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Nuova legge sull'aborto in Spagna. I vescovi: diventa un diritto. La misericordia della Chiesa di fronte al dramma delle madri che abortiscono

Il Senato di Madrid ha approvato definitivamente ieri sera la nuova Legge sull’aborto voluta dal governo del premier Zapatero e fortemente contestata dai movimenti pro-vita e dalla Chiesa cattolica, che in una nota esprime la sua condanna per una normativa che oltraggia la vita e danneggia il bene comune: attentare alla vita dei nascituri - affermano i vescovi spagnoli - diventa un diritto. Il servizio di Roberta Gisotti.

Depenalizzato in Spagna l'aborto. Il Senato ha adottato con 132 voti a favore, 126 contrari e un’astensione, la normativa già approvata dal Congresso dei deputati. La nuova legge, che entrerà in vigore entro 4 mesi, permette alle donne di abortire liberamente fino alla 14ma settimana di gravidanza. Stessa facoltà per le minorenni fra i 16 ed i 18 anni, che devono tuttavia informare i genitori o un tutore, salvo i casi di possibili gravi ripercussioni (violenze, minacce, esclusione) in famiglia. L'aborto è inoltre consentito fino alla 22ma settimana in caso di rischio per la salute della madre o di gravi anomalie del feto, dietro parere medico. La normativa precedente consentiva l'aborto solo in caso di stupro fino alla 12ma settimana, di malformazione del feto fino alla 22ma settimana o di pericolo per la salute fisica o psichica della madre senza limiti di tempo. Da rilevare che oltre il 90% degli aborti finora praticati in Spagna - 115mila nel 2008 – ha invocato il rischio psicologico per la madre. Aspre le critiche alla nuova legge dei movimenti pro-vita e della Chiesa cattolica. “Un passo indietro” “per la protezione della vita”, aveva denunciato la Plenaria dei vescovi lo scorso novembre, ricordando la norma prevista dalla Congregazione per la Dottrina della Fede che esclude dalla Comunione quanti pubblicamente danno il loro appoggio o il loro voto ad una legge che non protegge in modo adeguato il diritto alla vita dei nascituri. Ciò nonostante passata la nuova legge sull’aborto, i vescovi spagnoli esprimono oggi in una nota il loro profondo rammarico reiterando la loro condanna verso una normativa che suppone “un grave arretramento nella protezione del diritto alla vita di chi si appresta a nascere, un maggiore abbandono delle madri gestanti, e in definitiva un più grave danno per il bene comune”. I vescovi rassicurano inoltre che le donne tentate di abortire o che hanno passato questa tragedia “ incontreranno sempre nella comunità cattolica un focolare di misericordia e di consolazione”. “La Chiesa, come Madre - sottolineano i presuli - comprende le loro difficoltà e non le lascerà sole”. Poi l’invito in vista della prossima Giornata della vita, il 25 marzo, a continuare l’importante opera “per rafforzare la coscienza di tutti riguardo il rispetto che merita il diritto alla vita dei nascituri”.


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