Treviso - Stava male, non ce la faceva più. Capita a molti adolescenti. Alcuni trovano la forza di uscire fuori dal tunnel, altri purtroppo no. Andrea Parpinello, 17 anni, si è tolto la vita. E' successo a Ponte di Piave, nel Trevigiano. Per spiegare il suo gesto ha scritto un biglietto ai genitori: ha spiegato loro che non ce la faceva più ad andare avanti. Probabilmente progettava da tempo il gesto. Difficile che ne abbia parlato con qualcuno. A quell'età spesso ci si chiude e si evita di parlare ei propri problemi con gli altri. Un po' per vergogna, un po' per mancanza di coraggio. Si resta soli davanti al proprio dolore. E tutti, intorno a te, pensano chissà a cosa: magari una delusione amorosa. Oppure che tu abbia problemi a scuola.
Lo sfogo su Facebook C'è un particolare inquietante in questa storia: Andrea ha scritto su Facebook le sue intenzioni. Ha affidato al social network la sua disperazione. Lo scorso 29 gennaio si era iscritto a un gruppo: "Che ne dici di farla finita?". Molti suoi amici non gli avranno creduto, avranno pensato a una battuta, o alla solita esagerazione da ragazzi. Invece era tutto vero. Andrea viveva con la famiglia: mamma parrucchiera, papà tecnico a un consorzio di bonifica, e due sorelle, una più piccola (frequenta le medie) l'altra più grande (25 anni). Era considerato uno "studente modello". Martedì scorso ha aspettato di essere da solo in casa e ha preso il fucile da caccia del padre. L'ha portato con sé in camera. Poi se l'è puntato contro e ha fatto fuoco. A fare la terribile scoperta è stato il padre, al rientro dal lavoro, tra le 18.30 e le 19. Ormai era troppo tardi. Andrea non c'era più.