DISCERNERE

Uno sguardo profetico sugli eventi

Esalen, il laboratorio del New Age

Imboccando la litoranea a nord della città di San Francisco si penetra in regioni sempre più selvagge, fino a Big Sur, terra di rocce, oceano e nebbie veloci. Dopo due ore di macchina si imbocca una stradina che porta a quello che sembra, a prima vista, un villaggio turistico. Lì vi si trovano una biblioteca; sale riunioni; “nidi” costruiti con rami intrecciati per meditare nella natura; bagni termali e giardini disseminati da strani idoli dipinti di blu. In apparenza, un centro New Age come molti altri dove si può praticare yoga o coltivare lattuga e pomodori invocando gli spiriti elementali. Ma questo luogo non è come gli altri, è Esalen, un incubatore culturale, un think-tank, una fondazione con studiosi residenti, uno dei luoghi dove gli spiritualismi più annosi e le ideologie più nuove sono state recepite e riformulate nel codice del New Age. Qui si sono tramate connessioni fra individui e accademie per elaborare concetti di trasformazione e rivoluzione senza i quali la storia culturale dell’ultimo scorcio del Novecento può essere difficilmente compresa. Esalen «centro educativo specializzato nell’esplorare e realizzare il potenziale umano mediante l’esperienza, l’educazione e la ricerca» (così recita la brochure ufficiale) fu fondato nel 1962 da due psicologi formatisi a Stanford, Dick Price e Michael Murphy. Quest’ultimo, in particolare, perse la fede cristiana leggendo Darwin per convertirsi al panteismo insegnato dal guru Sri Aurobindo. Decise così di fondare un’accademia di nuova concezione su un terreno di sua proprietà dove sgorgano fonti termali, Esalen di Big Sur, appunto. Poi cominciò ad invitare intellettuali a tenere conferenze. Il luogo era già conosciuto perché frequentato da un gruppo di attivisti omosessuali che si raccoglievano attorno allo scrittore Henry Miller. Ai suoi primordi, il centro fu benedetto da Aldous Huxley, interessato allo sviluppo individuale di capacità naturali, che lui chiamava “potenzialità umane”. Per decenni, fra gli sbuffi di nebbia di Big Sur, hanno continuato a darsi appuntamento filosofi e psichiatri, intellettuali e guru, tutti uniti dall’interesse per lo studio di modelli di trasformazione della società non religiosi, non violenti e non politici. Qui, chini sui tavoli delle terrazze con vista sul Pacifico o a mollo nei bagni termali, scrittori influenti hanno ideato centinaia di opere dedicate alle nascoste potenzialità della mente umana: Fritz Perls, Abraham Maslow, Stan Grof, Gregory Bateson… per dirne alcuni. Nei quasi cinquant’anni della sua storia, con migliaia di seminari e studi residenziali, Esalen ha arricchito il Movimento del Potenziale Umano, favorendo l’incrocio fra scienze e pseudoscienze, psicologie transpersonali e neopaganesimi. Sull’intricata storia di quest’istituzione, crocevia di pazzi e lucidi pensatori, che ha patito scissioni e conquistato trionfi, si può leggere Esalen. America the Religion of No Religion (San Francisco Chronicle €16,06 – pp. 576). Lo ha scritto un apologeta del centro oltre che un collaboratore assiduo, Jeffrey Kripal, esperto di riletture controculturali delle antic, e tradizioni religiose (gnosticismo, induismo, tantrismo). Il libro contiene una miniera d’informazioni per lo studio del New Age (va detto che Kripal contesta l’associazione di Esalen al New Age come superficiale e imprecisa) e fa capire come il neospiritualismo immagina la società post-cristiana. A tal proposito, è assai significativa l’immagine che l’autore ha inserito all’inizio del libro. Si tratta del pannello centrale del Trittico del Giardino delle Delizie di Hieronymus Bosch, dove si allude – apprendo dagli studiosi del pittore – alla trasformazione dell’umanità attraverso i sensi, l’estasi carnale, i paradisi artificiali. Sono i progetti messianici dell’alchimia. In verità, il dipinto di Bosch è disseminato di dettagli e inquietanti avvisi: Hic Sunt Leones. Ma Kripal sembra scorgervi soltanto il paradiso in terra.


“Avvenire”, 16 dicembre 2009