Alessandro Gnocchi
Il Giornale 4 febbraio 2015
DISCERNERE
Uno sguardo profetico sugli eventi
di Marcello Veneziani
Tratto da Il Giornale del 26 ottobre 2010
Abbiamo smesso di sognare, dice la gente. Non siamo in grado di accettare la realtà, dice la stessa gente. Due cose opposte, dice la gente, qual è vera tra le due? Ambedue. Come succede ai bambini, abbiamo scambiato il giorno con la notte. Provo su strada la filosofia, la porto in mezzo alla gente. So che sui giornali non si usa, ma io ci provo. Trovo conferma dei due modi di dire. La gente ha paura della vita, ha paura della realtà. Ha paura della violenza, ha paura dello straniero, ha paura delle malattie, ha paure dell’inquinamento, ha paura delle discariche e delle antenne. E ha paura di far figli, di uscire la sera tardi, di perdere il tenore di vita, ha paura del futuro ma anche del passato. E allora si rende schiava delle illusioni, che cerca in video, in fumo, nelle trasgressioni, in vacanza, nei carrelli della spesa. Non è una novità aggrapparsi alle illusioni, cambiano gli oggetti ma non i soggetti. In passato, un passato anche recente, le illusioni furono le utopie rivoluzionarie, le ideologie che promettevano paradisi in terra e società perfette. Le illusioni degli uni erano le paure degli altri, il terrorismo, la violenza, gli anni di piombo. C’era chi bruciava nel fuoco i sogni dopo aver incendiato la realtà e chi faceva il contrario. Ma i disagi, la violenza, le paure del presente sono passate dalla sfera pubblica e storica alla sfera intima e privata, ma rivelano la stessa cosa: abbiamo scambiato il sogno con la veglia. Quando dovremmo vivere alla luce del sole la realtà quotidiana, fare i conti con ciò che siamo davvero, con il mondo concreto che ci circonda, con la nostra vita, i suoi limiti e le sue imperfezioni, ci rifugiamo nei desideri, inseguiamo chimere, viviamo di universi fittizi, mondi perfetti, società inesistenti, fughe nella realtà virtuale; incapaci di vivere, ci abbandoniamo ai sogni, compreso il sogno della merce. E quando invece dovremmo sognare, lasciare il campo alla libera immaginazione, all'incanto o all'irruzione del mito, allora ci barrichiamo nelle ferree leggi della ragione, nella contabilità, nella tecnica e nei bisogni materiali. Così l'amore è ridotto all'atto sessuale, la religione è ridotta a proiezione nei cieli dei nostri bisogni e delle nostre paure, l'arte è ridotta alle condizioni economiche e materiali, le idee ai rapporti di produzione, la cultura all'egemonia. In più ci snaturiamo quando dovremmo vivere la natura e ci aggrappiamo alla natura quando dovremmo liberare i sogni soprannaturali. Funzionano a pieno regime le fabbriche dei sogni, dalla fiction all'astrologia: si veda a tal proposito il saggio di Theodor Adorno, Stelle su misura, ristampato in questi giorni da Einaudi (pp. 134, E11. 50) in cui il filosofo di Francoforte analizza questo trasloco nella veglia delle allucinazioni oniriche e delle psicosi notturne.
Questa inversione tra il giorno e la notte, tra il sogno e la veglia, trovò nel '68 una formula di successo: l'immaginazione al potere. Il risultato fu rovesciare l'uomo, farlo camminare con la testa e pensare con i piedi, ribaltando così il rapporto con il cielo e con la terra. Se ci fate caso, i malesseri del presente - come i dolorosi furori del passato - hanno quella stessa matrice: sogniamo quando dovremmo vivere, viviamo quando dovremmo sognare. Dormienti di giorno, insonni di notte, apriamo gli occhi quando è buio, gli chiudiamo quando c'è il sole. Pesanti nella leggerezza e leggeri nella gravità.
Passo dalla realtà alla letteratura, senza citarvi testi di filosofia o romanzi dove sarebbe facile pescare quel che dico; ve ne cito solo due agli antipodi. Uno è di un ex presidente della repubblica, Carlo Azeglio Ciampi, Non è questa l'Italia che sognavo, un diario delle illusioni perdute nella repubblica italiana, il bilancio di una delusione. L'altro, all'opposto, è di un medico dell'anima, Ethan Watters, e si intitola: Pazzi come noi. Depressione, stress, anoressia: malattie occidentali da esportazione (B. Mondadori, pp. 204, E. 22). Watters racconta che succede quando si perdono i sogni di notte e la realtà di giorno. Non dice così, non voglio affibbiargli un mio pensiero; ma quella mi pare la chiave più giusta per spiegare la malattia occidentale che egli descrive. Vogliamo pestare il cielo con i piedi e camminare con la testa. Così i nostri dei sono pedestri, all'altezza delle nostre scarpe, e la nostra vita terrena si perde nel cervello, in quella tirannia dell'immaginazione sulla realtà, del cervello sulla vita concreta che Paul Celàn, prima di suicidarsi chiamava psicocrazia. Gli dei caduti in terra si chiamano malattie. L'immaginazione al potere ci ha resi schiavi, non liberi; alienati, non autentici. Viviamo bene solo in stato di sospensione e di incoscienza, da automi e fruitori dell'attimo. Quando viviamo male, i sogni si fanno incubi e la realtà maledizione. Così la vita diventa una confortevole patologia.
La terapia è semplice a dirsi, difficile a realizzarsi: restituire i sogni alla notte e la veglia al giorno, ridare il cielo agli dei e la terra agli uomini, ripristinare il duplice bisogno di sogni e di realtà che ci rende uomini, collocandoli però nel loro giusto tempo e al loro giusto posto. Facile a declamarla, provate sul serio a realizzarla. E' quasi impossibile, ma a quel quasi conviene dedicare la vita.
Francesca Pannuti denuncia le minacce al diritto alla vita
di Antonio Gaspari
ROMA, giovedì, 23 settembre 2010 (ZENIT.org).- Fenomeni come l’adorazione di Gaia, il culto dell’albero, il seppellimento e la tomba per il gatto, fanno pensare che nel mondo di oggi si stia tornando a una spiritualità panteista.
Ed è proprio per denunciare l’espansione e l’influenza di una cultura che ripropone l’adorazione di flora, fauna e idoli, che Francesca Pannuti ha scritto e pubblicato il libro “Panteismo: minaccia o prospettiva?” (IF Press, Morolo 2010).
Incuriositi da un tema di così grande attualità, ZENIT ha intervistato la Pannuti.
Lei sostiene nel libro che le ideologie ecocentriste e biocentriste stanno diventando una minaccia per il rispetto dei diritti umani. Perché?
Pannuti: Il “nuovo terrorismo”, messo in atto da varie associazioni ambientaliste, sostenute nella propaganda da Organizzazioni internazionali non governative in collaborazione con l’Onu, mira a inculcare, mediante la diffusione di dati spesso manipolati, falsificati, il convincimento che il rispetto della natura debba consistere nella “difesa” dell’ecosistema planetario dall’aggressione perpetrata dall’uomo su di esso con le sue tecnologie inquinanti, con un eccessivo sviluppo della popolazione causa della progressiva ed inesorabile, a detta loro, diminuzione delle risorse disponibili. Il rimedio a questo presunto disastro ambientale viene visto nel controllo delle nascite che deve essere realizzato con ogni mezzo, dalla contraccezione all’aborto: in Brasile, secondi i dati pubblicati dal governo nel 1999 e riportati nel bellissimo libro di M. Schooyans,Conversazioni su gli idoli della modernità, il 43% delle donne che fa uso di metodi di controllo delle nascite è stato sottoposto a sterilizzazione. «I medici - aggiunge l’autore - praticano sterilizzazioni e castrazioni, mutilando in modo definitivo uomini e soprattutto donne povere e innocenti che non sanno che cosa stia loro accadendo». Il risultato: «la popolazione mondiale è distribuita su più di 200 paesi. In un buon terzo di questi paesi, l’indice di fecondità è pari o inferiore a 2,1, che è il valore minimo affinché una popolazione si rinnovi. Inoltre, questo indice è in diminuzione ovunque […] una tale situazione mette in pericolo il futuro dell’umanità».
Cosa c’è di pericoloso in una visione panteistica che sembra essere una delle caratteristiche di una società secolarizzata?
Pannuti: Aborto e contraccezione, in tale contesto, vengono propagandate come diritti delle donne, per il fatto che si è persa la consapevolezza della natura, come realtà creata per amore e secondo verità. Nel panteismo, che vorrebbe far coincidere il mondo con Dio, neutralizzandone la trascendenza e la personalità, l’uomo, non più creato ad immagine di un Dio dotato di intelligenza e volontà, si trova al centro di un mondo divinizzato e non manca di farsi così padrone dell’universo e della vita stessa, in quanto si identifica con un “dio” immanente. Scompare così il riferimento ad un diritto naturale non determinato da noi e ad esso si sostituiscono “nuovi diritti”. «Istituita da qualche anno ― ci informa Schooyans ―, la Corte penale internazionale ha la competenza di giudicare le nazioni, gli organismi e le persone che rifiuteranno di riconoscere questi “nuovi diritti” inventati o da inventare. La Chiesa cattolica è uno dei possibili bersagli di questa Corte internazionale. Già qualche anno fa si diceva che papa Giovanni Paolo II avrebbe potuto essere convocato davanti al Tribunale internazionale per essersi opposto a un “nuovo diritto”, quello della donna all’aborto. […]. Si tratterà di un indottrinamento ideologico su larga scala, al punto che colui che non sottoscriverà una tale ideologia sarà penalizzato dalla Corte internazionale». Le organizzazioni internazionali, intrise di ideologia New Age, panteista, sono attivissime nel diffondere un’impostazione anticristiana, basata su una eco-teologia che idolatra la Madre Terra. L’obbiettivo è quello di imporre agli Stati una politica centralizzata, mediante il progressivo svuotamento del potere nazionale, la quale si fondi su diritti realizzati “a tavolino”, “prodotti” per consenso. Tra questi, la scelta del sesso.
Perché questo libro e quali sono le idee che lei vuole comunicare ai lettori?
Pannuti: In ossequio alle parole di Benedetto XVI che ha denunciato questo pericolo, mi è parso importante far conoscere il panteismo nelle sue varie forme, perché sono persuasa che per evitare tali mali gravissimi, occorra essere più consapevoli delle loro radici, per combatterli sul nascere, nel nostro cuore. Ho così tentato di smascherarne il fondo satanico di superbia, che genera un’ideologia di puro potere. La conservazione del potere e della ricchezza sono, infatti, alla radice del “nuovo terrorismo”: «Se i poveri trasmettono la vita, ― commenta Schooyans ― le ricchezze del mondo, si dice, si frantumeranno in parti sempre più minute e questo fenomeno provocherà una povertà generalizzata, quindi bisogna contenere la loro crescita demografica. E’ questo il punto cruciale dell’ideologia malthusiana […] (che) misconosce l’importanza del capitale umano, ovvero il fatto che l’uomo è capace di creare delle ricchezze. Smentita fin dalle sue origini, questa ideologia è continuamente riproposta. L’India, che verso il 1960 contava 250 milioni di abitanti, la cui maggioranza soffriva la fame, oggi alimenta un miliardo di persone ed esporta cereali». Insomma, l’uomo, laddove tende ad “addomesticare” Dio a se stesso, finisce per combattere gli altri per poi autodistruggersi.
Quali, secondo lei, le cause che stanno portando molte persone a idolatrare flora e fauna?
Pannuti: L’apostasia silenziosa dal cristianesimo, dovuta spesso al misconoscimento delle ricchezze inestimabili insite in esso, ha portato ad un nuovo paganesimo, che, incapace di considerare il valore dell’Amore di un Dio creatore e salvatore, spinge l’uomo ad appoggiarsi a ciò che è inferiore a lui per trarre da esso potere e sicurezza.
Nei tempi antichi gli ebrei e i cristiani sconfessarono le religioni panteistiche. Come e quanto riusciranno a farlo anche nei tempi moderni?
Pannuti: Credo sia da prendere molto sul serio la “prognosi” delle malattie del tempo attuale fatta da R. Benson nel suo Il padrone del mondo. Poiché dietro al panteismo c’è il demonio che istiga l’uomo a farsi “dio”, come insinua Benson, esso può essere sconfessato solo attraverso la coraggiosa testimonianza dell’Unico che non potrà mai essere accettato da nessuna religione panteista, in quanto ne rappresenta la radicale smentita: l’Uomo-Dio, Cristo. Ciò si potrà realizzare nel riconoscimento della Creazione come atto di Amore di un Dio personale, il quale manda il Figlio per salvare le sue creature che lo hanno tradito. Questo avverrà allorché entrambi, giudei e cristiani, rifiuteranno l’idolatria moderna nella riaffermazione della loro vera identità, di popolo eletto chiamato a dar alla luce e a riconoscere il Messia e di nuovo Israele chiamato a raccogliere tutti i popoli, non in una nuova religione umanitaria, obbiettivo del panteismo, bensì nella fedeltà all’Unico che può definitivamente sconfiggere ogni ideologia disumana, il Cristo.