In quei giorni, essendoci di nuovo molta folla che non aveva da mangiare, chiamò a sé i discepoli e disse loro: «Sento compassione di questa folla, perché gia da tre giorni mi stanno dietro e non hanno da mangiare. Se li rimando digiuni alle proprie case, verranno meno per via; e alcuni di loro vengono di lontano». Gli risposero i discepoli: «E come si potrebbe sfamarli di pane qui, in un deserto?». E domandò loro: «Quanti pani avete?». Gli dissero: «Sette». Gesù ordinò alla folla di sedersi per terra. Presi allora quei sette pani, rese grazie, li spezzò e li diede ai discepoli perché li distribuissero; ed essi li distribuirono alla folla. Avevano anche pochi pesciolini; dopo aver pronunziata la benedizione su di essi, disse di distribuire anche quelli. Così essi mangiarono e si saziarono; e portarono via sette sporte di pezzi avanzati. Erano circa quattromila. E li congedò. Salì poi sulla barca con i suoi discepoli e andò dalle parti di Dalmanùta.
IL COMMENTO
Commento al Vangelo di :
San Giovanni Crisostomo (circa 345-407), vescovo d’Antiochia poi di Costantinopoli, dottore della Chiesa
Omelie sul vangelo secondo Matteo, n° 82 ; PG 87, 737
Il nostro Pastore dà se stesso in cibo
« Chi può narrare i prodigi del Signore, far risuonare tutta la sua lode ? » (Sal 106,2). Quale pastore ha mai nutrito le sue pecore col proprio corpo ? Anzi ! Sovente le stesse madri mettono a bàlia i figli appena nati. Gesù invece non può accettare questo per le sue pecore ; egli ci nutre con il proprio sangue, e così ci fa diventare con lui un solo corpo.
Considerate, fratelli, che Cristo è nato dalla nostra sostanza umana. Ma, direte, cosa importa ? Questo non riguarda tutti gli uomini. Scusa, fratello mio, questo è per tutti loro un grande vantaggio. Se egli si è fatto uomo, se è venuto a prendere la nostra natura, questo riguarda la salvezza di tutti gli uomini. E se egli è venuto per tutti, è anche venuto per ognuno di noi. Forse direte : Perché dunque tutti gli uomini non hanno ricevuto il frutto che avrebbero dovuto ottenere da questa venuta ? Non accusate Gesù, che ha scelto questo mezzo per la salvezza di tutti. La colpa è di coloro che respingono questo beneficio. Nell’eucaristia infatti, Gesù Cristo si unisce a ognuno dei suoi fedeli. Li fa rinascere, li nutre di se stesso, non li abbandona a qualcun altro e così, li convince, una volta ancora, che lui ha davvero preso la nostra carne.
Baldovino di Ford ( ?-circa 1190), abate cistercense
Il Sacramento dell'altare, II, 1 ; SC 93, 131
Gesù spezzò il pane. Se non avesse spezzato il pane, come le briciole sarebbero potute giungere fino a noi? Egli l'ha spezzato e l'ha distribuito, «l'ha disperso e dato ai poveri» (Sal 111,9 Volg). L'ha spezzato per grazia per spezzare la collera del Padre e la propria collera. Dio l'aveva detto: ci avrebbe spezzati, se il suo Unico, «suo eletto, non fosse stato sulla breccia di fronte a lui, per stornare la sua collera dallo sterminio» (Sal 105,23). È stato davanti a Dio e l'ha placato; grazie alla sua forza indefettibile, è rimasto in piedi, senza essere spezzato.
Invece lui, volontariamente, ha spezzato, ha offerto la sua carne, spezzata dalla sofferenza. Lì, ha «spezzato la saette dell'arco» (Sal 75,4), «ha spezzato la testa al Leviatàn», cioè a tutti i nostri nemici, nella sua collera. In questo modo ha spezzato, in un certo modo, le tavole della prima alleanza, affinché non fossimo più sotto la Legge. Così ha spezzato tutto ciò che ci spezzava, per riparare in noi quanto era stato spezzato e per «rimandare liberi gli oppressi» (Is 58,6). Infatti eravamo «prigionieri della miseria e dei ceppi» (Sal 106,10).
Buon Gesù, oggi ancora, sebbene tu abbia spezzato la tua collera, spezzato il pane per noi, poveri mendicanti, noi abbiamo ancora fame... Spezza dunque ogni giorno questo pane per coloro che hanno fame. Infatti oggi e ogni giorno, raccogliamo alcune briciole, e ogni giorno abbiamo di nuovo bisogno del nostro pane quotidiano. «Dacci ogni giorno il nostro pane quotidiano» (Lc 11,3). Se tu non lo darai, chi lo darà? Nella nostra indigenza e nel nostro bisogno, non c'è nessuno che possa rompere il pane per noi, nessuno che possa nutrirci, nessuno che possa ridarci forza, nessuno se non tu, o nostro Dio. In ogni consolazione che ci mandi, raccogliamo le briciole del pane che spezzi per noi e gustiamo «quanto è buona la tua misericordia» (Sal 108,21 volg).