è bisogno, produrlo come serve, applicando una sorta di fondamentalismo del mercato e dell’utile alla antropogenesi?” chi me la spiega questa? ma soprattutto, se ne ho ben capito il significato, a chi cacchio interessa la risposta a questa domanda???»
2. «Direi, quindi, che è il credente in Dio, cioè una mente distorta dalla realtà, che può prospettare ed accettare se la gerarchia lo vuole, qualsiasi cosa anche contraria all’uomo fregandosene di cogliere nell’altro “un fratello in umanità” e la Storia lo dimostra appieno, ma mai può prospettare di costruire qualcosa per l’uomo nella sua reale umanità».
3. «L’irreligione procede alla grande nonostante i tentativi di restauro in facciata, del resto l’irreligioso certe domande non se le pone neppure.
4. «Sono bravi, i credenti, a suddividere il ghetto in cui hanno rinchiuso i non-credenti in mille spazietti differenziati.
Già VI hanno fregato con il giochetto di ateo-agnostico (scommetto che tutti pensate siano due cose completamente diverse, vero?) ora ci vengono ad insegnare la differenza (RADICALE, badate bene) fra ateo e irreligioso.
Sono tutte scemenze. Chi non crede, non crede. Poi ha una sua filosofia che può essere personalissima; ma, chiamatelo come volete: ateo, agnostico, miscredente, irreligioso, ignostico… è uno che vive come se dio non ci fosse.
E tu, lettore? Scommetto che nei confronti di Dio sai benissimo definirti: ateo, agnostico o irreligioso! Una sola delle tre, bada bene che sono MOLTO diverse (ironico)
Ma nei confronti di babbo natale, della fatina dei confetti, della teiera di russell e degli gnomi? Cosa sei? Ateo, agnostico o irreligioso?»


I cristiani crocifissi in Sudan

Queste altre osservazioni sono il commento alla notizia, del 16 ottobre 2009: «Mons. Hiiboro Kussala, vescovo della diocesi sudanese di Tombura Yambio, intervistato da Radio Vaticana ha dichiarato: “il 13 agosto scorso, i ribelli sono entrati nella chiesa della mia parrocchia ed hanno preso tante persone in ostaggio. Mentre fuggivano nella foresta, ne hanno uccise sette: li hanno crocifissi agli alberi. Si verificano tanti drammi come questo. Alcuni di loro sono stati istruiti da al Qaeda in Afghanistan: sono contro la Chiesa. Il progetto è intimidire i cristiani”»
1. «Se avessero le palle questi ribelli, dovrebbero farlo in Vaticano quello che hanno fatto laggiù, se la prendono sempre coi più deboli, mai una volta a chi penso io». «“crocifissi sette cristiani”??? ERA ANCHE ORA!!!!»
2. «caro cesare te la do per buona, ma devi anche ammettere che su 10.000.000.000 di pazzi criminali, 9.999.999.997 sono religiosi e i restanti sono atei.
Esagero? Non ricordo pero’ l’ultima volta che degli aerei son stati dirottati da un gruppo di atei “laicisti” pronti a schiantarsi (causa bieco illuminismo) contro dei grattacieli. Vedi tu se cio’ che dico ha senso oppure no.
E’ vero comunque come dicevi tu, che ci sarebbe davvero mooooolto da aggiungere su cio’ che fanno i veri atei, e cio’ che arrivano a fare i veri credenti. Forse pero’ Persone come Richard Dawkins o Sam Harris sono totalmente in favore dell’infibulazione o della lapidazione delle lesbiche o l’impiccagione degli omosessuali… a no.. mi pare che son sempre i religiosi (ma come dirai tu convenientemente… non sono religiosi, no! sono criminali che dirottano la religione)
La furbizia… la si porta sempre al proprio mulino…»
3. «Veramente, al leggere l’ultimissima, stavano fuggendo. Non che ci sia nulla di male, anch’io sarei fuggito. Ma, per favore, parliamo di “vittime”, non di “eroi”. Le parole hanno un senso ed è bene che lo conservino».

N.B.: beh, dalla notizia non si deduce se fuggivano i cristiani o gli altri, ma, fa lo stesso, i cristiani sono comunque «fuggiti»

«Quos Deus vult perdere dementat»: sembra l’unica possibile conclusione!

Autore: Mangiarotti, Don Gabriele
Fonte: CulturaCattolica.it