DISCERNERE

Uno sguardo profetico sugli eventi

A GIULIANO FERRARA UN SALUTO DA PAGINA 31

Caro direttore, mi ha colpito vedere stamattina (21 gennaio) sulla prima pagina del Foglio il titolo di maggior risalto («II diavolo a pagina 11») prendere di mira Avvenire. Ferrara sembra non aver digerito la sua scelta di pubblicare a pagina 11 dell`edizione del giorno precedente un commento peraltro drasticamente avverso - alla candidatura di Emma Boriino alla presidenza della Regione Lazio. Ci dev`essere dell`altro, perché a me lettore normale e abbastanza attento quella scelta non aveva provocato alcun turbamento, anche perché l`argomentata linea critica di Avvenire nei riguardi dell`esponente radicale (e dell`acquiescenza del Pd nei suoi confronti) mi è apparsa in queste settimane assolutamente lineare e ferma. Mi ha viceversa sconcertato la scelta di Giuliano Ferrara di attaccare con tanta foga l`unico giornale che ha sempre tenuto la barra diritta sui temi della bioetica e della famiglia, difendendo i valori dell`antropologia cristiana. Spero che quella di Ferrara sia solo cecità transitoria: mi spiacerebbe che un incaponimento immotivato finisse per togliere intelligenza e acume alla sua lucida faziosità.

(Sergio Seri)

Che cosa Avvenire pubblica, e dove, e G. come, lo decide il direttore di Avvenire, caro Seri. Liberi tutti di giudicare, naturalmente anche i direttori di altri giornali. Persino quelli che «non s`impicciano più di tanto» - come dice di sé Giuliano Ferrara - ma poi lo fanno. E, ieri, il direttore del Foglio non s`è tenuto. Forse perché sa che noi di Avvenire lo stimiamo assai, e siamo convinti (e abbiamo anche scritto) che l`Elefantino straripa - quando straripa - solo per generosità, mai per secondi e cattivi fini. Ferrara nell`amicizia come nell`inimicizia sa infatti essere smisurato. E la dichiarata, totale, inimicizia per Emma Boriino e per i laziali di lei "amichi" lo sta portando a vedere connivenze e timidezze anche dove non ci sono state, non ci sonò, né possono esserci. Che cosa è che ha, dunque, impressionato Ferrara? Che un intervento sulla candidatura Boriino a firma di Domenico Delle Foglie - portavoce di Scienza&Vita, direttore di Piuvoce.net e collaboratore nostro e di altri quotidiani - sia uscito in pagina politica, e non in prima pagina; dove altre, a mio giudizio, erano e sono le urgenze del momento. Saremmo per questo - noi di Avvenire e, per sovrappiù, la Chiesa italiana tutta incerti e poco determinati nel valutare e dire. Ripeto: ognuno giudica, ma chi ci legge sa. Io, per quel che mi riguarda, sul contenuto della battaglia "fogliante" contro il senso politico e ideologico della candidatura (e della deriva) radicale del Pd e del centrosinistra nella regione di Roma nulla ho da eccepire, e figuriamoci... Sullo stile scelto in questo frangente da Ferrara per ridarle clamore, ovvero la critica frontale al giornale d`ispirazione cattolica, anzi al «giornale dei vescovi», qualcosina invece sì. L`ho detto e ripetuto già due volte: liberi tutti e sempre di giudicare quel che una testata mette in pagina. I direttori di giornale dovrebbero, però, sentirsi un po` meno liberi di provare a dettare sulla propria "prima" temi, tempi, spazi, titoli e addirittura occhielli ai giornali d`altri. Non è una novità in questi vorticosi mesi lo spettacolo di un direttore (o un fondatore) che decide di tracimare, cercando di mettere mani e naso (stavolta solo una indignata proboscide) nelle redazioni idealmente dinmpettaie, sentenziando sugli altrui doveri d`informazione e d`opinione. Nessuna regola proibisce simili irruzioni. Ma io, per mia sensibilità e per i maestri del mestiere che ho avuto, continuo a pensare che certe regole uno se le debba dare. E da dare a Giuliano Ferrara ho solo un saluto amico e niente affatto irato, non certo la linea. Post Scriptum - Spero che il direttore del Foglio, che s`è stupito di trovare il 18 gennaio un intervento (anzi, stando a quel che scrive, addirittura il «diavolo») a pagina 11, non se ne voglia e non ce ne voglia di trovare queste righe a pagina 31. Se guarderà indietro, vedrà che nei giorni precedenti il caso Bonino è stato al centro - oltre che di interviste e cronache e lettere - di un`analisi di Pio Cerocchi pubblicata il 10 gennaio a pagina 10 e di due editoriali di Sergio Soave (il 9) e di Francesco D`Agostino (il 13) pubblicati a pagina 2. Il giornale noi lo facciamo così. Come anche lui (se appena ci pensa). E ogni pagina, ogni riga, conta.


Avvenire 22 Gennaio 2010