Nel sermone per "L'inizio del Digiuno", ovvero per il Mercoledì delle Ceneri, Antonio commenta lo stesso brano del Vangelo che anche oggi viene proclamato dalla Litugia. Nel passaggio che vi propongo il Santo Dottore si sofferma su queste parole di Gesù: "Invece, quando tu digiuni, profùmati la testa e làvati il volto, perché la gente non veda che tu digiuni, ma solo il Padre tuo, che è nel segreto; e il Padre tuo, che vede nel segreto, ti ricompenserà" (Mt 6,18)
Commenta dunque il Santo di Padova:
«Lava il tuo volto». Le donne, quando vogliono uscire in pubblico, si mettono davanti allo specchio e se scoprono nel loro viso qualche macchia, la lavano con l'acqua. Così anche tu, guarda nello specchio della tua coscienza, e se vi troverai la macchia di qualche peccato, corri immediatamente alla fonte della confessione. Quando nella confessione si lava con le lacrime il viso del corpo, anche il volto dell'anima viene deterso e illuminato. C'è da osservare che le lacrime sono luminose contro l'oscurità, sono calde contro il freddo, sono salate contro il fetore del peccato.
«Perché gli uomini non vedano che tu digiuni». Digiuna per gli uomini chi cerca il loro plauso. Digiuna per il Signore chi si macera per suo amore e largisce agli altri ciò che sottrae a se stesso.
«Ma solo il Padre tuo che è nel segreto» (Mt 6,18). Aggiunge la Glossa: Il Padre è nel segreto, cioè nell'intimo, per mezzo della fede, e ricompensa ciò che viene fatto nel segreto. Quindi nel segreto si deve digiunare, perché lui solo veda. Ed è necessario che chi digiuna, digiuni in modo da piacere a colui che porta in seno. Amen.
DISCERNERE
Uno sguardo profetico sugli eventi