DISCERNERE

Uno sguardo profetico sugli eventi

CAR TONE PRO GAY VIETATO DAL GOVERNO NELLE SCUOLE ELEMENTARI. Così la Francia oscilla tra la lotta all’omofobia e l’indifferentismo sessuale

Ci voleva la faccia tosta di Luc Chatel, il
ministro francese dell’Educazione, per
bloccare la diffusione nelle scuole elementari
di un cartone animato contro l’omofobia.
Il ministro, già tesoriere dell’Ump
e fedelissimo del presidente Nicolas
Sarkozy, ha accolto le proteste “in rispetto
alla neutralità della scuola” dell’ex
ministro per la Casa, Christine Boutin, che
è anche presidente del Partito cristiano
democratico.
Il caso nasce dall’iniziativa di un regista,
Sébastien Watel, che ha voluto realizzare
un “cortometraggio poetico” per raccontare
in 26 minuti come evolve lo sguardo
sui rapporti amorosi omosessuali. Nel
trailer, molto poetico e naïf, si vede una
gattina viola, Agathe, che sale di notte su
un castello in riva al mare, guardando la
luna. Fuori campo, una voce femminile
commenta: “La vecchia Agathe aspetta ancora
il suo principe azzurro”. Una seconda
voce femminile annuncia: “Stasera raggiungerò
il mio sole in barca”. Segue il monito
di un vecchio sapientone: “La Luna è
matta a innamorarsi del Sole”. Poi entra
in scena un verde pesce gatto: “Agathe come
gattina è molto gentile, anche se sta
sempre a raccontare vecchie favole di
principi e principesse”. E in primo piano
compare un giallo pesce luna: a quel punto
il verde pesce gatto confessa: “Stanotte
ho incontrato Léon, il pesce luna, che mi
ha fatto brillare come un sole. Ma non me
ne devo innamorare, perché non somiglia
affatto a una principessa”. Segue pedagogia
per gli alunni delle elementari: “Non
l’ho ancora detto alla nonna che la mia
principessa è lui… ne sarà talmente delusa.
Ma Léon, non voleva che ci nascondessimo,
amava troppo la luce”. Infatti sorge
il sole e i due nuotano felici e contenti.
E’ un po’ troppo, anche per un paese
emancipato come la Francia, dove l’amore
omosessuale, sin dai tempi dei Valois,
non è mai stato tabù. “Questo film vuole
dire a bambini di otto-dieci anni che l’amore
tra un uomo e una donna è fuori moda,
mentre la giovinezza, e quindi l’avvenire,
è l’amore tra persone dello stesso sesso”,
ha commentato la Boutin. E Chatel si
è convinto: “Va bene combattere l’omofobia,
va bene sensibilizzare gli alunni di licei
e scuole medie, ma trattare questi temi
alle elementari mi sembra prematuro”, ha
detto il ministro, annunciando per fine
febbraio una campagna nazionale contro
l’omofobia, ma criticando un’iniziativa privata,
messa in piedi da una società di produzione
bretone, col sostegno dei dipartimenti
di Bretagna, Côtes d’Armor, Finistère
e del comune di Rennes.
Adesso però è guerra. A sinistra, i sindacati
degli insegnanti e un’associazione di
genitori, brandendo le statistiche sui suicidi
di alunni gay, chiedono al ministro di
ritrattare. “E’ proprio alle elementari che
deve iniziare la battaglia contro l’omofobia,
prima cioè che vengano interiorizzati
stereotipi culturali e comportamenti discriminatori”.
A destra, altre associazioni
denunciano il filmato per incitamento all’omosessualità,
mentre l’appello del settimanale
Les 4 vérités contro il cartone ha
raccolto in dieci giorni 15.600 firme.

Marina Valensise

Il Foglio 5 febbraio 2010