CITTA' DEL VATICANO, mercoledì, 6 gennaio 2010 (ZENIT.org).- Negli Stati Uniti, durante lo scorso anno sono stati commessi più di 1.200 crimini contro organizzazioni cristiane. Il dato è stato diffuso da un rapporto recente intitolato “Crimes Against Christians Organizations in the United States” (“Crimini contro Organizzazioni Cristiane negli Stati Uniti”), presentato dal Christian Security Network.
Tra i più gravi crimini registrati, ci sono 12 omicidi e altri 38 casi di violenza, che includono anche tre tentativi di stupro e tre sequestri. Nel rapporto sono citati 98 incendi dolosi e 700 furti con scasso.
Il direttore esecutivo del Christian Security Network, Jeff Hawkins, ha dichiarato durante la presentazione del rapporto a Cincinnati che “è veramente scoraggiante scorrere il lungo elenco dei crimini del 2009 sapendo comunque che anche nel 2010 la situazione non è destinata a migliorare”.
Secondo Hawkins, esperto di sicurezza da più di 30 anni, i delinquenti considerano gli edifici di culto e le organizzazioni cristiane un obiettivo relativamente facile.
Il rapporto è il primo a enumerare in modo esaustivo i crimini commessi contro le persone e le chiese cristiane.
Anche il Federal Bureau Investigation (FBI) dispone di statistiche per crimini caratterizzati dall'odio per la religione, ma i dati non sono del tutto completi perché risulta difficile stabilire le motivazioni di certe azioni delittuose. C'è poi il problema che molti crimini di minore gravità spesso non vengono denunciati dalle vittime. Molti ministri di culto cristiani ritengono che il perdono dei colpevoli sia il modo migliore per evitare ulteriori offese.
Secondo il responsabile del Christian Security Network, crimini gravi come omicidi e incendi dolosi sono facili da registrare, mentre i furti di entità limitata non vengono comunicati alla polizia. Ad ogni modo, secondo Hawkins sarebbe possibile evitare la reiterazione di molti crimini se tutte le chiese fossero dotate di efficaci dispositivi di sicurezza.
“Gli officiali di culto cristiani devono iniziare a pensare in modo diverso e a considerare l'incremento di misure di sicurezza sia per proteggere la propria persona sia i beni contenuti nei luoghi di culto”, ha dichiarato.